
Se da un lato le spese al consumo sono uno dei principali fattori che ha contribuito all’incremento del Pil nel terzo trimestre, “la solidità dei consumi di solito rispecchia l’aumento dell’attività dei prestiti”. Ultimamente – riferisce la Banca d’Inghilterra – non è stato questo il caso.
Come si apprende da un’indagine effettuata da Sky News nell’anno conclusosi in ottobre, l’ammontare di soldi depositati in conti correnti bancari è diminutio del 4,7%, mentre il numero di famiglie che hanno in tasca o nei conti con accesso diretto è balzato dell’11,2%.
Un trend di questo tipo non si vedeva dagli Anni 70, quando è iniziata la serie storica dell’istituto centrale. L’appetito per lo shopping sta salendo alla vigilia delle festività natalizie.
Ma un altro elemento che spinge i risparmiatori a evitare di mettere da parte i soldi sono anche i tassi di interesse bassi, ai minimi storici.
Il tasso di interesse medio sui conti risparmio a lungo termine è sceso al 2,4%, il livello più basso dal 1999, l’anno più indietro nel tempo con il quale è ancora possibile fare confronti.
Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1649308