Di Domenico De Simone

Puntuale come un cronometro svizzero, è arrivato stamattina il giudizio del signor Mercato sulle manovre economiche del nostro governo e sullo stato dell’economia del nostro paese. Il giudizio, espresso tramite la voce dell’agenzia di rating Moody’s è impietoso: downgrade di due gradini da A3 a BAA2 e pure outlook negativo, che significa che non ci sono prospettive di ripresa. Il giudizio è giustificato dalle incertezze sul quadro politico in previsione delle elezioni del 2013. Dire che questa è un’ingerenza negli affari politici di un paese è un eufemismo: il signor Mercato ha fatto un suo partito ed è sceso pesantemente per condizionare le elezioni, niente di più o di meno da quello che è successo in Grecia. Insomma, un diktat vero e proprio, alla faccia della democrazia parlamentare e dei suoi inutili balletti. Quando si tratta di cose serie il potere reale fa sentire la sua voce.

Ovviamente i difensori dell’ordine democratico e i tutori delle libertà repubblicane non dicono niente sul’argomento. Contestano semmai il giudizio sul piano puramente economico e finanziario, il che è anche peggio, perché significa legittimare l’ingerenza del signor Mercato nei nostri affari politici e farlo sembrare una cosa naturale. Il signor Passera, che fa il banchiere e quindi ragiona con la stessa testa del signor Mercato, dice che sono state fatte le cose giuste e il signor Mercato, che è un po’ duro di comprendonio, alla fine lo capirà e ci darà in premio un lecca-lecca.

Da parte dei partiti il silenzio è tombale, almeno fino a questo momento. D’altra parte che devono dire, poverini. Ormai anche lì dentro si ragiona secondo i criteri della Standard & Poor e non seguendo Keynes e tanto meno Karl Marx. Il vecchio PC di fronte ad una cosa di questo genere sarebbe già sceso in piazza e in parlamento avrebbe proposto una legge per chiudere le agenzie di rating. Qualche anima più sbrigativa sarebbe magari passata per le vie brevi ad una chiusura degli uffici del signor Mercato. I socialisti avrebbero seguito e come al solito tentato di cavalcare la tigre facendo sfoggio di massimalismo, ma anche nella vecchia DC alcuni animi si sarebbero scaldati e si sarebbero levate voci autorevoli a difesa della democrazia. Ma ormai questa parola non va più di moda, anzi se ne è completamente perduto il significato. Anche io non lo ricordo più, forse per il fatto che sono diventato vecchietto e la memoria fa difetto. E se non mi ricordo io, figuriamoci come possono ricordarlo generazioni abbrutite dall’uso della televisione e dal dominio della menzogna istituzionalizzata. Viviamo tempi duri, ma uno schifo così è veramente intollerabile.

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