di NoBigBanks.it

enrico-letta-770x512Arriva Enrico Letta. Elogia gli impegni europei, la BCE e il lavoro del Governo Monti. Potrebbero anche sembrare parole di circostanza, se chi le ha pronunciate non fosse tra i più liberisti del PD.Certo, saranno i fatti a contare ancora di più. Si parla di uscire dall’austerità, di dare ossigeno all’economia riducendo la pressione fiscale. Ma come si farà nel contesto del Fiscal Compact?

Nel suo tour europeo Enrico Letta ha incontrato Angela Merkel a Berlino: il premier italiano ha assicurato che l’Italia non intende modificare il Fiscal Compact e manterrà i propri impegni (ci sono da pagare circa 45miliardi di Euro all’anno).
A livello europeo prossimamente sarà però concesso il contentino a uso interno – per domare la protesta dilagante – di sforare un po’ il Patto di Stabilità, perché ormai anche i ciechi vedono che la politica della Troika porta al disastro.
Ma quanto varrà l’allentamento del patto? Un po’ meno peggio rispetto a prima forse, ma per favore non parliamo di cambiamento di rotta.

Separa 

Speriamo di sbagliarci, ma le prospettive del Governo Letta sembrano queste: qualche allentamento della spinta per l’austerità, ma senza cambiare l’impostazione di fondo. Riforme al costo della politica, positive per l’immagine ma essenzialmente inutili di fronte alla crisi. E dulcis in fundo, una bella litigata sulle riforme del sistema politico e della giustizia. Si saranno messi d’accordo il Pd e Berlusconi? Può darsi, ma non sarebbe la prima volta…

E così tutti i “responsabili”, quelli che hanno ri-consegnato il paese nella mani di Napolitano – colui che ha mandato via un governo eletto per fare un piacere ai mercati finanziari e ai rappresentanti della grande finanza nelle istituzioni sovranazionali – rischiano di alimentare una seconda fase della piccola rivoluzione che c’è stata in Italia con le ultime elezioni. L’economia non migliorerà, e il disastro dell’inciucio continuo diventerà ancora più evidente. In Parlamento c’è chi ha negato la fiducia ma preferisce rimanere – è il caso dei dissidenti del PD – nell’alveo della protesta formale ‘politicamente corretta’ guardandosi bene dal criticare l’Euro e gli impegni europei.

letta su facebookA sparger fumo così per confondere gli italiani, si tornano ad agitare stendardi di appartenenza ormai logori: i comunisti rossi si sentirebbero traditi dai bianchi democristiani. Ma è tutto fumo negli occhi a uso mediatico propagandistico.

La linea divisoria è tra liberisti globalisti ‘open society’ da una parte e le persone che hanno a cuore il bene comune degli stati sovrani dall’altra.
Non è difficile ipotizzare che tornerà di nuovo fuori l’agenda delle liberalizzazioni e delle dismissioni delle aziende pubbliche, del resto Letta come Monti partecipa ai meeting della Trilateral Commission creata da Rockefeller e del Bilderberg, che, seppure non controllino tutto, sappiamo che agiscono per influenzare le èlite nelle scelte di governo. La questione, come già segnalammo, dietrologie a parte, è che Letta, ex numero 2 del PD, adesso Primo Ministro italiano, più di altri si è distinto in passato nel chiedere le liberalizzazioni a tutto campo in Italia, appena pochi mesi fa proponeva il banchiere Profumo alla guida del Governo. E’ dunque una figura politica che va di diritto ascritta alla fazione liberista.bilderberg 2012
http://nobigbanks.it/2012/06/06/tra-bilderberg-e-cospirazioni-a-cosa-mira-lelite/

L’economia non migliorerà, e il disastro dell’inciucio continuo diventerà ancora più evidente. Di questo passo si rimanderà di nuovo la discussione pubblica sulla exit strategy dall’Euro per affrontare i nodi della crisi sistemica.
In proposito, il Prof. Emiliano Brancaccio non manca di rilevare il Primo Errore logico di Letta nel suo discorso alla Camera per la fiducia.
“Il governo sembra dunque avere fin dall’inizio una sola chance per non contraddirsi: presentarsi ai tavoli delle trattative di Bruxelles non semplicemente con una richiesta di ritocco dei vincoli di bilancio ma con una più generale proposta di riforma dei Trattati europei. Ma un acritico sostenitore dell’euro come Letta e un convinto difensore dell’austerity come il ministro dell’Economia Saccomanni, saranno in grado di assumere un simile incarico? Per questo scopo, dovrebbero in primo luogo cambiare il modo in cui hanno fino a ieri inteso il processo economico. I dubbi che una tale “rivoluzione copernicana delle menti” possa realmente verificarsi non mancano”.

In assenza di un cambiamento radicale nei confronti del dogma dell’Euro non è difficile prevedere che soffierà ancora e ancora il vento della rivolta nella popolazione, magari prenderà un’altra forma; non è detto che passi di nuovo per il M5S che può facilmente sgonfiarsi se non va oltre i temi superficiali del momento. Può essere migliore, o anche molto peggiore, come ci dimostra la storia non troppo lontana.
Possiamo solo rimboccarci le maniche per dare una risposta vera alla giusta rabbia della popolazione: oltre la retorica sulla casta e gli sprechi, dell’Europa e la “credibilità”, per riorganizzare l’economia a favore della gente. Occorre porre fine al dominio della finanza speculativa e ridare vita all’economia reale partendo con laseparazione bancaria e il credito produttivo.

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Salviamo la Gente. Riformiamo le Banche. Processiamo i Banchieri. Ristabiliamo la Legge Bancaria del 1936 abolita nel 1993.

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