Da Oltrelacoltre

di Italo Romano

«L’Italia si è spostata dall’orlo del precipizio solo che il cratere del precipizio si sta allargando e siamo di nuovo in una crisi». Così il presidente del Consiglio Mario Monti nel corso dell’inaugurazione del nuovo quartier generale di Vodafone Italia alle porte di Milano. Evento di vitale importanza e rilevanza che richiedeva necessariamente la partecipazione del premier tecnico. Roba di marketing, Vodafone è il più grande operatore telefonico del mondo per fatturato, roba da élite, noi non possiamo capire ma solo comprare.
Una domanda a questo punto è lecita? Come mai fino a poche settimane fa Mario Monti esaltava il grande lavoro del suo entourage dicendo che il paese era fuori pericolo e oramai non più sotto osservazione del mondo internazionale? Questa nuova ondata di terrore potrebbe servire al governo oligarco-finanziario oggi al potere in Italia, come giustificazione di una liquidazione totale delle ricchezze dell’ex Belpaese?
Già nei giorni precedenti, il trilateralista Mario Monti aveva lamentato l’abbandono dei cosiddetti poteri forti. Tale dichiarazione è stata lasciata dal suddetto dopo che il Corriere della Sera, vero organo della Confindustria, ha preso le distanze dalla sua folle politica di austerità senza ripresa. L’ex Goldaman-Sachs ha colto la palla al balzo con una dichiarazione di piagnisteo, identificando i poteri forti, che secondo me e molti altri stanno dietro l’operato e l’avvento di questo governo tecnico, con la Confindustria. Peccato aver dimenticato un po’ di gente che sta ben al di sopra all’organizzazione che raggruppa gli imprenditori italiani. Quali? Ben consci che il premier tecnico conosca bene, a dispetto di quanto dichiarato, cosa sia la massoneria, non poteva certo dire che lui ne è un membro di alto livello. Come in tali dichiarazioni non poteva che fare passare sotto silenzio il ruolo di gruppi elitari, paramassonici e mondialisti di cui fa parte, tra i quali, solo per citarne alcuni, vogliamo ricordare: il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale e l’Aspen Institute.
L’Italia è sempre più impantanata nelle sabbie mobili, nonostante un alone di menefreghismo generale, sia i lavoratori che gli imprenditori si troverebbero d’accordo nel chiedere la fine di questo governo fantoccio. Solo che i poteri forti sono rappresentanti da gruppi extranazionali ben contenti dell’operato di Mario Monto e della sua squadra di devastazione sociale. L’ambiguità di questi personaggi è seconda solo al loro cinismo e alla loro viscidità. Nella loro dichiarazioni vi è sempre quel pizzico di vago che distrae e narcotizza. I media imbonitori, loro servi, in questa macelleria sociale hanno la loro grande fetta di responsabilità, in quanto propinano quotidianamente menzogne, illusioni e paure. E’ una strategia, mi pare evidente. Come pure è evidente dove questi signori della finanza vogliono arrivare. L’Italia deve essere messa sul mercato e venduta al migliore offerente. Monti è stato nominato dagli usurai dello stato italiano, le banche d’affari, per svendere le aziende di Stato in attivo (quelli in perdita rimarranno statali e continueranno a contribuire all’incremento del debito pubblico), il patrimonio immobiliare e privatizzare tutti i servizi sociali. E’ stato messo al potere dai gruppi mondialisti per distruggere definitivamente il walfare itaiano: dalle pensioni alla scuola, dai diritti dei lavoratori alla sanità. Il martello neoliberista si sta per abbattere sullo Stato italiano, che si vedrà spogliare della sua indipendenza economica, e quindi di quella politica, diventando definitivamente schiavo di un sistema finanziario ultraliberista e turbo capitalista il cui unico scopo è il profitto. Quello di Mario Monti è la sua cricca è stato un golpe finanziario, il cui scopo è svendere l’Italia ai privati e saccheggiare le sue ricchezze materiali. Il progetto era chiaro sin dall’inizio, ma le accuse di complottismo e dietrologia sono fioccate come se piovesse. Anche oggi, nonostante l’evidenza, incontrerete persone disposte a negare la realtà oggettiva di quanto sta avvenendo e, addirittura, di quanto è stato detto dai soggetti protagonisti.
E’ lo stesso premier che da Berlino, dove ha ricevuto il premio “Responsible Leadership Award”, ha esplicitamente annunciato: “Stiamo preparando la cessione di una quota dell’attivo del settore pubblico, sia immobiliare che mobiliare, anche del settore locale”. Insomma, lo strozzino che costringe l’indebitato e svendere tutto. Già nel XVIII secolo John Adams (1735-1826) sosteneva: “ci sono due modi per conquistare e schiavizzare una nazione. Una è con la spada, l’altra è con i debiti”.
Dichiarazioni che proprio oggi vengono riconfermate dallo stesso premier tecnico a Milano: «Prendere provvedimenti per la crescita è un percorso lungo e faticoso, presto vedremo alcuni effetti ma non sono cose che possono essere misurate nel mese o nel trimestre. Abbiamo avviato un’importante politica di dismissioni del patrimonio pubblico. Ci potreste chiedere perché non l’abbiamo fatto subito: sarebbe stato un messaggio sbagliato al mercato e alla comunità internazionale».
Se vogliamo è stato ancora più chiaro. Ci troviamo dinanzi una liquidazione totale, come già avvenuto nel 1992.
Chi potrà permettersi di acquistare i beni? Semplice, chi possiede il capitale o chi vanta crediti nei confronti dell’erario, ovvero banche, organizzazioni criminali, speculatori e faccendieri, come nella vecchia tradizione italiana.
Il gioco perpetuato in questi anni è stato semplice quanto diabolico. Messo in pratica con l’aiuto di fantocci e pupazzi tanto corrotti quanto incompetenti. Di chi parlo? Della classe politica.
Lo Stato italiano, nel tempo, è stato privata delle sovranità necessarie a consentire una autonoma strategia economica, quindi di gestione delle ricchezze e della politica sociale. Per ovviare a queste mancanze strumentali, siamo stati costretti e spinti ad indebitarci. Sono stati concessi prestiti pubblici e privati che palesemente nessuno poteva permettersi di onorare. Fatto ciò, la trappola è pronta. Si chiede ai cittadini di pagare, così vengono introdotte nuove tasse (vedi l’IMU), aumentando l’età pensionabile (vedi riforma Fornero). Finite la misure di austerità, inizia la svendita del patrimonio immobiliare, per poi passare ai gioielli di Stato: Eni, Enel, Finmeccanica ma anche le multiutility e le municipalizzate che gestiscono i servizi al cittadino, come Hera, Acea, A2A, partendo dai colossi, fino ad arrivare agli enti più piccoli che operano a livello comunale.

Cari lettori, non è un caso che gli amministratori delegati di Eni ed Enel abbiano preso parte all’incontro annuale del gruppo Bilderberg.
I privati gestiranno l’acqua, gli alimenti, l’energia, i rifiuti e le industrie di armi. Avranno carta bianca per lo sfruttamento del suolo e del sottosuolo, dalla gestione del territorio a quella dei servizi, passando attraverso qualsiasi attività pubblica che renda quattrini. E dove andranno a finire i ricavati di questa ciclopica operazione di liquidazione dell’Italia? In molti credono che saranno girati nel decreto sviluppo tanto caro a Corrado Passera, che ha già deciso di destinare almeno 100 miliardi di euro alla cementificazione del Belpaese.

Monti fa il loro gioco: svende. D’altronde è stato nominato per questo. Non deve rispondere agli elettori che mai si sono pronunciati, ma alle banche.
Fatto ciò, l’unica via d’uscita per il nostro paese da queste crisi, non avendo più i mezzi di sussistenza per proporre una uscita coatta dall’euro e dal sistema Europa, sarà quella della violenza. Dinanzi una diseguaglianza sociale a cui non siamo pronti, dinanzi la rinuncia di uno stile di vita in cui la maggior parte delle generazioni viventi sono cresciute, la sollevazione popolare e i disordini sociali saranno una conseguenza purtroppo inevitabile. Le forze di polizia internazionali e i corpi speciali dell’esercito si stanno addestrando per far fronte a scenari del genere. In Grecia, durante le protesta, abbiamo già avuto un piccolo assaggio della violenza e della cruenza di questi agenti di sistema, pronti a schiacciare come mosche chiunque provi a non chinare la testa dinanzi il nuovo impero del male.

Si scatenerà il caos. Un caos essenziale e vitale per la sussistenza di un sistema totalitario che verrà allo scoperto, dalle tenebre in cui è stato nascono per decenni, in tutta la sua potenza. La distruzione totale sarà l’anticamera dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, composto da superstati centralizzati in cui il ruolo del cittadino sarà pari a quello di uno schiavo.
In uno contesto sociale come quello attuale, dove siamo stati educati alla servitù, mai nessuno tenterà di ribellarsi coscientemente. Non si vede per quale motivo – usando le parole di Aldous Huxley – dovrebbe crollare una dittatura integralmente scientifica.
Il totalitarismo capitalista, che ha i suoi massimi rappresentanti nella oligarchia massonica-finanziaria, è una dittatura quasi perfetta, al massimo perfettibile, che porterà definitivamente il potere e il controllo totale nella mani di pochi “illuminati” che sfrutteranno noi e il pianeta che abitiamo a proprio uso e consumo.
Uno dei pilastri portanti di questo sistema siamo noi, che lo alimentiamo quotidianamente con ogni nostro pensiero e azione. Se non agiamo adesso, ci troveremo dinanzi un futuro impensabile fino a pochi anni fa. Schiacciati dal potere, in tutte le sue forme, non avremo da scegliere che tra il suicidio e la disperazione.

Link:

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=43483

http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/8388-monti-svende-litalia-per-tutelare-banche.html

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10441

http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/06/svenditalia.html

http://www.evolfenix.org/vita-sulla-terra/il-neoliberismo-contro-il-progresso

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/06/nato-allarme-nero.html

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/06/questuomo-non-sta-facendo-gli-interessi.html

Commenta su Facebook