Il lupo perde il pelo ma non il vizio, dice il proverbio. E in Germania, in particolare in Baviera, quello di pensare all’Europa come terra di conquista è un vizio che non sembra destinato a interrompersi. Lo ha dimostrato Horst Seehofer, il leader e candidato della Csu per la guida
DI CARLO BERTANI Tutti sappiamo che l’Europa ci frega, ma non immaginiamo fino a che punto la truffa è raffinata. Oh, certo, sì…paghiamo con un euro di debito una banca, per la quale, se quella moneta vale 10 centesimi è già tutto grasso che cola.
“L’Europa deve prendere il suo destino nelle proprie mani”, sentenziò furiosa contro Donald Angela Merkel un mese fa al vertice di Taormina.
Per German Foreign Policy la svolta di Merkel non è solo campagna elettorale a buon mercato e deve essere presa molto sul serio.
Chi si illudeva che il bombardamento della Siria potesse costituire un episodio circoscritto deve cominciare a ricredersi.
Le categorie novecentesche della politica risultano superate. Essere di destra o di sinistra non conta più. La discriminante sono l’Euro e l’Europa.
Ha vinto Macron, il candidato che piace alla gente che piace, uomo da copertina, da salotto, quello che conosce le banche dalla parte del caveau.
Nonostante provocazioni, pressioni, minacce e sporchi trucchi, la Macedonia continua con coraggio, determinazione e vigilanza a ripristinare l'indipendenza.
Un acceso scontro diplomatico attorno allo status di Gibilterra ha spinto in superficie le tensioni crescenti tra i governi del vecchio continente.
Cosa è uscito dalla montagna che possiamo chiamare UE che ha partorito un topolino, vale a dire la Dichiarazione firmata dagli Stati membri, il 25 marzo.
Il manifesto dopo poche righe dal suo inizio apre con la sconvolgente affermazione che il modello democratico ha in sé i germi del nazionalismo imperialista
L'iter avrà inizio dopo la consegna al presidente del Consiglio UE. Il testo della missiva sarebbe stato custodito fino all'ultimo "in una località segreta"
La Francia, nell’iconografia collettiva spesso campeggia Parigi. In realtà Parigi rappresenta i mille riflessi di una grandeur divenuta via via decadente.
Una norma approvata dal Parlamento Europeo limita la libertà di parola dei suoi stessi membri – tanto più degni di tutela in quanto unici eletti nella UE.
E così, la UE ci ha dato di nuovo Donald Tusk come presidente del consiglio europeo: 27 voti di altrettanti ministri degli esteri, contro un NO: la Polonia.
Hans Kundnani, grande esperto di politica internazionale britannico, parla dell'arroganza tedesca, e della politica europea della SPD.
A condurre i negoziati in nome del Parlamento sarà la Presidente della commissione affari costituzionali, l’onorevole polacca del PPE Danuta Hubner.
Si deteriora, giorno dopo giorno, il quadro generale in Europa: senza la morfina iniettata dalla BCE, i mercati finanziari sarebbero in preda a convulsioni.
La tesi Trump è che la Germania abbia abusato della ‘delega’ delle precedenti amministrazioni Usa per concentrare potere e ricchezza nelle sue mani.
Il risultato sono direttive errate e incoerenti: dal Nord che chiedo altri giri di vite alle economie del Sud, agli appelli nell’interesse dell’Ue
Uno dei mestieri più sopravvalutati è quello del giurista. Si tratta di tenere presenti il principio di non contraddizione e la gerarchia delle normative.
Cento anni fa l’Europa era divisa dalle trincee della Prima Guerra Mondiale: cento anni dopo il Vecchio Continente è senz’altro più unito, ma si appresta ad affrontare un anno diverso dagli altri. Con le elezioni in Germania, Francia e probabilmente in Italia, l’anno che
Strasburgo approva in sordina il «Corbett Report»: con la scusa di velocizzare la produzione di normative, si mettono nuovi ostacoli ai critici di Bruxelles. E per i deputati sarà più facile rappresentare interessi privati di FRANCESCO BORGONOVO Sono mesi che i popoli del Vecchio
Su Eurointelligence, W. Münchau commenta la vittoria del “No” nel referendum costituzionale italiano e la sconfitta di misura di Hofer in Austria. Nessuno dei due fatti, sostiene l’editorialista del Financial Times, porta con sé buone notizie per l’establishment europeo. Münchau ritiene che l’ampia vittoria del No
Nonostante la lunga attesa, la Commissione europea ha rinviato ancora la definizione di nanoparticelle tecnologiche a data imprecisata. Rafael Pérez Berbejal membro della direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione aveva dichiarato che la definizione sarebbe arrivata entro settembre o ottobre:
Oggi al voto anticipato dopo lo scandalo Panama Papers: favorita la formazione anti-sistema nata sul web. Nel Paese che spera nel partito della Rete: “Basta corruzione, ora democrazia diretta” di ANDREA TARQUINI REYKJAVIK. NIENTE poster né slogan. Non se ne vedono dall’aeroporto alla città,
Qual è il paese a cui l’Europa Unita contribuisce più generosamente? Destinandogli con più larghezza i fondi che ha raccolto dagli altri Stati? Ebbene: è il Lussemburgo. Lo staterello di Juncker, che è probabilmente il più ricco del mondo (pil pro capite in dollari
Il primo ministro francese Manuel Valls sostiene la necessità di un unico esercito per gli Stati Uniti d’Europa. Egli vuole trasformare l’UE in Stati Uniti d’Europa, con una propria forza di difesa europea. Curiosamente, Valls dice espressamente “Non possiamo costruire gli Stati Uniti d’Europa”, ma questo
Chi ha voglia di capire che cosa succede nei palazzi del potere di Bruxelles deve leggere “Eurosprechi”. È il saggio-denuncia scritto da Roberto Ippolito che conosce bene i corridoi della Ue avendoli frequentati come corrispondente di diversi giornali italiani. Già l’inizio è agghiacciante. “La Corte
Come ha riportato Reuters, dopo la stangata della Commissione Europea nei confronti di Apple (condannata a pagare 13 miliardi di euro – IVA esclusa – al governo irlandese per contributi fiscali non pagati) le grandi multinazionali americane dell’informatica stanno schierando i loro lobbisti nella
È come se Biancaneve si trovasse a scegliere fra due opzioni: continuare a mangiare ogni anno la mela della strega cattiva e vivere per sempre felice e contenta; oppure farsi salvare dal principe, incassare subito un tesoro ma abbandonare ogni certezza sul futuro. Di
Il primo ministro britannico Theresa May vuole iniziare le procedure per la Brexit senza passare per il voto del Parlamento. Lo scrive il quotidiano The Telegraph, citando fonti anonime. Secondo il giornale conservatore, da sempre schierato in favore dell’addio a Bruxelles, l’obiettivo di May
Riporto alla rinfusa, in “bel” disordine, una serie di documenti, che non hanno mai trovato ampio battage come meriterebbero. Il motivo è chiarissimo; essi dimostrano che la sedicente Europa Unita è nata dall’azione di uomini sempre venerati e rispettati come insigni europeisti, mentre hanno
“Non è possibile che qualsiasi politico europeo sia sufficientemente idiota da credere che sia stata la Russia ad invadere l’Ucraina, che la Russia da un momento all’altro invaderà la Polonia e gli Stati baltici, o che Putin sia un “nuovo Hitler” che progetta di
“L’unione monetaria è a un bivio: o si cede più sovranità a Bruxelles o si accettano le procedure di default”. Questo il titolo dell’intervista del Corriere dalla Sera a Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank, il super-falco tedesco, il “braccio armato” diAngela Merkel. “Mister