
Anche per l’Argentina c’è il semaforo verde all’accoglienza delle vittime della violenza in Siria, dove la presidente Cristina Fernandez ha criticato con asprezza la doppiezza dei dirigenti europei che -da un lato difendono o assecandano gli aggressori stranieri- e dall’altro si negano a far fronte alle conseguenze della loro subalternità.
Dal Sudamerica, quindi, si rinnova la tradizionale disponibilità ad accogliere le vittime dei conflitti che -dopo i due grandi conflitti mondiali- diedero a milioni di europei la possibilità di rifarsi una nuova vita.
Chi semina guerre civili, chi bazzica gruppi terroristi raccoglie ondate di sfollati e di vittime. Dopo l’Afganistan, l’Iraq, la Libia, il dissesto sociale fomentato in tutto il Nordafrica e Medioriente è chiaro che l’Europa deve seguire altre piste. Non sono quelle della NATO. Per evitare gli esodi è sufficienti non organizzare guerre di invasioni, destabilizzazioni, “cambi di regime” e riprendere politiche di coperazione. Non solo con Israele, Arabia saudita e le petro-monarchie della penisola arabica.
Fonte: http://selvasorg.blogspot.co.uk/2015/09/venezuela-apre-la-porta-20mila-siriani.html