I suoi residenti ne hanno cambiato il nome, da “Città delle moschee” a “città inquinata” dopo che gli Stati Uniti hanno lanciato due massicce campagne militari otto anni fa. Ora, un mese prima che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) pubblichi il suo punto di vista sull’eredità delle due battaglie per la città, un nuovo studio segnala uno “sconcertante aumento” della anomalie alla nascita dei bambini concepiti nel periodo immediatamente successivo al conflitto. Sono stati registrati alti tassi di aborti spontanei, livelli tossici di contaminazione di piombo e mercurio e numeri in ascesa di difetti alla nascita, che spaziano dai difetti cardiaci congeniti a disfunzioni cerebrali fino a malformazioni agli arti. Fattore ancora più inquietante, è che sembrano verificarsi a un tasso crescente nei bambini nati a Fallujah, circa 40 chilometri a ovest di Baghdad.