di Italo Romano
Oltre la Coltre
Il padrone ordina e il servo esegue. Obama chiama Silvio, e ancora una volta l’Italia si genuflette al potere a stelle e strisce. Un tempo li chiamavamo fascisti, ora li chiamiamo ministri, ma poco cambia. Ignazio La Russa, ministro della difesa italiano, ha annunciato con orgoglio le prossime missioni dell’esercito italico in Libia, ben inteso, con missili precisione su obiettivi specifici. Inoltre ha precisato che si evitarà in qualsiasi modo di colpire la popolazione civile, ma si sa, la pace ha un prezzo, e che prezzo! Quindi non facciamo gli schizzinosi per due goccioline di sangue.
La risposta del Pd come sempre è stata laconica: “piuttosto serve seria politica estera“, tipo quella storica operazione di pace internazionale nella ex Jugoslavia. Cattivi maestri! C’era poco da aspettarsi da loro, è solo un’accapigliarsi per apparire il servo migliore. La cosa più importante è compiacere il padrone, tutto il resto è secondario.
Così, l’Italia, dopo aver concesso l’utilizzo delle basi militari, si butta in trincea, giusto a memoria dei vecchi tempi. E’ anche una buona occasione per scaricare un pò di scorte in magazzino. Una sostanziosa spintarella bellica al Pil nazionale non fa mica male. E’ di rinnovare l’arsenale, gli altri sono al fosforo bianco, noi siamo rimasti all’uranio impoverito, è ora di mettersi al passo coi tempi. Cosa non si fa in tempo di crisi! Poi tradizione italiana vuole che dove si inizia una guerra la si finisce dalla parte opposta. Il made in Italy va tutelato signori!
Vi propongo uno stralcio del comunicato ufficiale, notate la grande finezza del linguaggio, è quasi commovente: “…l’Italia ha deciso di aumentare la flessibilita’ operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell’intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica“.
Meraviglioso, un capolavoro, da oscar alla sceneggiatura…
Per chiudere il cerchio delle tradizioni, va sottolineato la tempistica di tale decisione. Ironia della sorte ha voluto che proprio oggi, 25 Aprile, anniversario della liberazione italiana dal nazifascismo, un fascista, di quelli della peggior specie (quelli de “armiamoci e partite”), annunciasse la nuova linea in politica estera, fatta di flessibilità operativa e missili di precisione. Evoluzione del linguaggio! Per la specie c’è da attendere.
Le camicie nere, redivive e servili, non hanno mai smesso di giocare a fare i bulletti. Come si dice forte con i deboli e deboli con i forti, in una parola VIGLIACCHI.
Tutti in guerra, ma non in mio nome.
Aggiornamento1
La Lega dinanzi a questa decisione bellicosa ha alzato la voce e preso nettamente le distanze attraverso le dichiarazioni di Calderoli e Castelli. Insomma la padania non voterà a favore dei bombardamenti in Libia.
Ma il ministro degli esteri Frattini ha tenuto a precisare che “la risoluzione dell’Onu e’ chiarissima e in quell’ambito continuiamo ad operare: non occorre alcun voto“.
Le dissidenze leghiste “sono resistenze che andranno chiarite tra Berlusconi e Bossi. La Lega e’ preoccupata da un’ondata di immigrazione anomala. Quando sara’ chiaro che e’ Gheddafi ad organizzare i barconi, il dissenso rientrera’. Tra l’altro, quei barconi spinti in mare con ogni mezzo arricchiscono il dossier della Corte penale internazionale contro Gheddafi, perche’ sono anche quelli crimini contro l’umanita“.
Ah, ora Gheddafi è pure scafista? Ma ce lo vedete insieme alle sue Amazzoni che caricano clandestini su imbarcazioni di emergenza? Ma dove diavolo siamo arrivati? Che stronzata è mai questa? Inoltre, i telegiornali non sottolineano certe piccolezze, ovvero, di clandestini libici non vi è neanche l’ombra. Difatti la gran massa arrivata dal nord africa è composta di cittadini tunisini, algerini ed egiziani. Quello libico è un popolo molto ricco (ha barattato la propria libertà in cambio del benessere) che fin’ora non aveva avuto bisogno di emigrare, ma siamo certi che a breve qualcuno inizierà a fare le valigie. Di certo non sarà un esodo di massa, visto che la popolazione libica è poco maggiore a 6 milioni di unità, per una densità abitativa di 4 abitati per chilometro quadrato, non si può certo parlare si sovraffollamento (Napoli ha una densità abitativa di 8.182 ab/km^2). L’unica causa per una possibile emigrazione sarà attribuibile alla guerra, ma poi bisognerebbe chiamare i clandestini con il loro nome, ovvero, profughi. Ma si sa, il significato delle parole non è più quello di una volta, quindi…
Ritornando a Frattini, ben sappiamo che non fa capo a Berlusconi, ma a poteri internazionali, per cui non ha mai visto di buon occhio la politica estera naif del premier italiota. Però è giusto rammentare che quando l’istrionico dittatore libico è stato nel Belpaese, l’amerikano non sembrava tanto scontento di vederlo. Vero?