
Al centro per le operazioni aero-spaziali ospitato in Germania, più di 500 militari statunitensi effettuano 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, il monitoraggio dello spazio aereo di tutta Europa e del continente africano. “Una volta che la connessione è stata stabilita tra i piloti dei droni in Nevada e l’AOC di Ramstein, i comandi sono dirottati dalla base tedesca ai satelliti”, aggiunge il settimanale Spiegel. “Dallo spazio essi sono poi trasmessi ai droni. E qui è quando l’installazione geografica di Ramstein entra in gioco. Nessun satellite che ruota intorno alla Terra ha l’abilità di inviare direttamente un segnale dal Pakistan agli Stati Uniti. La distanza è enorme e la curvature della Terra sono troppo grandi. Senza un secondo trasmettitore satellitare, accrescerebbe il tempo di latenza del flusso dei dati e sarebbe impossibile avere risposte celeri e manovre precise perché le immagini video dal drone non giungerebbero in tempo reale agli Stati Uniti. In altre parole, senza l’assistenza da Ramstein, è come se i piloti operassero più o meno alla cieca”. Con l’entrata in funzione dell’UAS SATCOM Relay Facility di Sigonella, i sistemi di comando e controllo dei velivoli-killer opereranno con ulteriore precisione ma soprattutto si eviteranno gli effetti negativi di eventuali black-out ai network di guerra architettati dai moderni dottor Stranamore di Washington e dintorni.
Il bando di gara per la realizzazione a NAS 2 Sigonella della “stazione gemella” per le telecomunicazioni via satellite del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System – UAS) è stato pubblicato il 14 novembre 2015 dal Naval Facilities Engineering Command Office per l’Europa e l’Asia sud-occidentale della Marina militare Usa con sede a Napoli. Il bando, classificato con il codice n. 3319116r1007, prevede la demolizione e la rimozione delle vecchie infrastrutture ospitate nell’area e la realizzazione del nuovo centro per il controllo dei droni con relative strade d’accesso per un importo compreso tra i 10 e i 25 milioni di dollari, a cui si aggiungeranno 1.225.000 dollari per l’acquistodelleapparecchiature destinate al sistema di comando, controllo e telecomunicazione. La società contractor dovrà consegnare i lavori entro 550 giorni dalla stipula dell’accordo con il Dipartimento della marina statunitense.
Il nuovo sito di trasmissione occuperà un’area di 1.200 metri quadri circa. “Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologia”, è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. “Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari”.
“La costruzione di una SATCOM Antenna Relay facility a Sigonella è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni terrestre presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico”, aggiunge il Pentagono. “Il sito di Sigonella garantirà la metà delle trasmissioni del Sistema dei velivoli senza pilota UAS e opererà in appoggio al sito di Ramstein (Germania). Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine di ripetitori SATCOM per i “Predator” (MQ-1), i “Reaper” (MQ-9) e i “Global Hawk” (RQ-4). Il nuovo sito supporterà inoltre il sistema si sorveglianza aeronavale con velivoli senza pilota UAV Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) di US Navy e le missioni speciali del Big Safari di US Air Force”. Il programma BAMS vede l’acquisizione di una quarantina di droni di ultima generazione “Global Hawk” da schierare nelle stazioni aeronavali di Jacksonville (Florida), Kadena (Giappone), Diego Garcia, Hawaii e Sigonella; il Big Safari è invece un articolato programma di acquisizione, gestione, potenziamento di speciali sistemi d’arma avanzati (velivoli senza pilota, grandi aerei da trasporto e per le operazioni d’intelligence e riconoscimento, ecc.) coordinato dal 645th Aeronautical Systems Group dell’US Air Force con sede a Wright-Patterson (Ohio) e infrastrutture di supporto nelle basi aeree di Hanscom (Massachusetts) e Greenville (Texas).
All’implementazione del programma che sancirà il ruolo di Sigonella come capitale mondiale dei droni partecipano ancora una volta le società statunitensi e italiane che hanno progettato quasi tutte le installazioni di proprietà e uso esclusivo delle forze armate USA in Italia. La scheda progettuale dell’UAS SATCOM Relay Facility di Sigonella è stata predisposta dalla società di architettura, ingegneria e design RLF and Transystems con sede a Winter Park, Orlando, Florida. Fondata nel 1935 dal noto architetto James Gamble Rogers II, la RLF and Transystems è una dei maggiori contractor del Dipartimento della difesa per il design di installazioni militari in territorio italiano (8.552.071 dollari di contratti firmati negli ultimi quattro anni).
Quasi tutte le infrastrutture realizzate a Sigonella nell’ultimo ventennio grazie allo stanziamento di oltre un miliardo di dollari con il cosiddetto programma “Mega”, recano la firma dei progettisti di RLF and Transystems. In particolare, la società della Florida ha disegnato l’Aircraft Hangar Maintanance and Operations Complex, il complesso per le operazioni e la manutenzione dei veicoli da guerra – aerei e terrestri – che le forze armate USA schierano nella base siciliana, utilizzato anche dalle forze NATO; il P-635 Base Ops Support I, otto infrastrutture primarie in tre diverse aree di NAS 2 destinate ad ospitare officine riparazione veicoli, uffici vari, stazioni di carburante, depositi per il trasferimento di rifiuti pericolosi, ecc.; il Morale, Wellness and Recreation (MWR) Complex, il complesso destinato alle attività ricreative, sportive e culturali del personale USA, con due sale di proiezione cinematografiche, palestre, un superbowling, ristoranti, fast food e una piscina all’aperto. Per la cronaca, la realizzazione di tutte queste opere è stata affidata sempre e solo alla CMC – Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna, azienda leader di LegaCoop.
RLF and Transystems ha pure progettato la moderna versione di NAS 1, la porzione di stazione aeronavale che la Marina USA installò in Sicilia a fine anni ’50 in un’area poco distante dall’odierno scalo aeroportuale, già utilizzata dalle forze alleate dopo lo Sbarco in Sicilia del 1943. Dopo la demolizione di ben 39 vecchi edifici militari, a Sigonella – NAS 1, la società d’architettura ha previsto sette grandi costruzioni da adibire ad alloggi, uffici, centri comunitari, amministrativi ed educativi e una cappella per le funzioni religiose, con annessi due grandi impianti per la produzione e la distribuzione di energia elettrica.
Al design dell’UAS SATCOM Relay Pads and Facility di Sigonella ha pure collaborato in qualità di “consulente italiana” la Nesco International Srl, una società di ingegneria costituita a Roma nel 1986, in grado di offrire un’ampia gamma di servizi, dalla progettazione di opere infrastrutturali, alle indagini e agli studi di fattibilità, alla direzione lavori. Anche nel caso della Nesco Internationalsiamo di fronte ad un’azienda di assoluta fiducia del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America: dal 2000 ad oggi, essa ha ottenuto infatti ben 13 contratti per studi, consulenze e servizi per un ammontare di5.587.649 dollari nelle basi militari USA di Napoli Capodichino, La Maddalena, Sigonella, Camp Ederle (Vicenza), Camp Darby (Livorno), Aviano (Pordenone) e del nuovo complesso “Dal Molin” di Vicenza, dove è stata trasferita la 173^ Brigata di fanteria aviotrasportata dell’esercito USA proveniente in buona parte dalla Germania.
A certificare la “qualità ambientale” dell’UAS SATCOM Relay Pads and Facility di Sigonella è stato infine l’architetto romano Paolo Bongi. “Avendo partecipato alla progettazione del progetto nella Naval Station II, Sigonella, Sicily, Italy, e avendo esaminato accuratamente i documenti contrattuali completi, dichiaro che il progetto delle infrastrutture è conforme a tutte le norme e leggi italiane applicabili”, ha dichiarato per iscritto il professionista il 25 luglio 2014. Project Manager presso Banca Mediolanum, l’architetto Paolo Brogi vanta nel suo curriculum “un’esperienza pluriannuale come progettista e consulente per certificazioni in conformità alle norme e alle leggi italiane applicabili per progetti USA/NATO/US NAVY in Italia”. In verità, dal gennaio 1994 al febbraio 2002, cioè per 8 anni e 2 mesi, Brogi è stato alle dipendenze della Nesco International in qualità di “project manager, disegnatore, progettista e coordinatore capitolati tecnici Italiani e USA per diverse basi NATO presenti in Italia: Capodichino, Camp Derby, Caserma Ederle, Aviano, Sigonella”. Nel febbraio 2000, l’architetto-certificatore ambientale del super-centro dei droni di Sigonella ebbe pure l’onore di relazionare sulle normative tecniche USA e italiane in una conferenza internazionale organizzata proprio nella sede della RLF and Transystems di Orlando, Florida.
Articolo pubblicato in Casablanca, n. 43, gennaio-marzo 2016
Fonte: Antonio Mazzeo Blog