A parte che il valore di emissione dei titoli del debito italiano sono già decisi e contingentati dalla BCE, adesso con l’ERF si sfiorano livelli di film dell’orrore mai visti,.
NF

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2015/05/allarme-in-europa-ce.html

pubblicato il 22.05.15 13:52

Chi gestisce il tuo debito ha in mano la tua sovranità. Nell’ambito del dibattito in corso sulla riforma della governance economica europea arriva la proposta di creare un Fondo di Redenzione Europeo (European Redemption Fund-ERF). L’idea è nata da un gruppo di esperti istituito dalla Commissione europea e presieduto dall’ex governatore della Banca Centrale Austriaca, Gertrude Trumpel-Gugerell, sulla base della proposta originaria avanzata alla fine del 2012 dal consiglio di esperti economici tedeschi (German Council of Economic Experts) per trovare una soluzione alla crisi dei debiti sovrani.
Lo studio era stato consegnato alla Commissione europea nel marzo 2014 ma poi, a seguito delle forti critiche e delle imminenti elezioni europee, era stata archiviato.
Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha tolto la polvere ai cassetti e ha ripreso in mano la proposta. In una lettera inviata questa settimana al Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker l’ERF viene citato come elemento chiave della riforma dell’attuale sistema di governance economica europea. Ecco il documento, all’ultimo punto del paragrafo 4 il riferimento al Fondo di Redenzione.
FANNO SUL SERIO. DOBBIAMO FERMARLI
Ben lontano dall’essere uno strumento di solidarietà, l’ERF salvaguarda gli interessi dei creditori ed è funzionale all’implementazione coatta del Fiscal Compact. Si tratta in realtà di un meccanismo coercitivo per rendere automaticamente applicabili gli assurdi obblighi contenuti nel Fiscal Compact, in particolare quello di abbattere il debito pubblico eccedente la soglia del 60% di un ventesimo l’anno.

Per l’Italia sarebbe un suicidio.

COME FUNZIONA IL FONDO DI REDENZIONE?
Gli Stati membri trasferiranno al fondo le quote del proprio debito pubblico oltre la soglia del 60% del PIL. Il fondo gestirebbe a livello centralizzato i debiti dei vari Paesi, che vedranno i propri titoli di debito nazionale trasformarsi in titoli europei, sicuramente più facili da piazzare sui mercati. Sembra di parlare dieurobond, ma non è così. Il diavolo si nasconde nei dettagli.

Per rendere credibile tale impegno gli Stati saranno costretti a mettere in pegno porzioni di patrimonio pubblico, riserve auree e valutarie, nonché quote di gettito fiscale (per esempio le entrate IVA) a garanzia reale delle porzioni di debito che trasferiranno all’ERF.
QUALI CONSEGUENZE?
• L’obbligo di porre porzioni di patrimonio pubblico a garanzia reale del Fondo implica, di fatto, l’immobilizzazione delle risorse che potrebbero, invece, essere destinate nell’interesse dei cittadini a politiche di lotta alla povertà e alla disoccupazione e per il finanziamento dei beni comuni. Così invece andrebbero a proteggere chi specula sui titoli di debito degli Stati da potenziali perdite sui loro investimenti.
• La creazione dell’ERF consentirebbe una permanente e irreversibilecessione di sovranità dagli Stati ai mercati finanziari, che potranno infatti rivalersi direttamente, al di fuori di qualsiasi controllo democratico, sul patrimonio pubblico a garanzia del fondo stesso. Gli Stati perderebbero ogni diritto e potere sulla gestione dei propri debiti.

• Ciò significa che in caso di uscita dall’Eurozona, gli Stati perderebbero il diritto sovrano di riconvertire i propri titoli di debito, ormai passati sotto giurisdizione europea, in valuta nazionale per rendere il rimborso sostenibile.

L’ERF rappresenta l’ultimo tassello per assoggettare definitivamente la sovranità finanziaria degli Stati agli interessi di banche e mercati, per salvaguardare gli interessi del settore bancario e finanziario alle spese dei cittadini e del bene comune.

Il Movimento 5 Stelle Europa si batterà in ogni sede e con ogni mezzo per impedire questo furto di democrazia. La revisione dei Trattati non può prevedere l’istituzionalizzazione dell’austerity. I portavoce del Movimento 5 Stelle Europa propongono invece una clausola di recesso dall’euro in seguito a consultazione popolare, visti gli ampi squilibri economici in un’area valutaria non ottimale e visto che non vengono prese in considerazione l’esenzione dal calcolo del deficit degli investimenti produttivi e le manovre per contrastare la povertà. Solo con un meccanismo trasparente e democratico di ristrutturazione dei debiti sovrani si potrà risolvere definitivamente la crisi dei debiti.
Il portavoce Marco Valli spiega in questo video cosa stanno preparando gli eurocrati: Ascoltalo e condividilo

Da Cosenostreacasanostra by Nicoletta Forcheri

[Potete aiutare i blogger a sopravvivere anche con una piccolissima donazione di 1€ ciascuno]





Commenta su Facebook