È stato riferito che i militanti, che fanno riferimento a se stessi come “difensori della sharia“, si uniranno con altri gruppi di combattenti di Al Qaeda che sono stati infiltrati in Siria da Libia, Iraq e Turchia, con l’aiuto della NATO e degli Stati del Golfo. Al-Fadhli è descritto dall’agenzia Alalam come “uno degli anziani della tribù di Abyan ed ex leader di Al Qaeda“. Lo Yemen, nel frattempo, ha denunciato Al-Fadhli come “uno dei terroristi più pericolosi del paese“, secondo il quotidiano americano New York Times.
Amici o nemici?
Così, il gruppo considerato dagli Stati Uniti come un’organizzazione terroristica, diventacome ai vecchi tempi un alleato strategico dell’Impero, secondo il quale, l'”eletto” regime di Assad, “ha perso la sua legittimità” e commette crimini contro il suo popolo. E mentre Washington collabora sempre più apertamente con l’opposizione armata nel paese, ci sono sempre più rapporti che segnalano come Al Qaeda rafforza il suo sostegno ai ribelli in Siria. Anche il quotidiano britannico The Guardian ha rivelato che i combattenti di Al Qaeda sono al comando dei “ribelli” siriani a cui insegnano come costruire bombe.