Libia Archive
La Settima Brigata, che sta avanzando dal sud verso il centro della capitale controllata dal governo Sarraj patrocinato dall’Italia, è considerata vicina al capo militare di Tobruk, sostenuto da Parigi. Il presidente del Centro Studi Internazionali (Cesi): “La situazione è fluida, nel Paese non
Dopo quattro mesi di attesa questo martedì il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la nomina a nuovo inviato per la crisi in Libia.
l regolamento di conti tra sauditi “reazionari” e qatariori “rivoluzionari” supera i confini della Penisola Arabica con un impatto su tutto il Medio Oriente
Il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al Islam, è stato liberato dalla brigata Abubaker Sadiq, che lo teneva prigioniero dal 2011 a Zintan.
Secondo una fonte della sicurezza, l’FBI avvertì l’MI5 che Salman Abadi pianificava un attentato in Gran Bretagna nel gennaio 2017.
Due anni fa il giornale britannico The Guardian pubblicò dei documenti rinvenuti a Tripoli dopo la caduta di Gheddafi. La strage di Manchester e la guerra.
Il 18 maggio, bande armate composte dai miliziani armati dal governo Renzi-Gentiloni e da al-Qaida, decapitavano e bruciavano vive 150 persone.
In Libia, priva di un controllo politico, si fa apertamente compravendita di esseri umani come schiavi, li si detiene per ottenere il riscatto o si uccidono
Il tempo ha portato a galla una verità meno rosea di quella delineata dai vertici delle Ong. Le navi umanitarie “aiutano i criminali nel loro business“.
Haftar sta tentando disperatamente di reagire, ma le sue milizie, infarcite di mercenari provenienti dal Chad e dal Sudan, stanno segnando il passo.
La ritrovata liason tra il Cremlino e Tobruk ha portato a credere che vi sia una incompatibilità di fondo tra le nuove alleanze di Haftar.
Il governo italiano ha scelto di seguire la strategia politica ONU, autoritaria e noncurante della volontà popolare, per obbedire al disegno USA.
La significativa ripresa di settori che si rifanno all'esperienza della “Rivoluzione Verde” guidata dal colonnello Gheddafi.
Non sappiamo quanti siano i morti in Libia in seguito al brutale intervento NATO. Alcune fonti parlano di circa 30mila morti, altre danno cifre maggiori.
La Libia è entrata nella strategia del Cremlino. Nei giorni scorsi il sedicente generale Haftar si è recato a Mosca dopo una sosta in Egitto, il suo sponsor principale; ai russi ha chiesto armi e appoggio politico per il suo sogno di divenire l’uomo
Un filmato orrendo che documenta le torture e la fine per il tiranno fatto circolare sul web in coincidenza con i cinque anni dai fatti e dal caos Libia che ne è seguito. Un tempo sufficiente a misurare la delusione cocente che tocca la
Alexandra Valiente, Jamahiriya News Agency, 12 settembre 2016 Il 22 agosto, venivano attuati i piani per catturare i giacimenti petroliferi e i porti controllati dalle guardie delle installazioni petrolifere di Ibrahim Jadhran, alleato del governo di accordo di Tripoli, operando sotto il comando della
Interessante questo documento relativo alla selvaggia e infame aggressione a Gheddafi. Tuttavia, mi permetto di sollevare una piccola obiezione. Bisogna guardare meno alle motivazioni economiche e assai di più a quelle politiche Certamente, le prime vanno sempre prese in considerazioni, ma soprattutto in funzione
Jason Pack, al-Monitor 29 settembre 2016 Per nove mesi le Nazioni Unite hanno tentato d’imporre il cosiddetto governo di Accordo Generale Nazionale (GNA) alla Libia. Nonostante una miriade di dichiarazioni internazionali a sostegno, il GNA ha fallito clamorosamente. Battibecchi regionali e complessità costituzionali sulla sua
Che con il ridimensionamento dell’Isis si sarebbe ripresentata la possibilità di uno scontro diretto tra il Consiglio Presidenziale, ovvero il governo internazionalmente riconosciuto di Tripoli, e le forze di Tobruk, che continuano a negare la fiducia all’esecutivo guidato da al Sarraj, qualcuno l’aveva previsto.
Mentre si liquidano gli ultimi Daesh a Sirte in Libia nessun accordo in vista fra le fazioni. Divampano gli scontri con l’appoggio delle potenze straniere. In Libia il massacro continua come sempre, senza che s’intraveda uno spiraglio che ponga fine a quel caos sanguinoso,
La battaglia finale per la liberazione di Sirte è cominciata. I combattenti libici, soprattutto di Misurata, hanno conquistato dopo duri scontri il quartiere centrale di Abu Faraa. https://www.youtube.com/watch?v=c20pleqp5Kw La lotta è casa per casa, alla ricerca delle bandiere nere. I mortai, che martellano le
Confermato quel che sapevamo: Forze speciali italiane sono presenti da tempo sul terreno Si parla di Sirte, ma si lotta per il petrolio Siamo all’undicesimo giorno della campagna aerea americana su Sirte. Alcuni osservatori ritengono che l’assalto finale alla città sia imminente. Ad oggi,
Gli attacchi aerei degli Stati Uniti sulla Libia segnano un’importante escalation delle operazioni statunitensi all’estero. Un portavoce del Pentagono ha detto che la campagna aerea continuerà a tempo indeterminato a sostegno del governo di unità dell’ONU a Tripoli contro lo Stato islamico (SIIL). E’
A che servono, davvero, questi bombardamenti sulla Libia? O forse dovremmo dire: a chi? Per rispondere bisogna prima tirare qualche linea di confine. Intanto, le bombe Usa cadono su Sirte, la città della costa da più di un anno occupata dalle milizie dell’Isis. I
L’inizio dei bombardamenti americani a Sirte contro le forze del Califfato contribuisce a fornire una lettura semplificata e polarizzata della guerra civile. Da una parte il terrorismo, dall’altra chi lo combatte. Lo scenario effettivo configurato ad oggi è sostanzialmente diverso e ci descrive un Paese
A pochi mesi dalla sua definitiva uscita di scena, il presidente americano Obama ha aggiunto questa settimana una nuova voce al suo già lungo elenco di guerre scatenate, ereditate o intensificate a partire dal 2009. I bombardamenti iniziati lunedì sulla città di Sirte, in
«L’Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate dagli Stati uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte. Esse avvengono su richiesta del governo di unità nazionale, a sostegno delle forze fedeli al governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la
Guerra in Libia, tutti a farneticare su uomini e mezzi da inviare. Ma il punto è: perché bisogna intervenire? Ecco quali sono le vere ragioni dietro l’intervento italiano, come rivela su FacebookMarcello Foa, giornalista di scuola montanelliana, ora Ceo di Corriere del Ticino/mediaTI. Ecco
Sono oramai note – ai più avveduti – le vere ragioni dell’attacco a Gheddafi del 2011 da parte di Sarkozy e Blair e della NATO, al fianco di una titubante ma obbediente Italia, attacco militare che portò alla morte del dittatore libico e all’attuale caos di tipo ‘irakeno’ alle
Dopo l’exploit in Medio Oriente, Mosca sta rientrando in pieno nel Grande Gioco diplomatico che si muove dietro la crisi libica, ma sta imponendo le proprie condizioni. Al-Sarraj, premier del Governo di Accordo Nazionale (Gan), dopo il controverso insediamento avvenuto sotto l’egida dell’Onu si
Andrea Foffano La Libia è il quarto paese dell’Africa per estensione di superficie, il diciassettesimo al mondo. Sotto il pugno di ferro del Colonnello Gheddafi poteva vantare una popolazione di 6.120.585 abitanti (2008) e un PIL di 81 miliardi di dollari. Tutto questo prima
Nel febbraio 1982, la rivista del sionismo mondiale, Kivunim (Direttive, in ebraico) pubblicava un approfondito studio dal titolo “Una strategia per Israele negli anni ‘80”. Firmato dall’agente israeliano Oded Yinon, l’articolo notava come tutti i paesi islamici potenziali nemici di Israele fossero, al loro
di Salvo Ardizzone La richiesta del premier libico Al-Serraj per ottenere la protezione internazionale sul petrolio e sulle piattaforme di estrazione in mare, anche se menzionava il pericolo dell’Isis, in realtà aveva tutt’altro obiettivo, assai più concreto delle scalcinate milizie del “califfo” evocate solo
Richard Galustian, Moon of Alabama Il General National Accord (GNA) sostenuto dalle Nazioni Unite è arrivato a Tripoli più di una settimana fa, e gli eventi attuali puntano sempre più al colpo di Stato. Nel frattempo, il premier designato presso il GNA improvvisamente vola