Di Francesca Gerosa

 

Stoccata della BoE contro Bce e zona euro

Affondo della BoE contro la Bce e la zona euro. Per il Governatore della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, l’istituto centrale europeo è andato “oltre i limiti di ciò che può fare come banca centrale”. Per cui ora qualsiasi ulteriore intervento “dovrà essere deciso soltanto dai Governi europei”, ha precisato King, secondo cui una, se non la maggiore, delle minacce alla ripresa dell’economica britannica è la crisi fiscale dell’euro zona.

“Se la situazione dovesse fossilizzarsi, i rischi della zona euro potrebbero avere un impatto significativo sull’economia del Regno Unito”, ha scritto la banca centrale nel suo rapporto. Questo rischio è difficile da quantificare e dunque la BoE ha detto di non averlo calcolato nelle sue previsioni.

Previsioni di crescita che sono state tagliate. Per il quarto trimestre dell’anno, la BoE si aspetta infatti un tasso di crescita annuale al 2%, in discesa dal 2,5% delle stime di maggio. Nell’orizzonte di due anni la previsione di crescita annuale sale all’incirca del 2,7%, una frazione al di sotto delle stime di maggio.

Inoltre, prevede che l’inflazione raggiunga un picco del 5% nel corso dell’anno, lo stesso previsto a maggio, prima di scendere fino all’1,8% entro due anni, poco al di sotto di quanto stimato tre mesi fa. L’obiettivo è un’inflazione al 2%. In ogni caso, per quest’anno e l’anno prossimo la politica monetaria inglese dovrà restare estremamente espansiva.

La Banca d’Inghilterra ha dato poche indicazioni sulle mosse per continuare ad allentare la politica monetaria, attraverso un altro giro di quantitative easing o di emissione di moneta. “Il mood sui mercati ha visto un forte peggioramento”, ha detto ancora il governatore. “Per il comitato di politica monetaria, la debolezza di fondo potrebbe essere più duratura di quanto previsto”.

Solo ieri la Federal Reserve ha promesso di mantenere i tassi di interesse vicini allo zero per almeno due anni. King, invece, non ha promesso di congelare l’attuale tasso allo 0,5%, ma ha fatto notare che i mercati stanno fissando il tasso soltanto un quarto di punto in più entro la fine del 2012. Questo fatto ha svalutato la sterlina e fatto crescere i futures sui titoli di stato britannici al livello massimo dell’ultimo anno.

“La Banca centrale inglese non si impegna mai preventivamente sulla politica monetaria ed è molto pericoloso farlo sui tassi d’interesse”, ha tenuto a precisare il governatore dell BoE, aggiungendo che “la politica monetaria deve essere in grado di rispondere al cambiamento delle circostanze”.

Milano Finanza

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