Successivamente alla crisi finanziaria sono riprese in modo prorompente i riacquisti di azioni proprie da parte delle aziende quotate alla borsa USA.
Ora vediamo in questo grafico il loro recente sviluppo:
Come vedete il riacquisto azioni proprie negli USA è in crescita notevole a partire dal 2009, quando toccò il suo limite minimo a seguito della crisi finanziaria.
Vediamo anche chi ha effettuato, recentemente , i riacquisti maggiori
Normalmente l’acquisto azioni proprie viene visto come uno strumento per :
- stabilizzare i corsi azionari
- ridurre la base quotata, aumentando il potere del gruppo di controllo.
Queste motivazioni vanno però un po’ al di fuori delle classiche motivazioni economiche, travalicando nella politica . In realtà gli azionisti dovrebbero voler comprare azioni proprie solo nei seguenti casi:
- il valore intrinseco delle azioni è superiore al valore di borsa;
- non esistono migliori condizioni di investimento, per cui l’acquisto azioni proprie è il miglior investimenti possibile.
Al di fuori di questi casi l’acquisto di azioni proprie si configura come una perdita per gli azionisti, perchè i potenziali investimenti o vengono utilizzati per acquistare un’azione sopravvalutata oppure non vengono utilizzati in modo ottimale.
Iniziamo dal primo punto: per valutare il valore intrinseco di una azione bisogna partire dai valori di bilancio e rettificarlo con un avviamento negativo e positivo sulla base delle prospettive di utile/perdita. Fatta questa variazione è possibile calcolare un nuovo patrimonio netto rettificato e quindi un nuovo valore azionario.
Purtroppo una recente ricerca pubblicata da zerohedge mostra come questo accada molto raramente:
In rosso vedete tutti i casi in cui il valore di riacquisto è stato superiore al valore intrinseco. Questo significa che dall’effettuazione di queste operazioni la società ha perso dei soldi: praticamente è come se avesse pagato 1,10 dollari una banconota del valore di 1 dollaro!
Eppure questi comportamenti sono sempre più frequenti e trovano la loro giustificazione esclusivamente in giochi interni di potere: il management ed il “Cuore” degli azionisti di controllo utilizza questo strumento per restringere la base azionaria della società.
Eppure si tratta di un clamoroso errore economico e di una cattiva allocazione delle risorse : gli utili andrebbero meglio investiti in attività economiche ad alto rendimento, piuttosto che a ricomprare mediocri azioni societarie. Inoltre vi è una gravissima ricaduta sociale di queste operazioni: il reinvestimento degli utili condurrebbe alla creazione di nuovi posti di lavoro e di nuova ricchezza, cosa che l’acquisto azioni proprie non viene a generare.
Quindi, concludendo, il capitalismo americano ha questa tendenza a rinchiudersi in se stesso, a costruire “Fortezze societarie” sterili per la crescita economica, sociale e tecnologica. Sarebbe necessario un intervento normativo per limitare questo tipo di operazioni, rimettendo le risorse sanamente in circolo.
Fonte: Scenari economici