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In Grecia, ogni giorno, si tagliano circa mille linee elettriche dopo che il governo ha approvato una legge per cui le tasse sulle proprietà vengono incassate attraverso le bollette della luce. Stretti nella morsa dell’austerità con tagli salariali, aumenti delle tasse e riduzione delle pensioni, sarebbero circa 30 mila le famiglie greche che ogni mese vedono staccarsi l’elettricità in casa per l’impossibilità di far fronte al pagamento delle bollette.

Il quotidiano ellenico eKathimerini riporta che già 700 mila utenti sono stati costretti a chiedere alla Public Power Corporation (PCC), l’azienda ellenica che produce corrente, una dilazione dei propri debiti.

Inoltre, nonostante lo Stato abbia espressamente vietato di staccare i servizi all’utente che non abbia ancora pagato le tasse sulla proprietà, ci sarebbe un problema tecnico nei sistemi informatici delle aziende elettriche. I computer non sarebbero in grado di distinguere i due diversi pagamenti.

In pratica chi paga solo la bolletta della luce ma è in ritardo con le imposte sulla proprietà si vede comunque staccare l’energia elettrica. Un problema che, secondo l’azienda PCC, può essere superato chiedendo che il pagamento delle tasse sulla proprietà sia addebitato separatamente dal fisco. Un’operazione che però prevede un costo al contribuente di ben 50 euro.

Sempre secondo il quotidiano ateniese la situazione sarebbe destinata a peggiorare ulteriormente quest’anno visto gli imminenti aumenti delle tariffe elettriche e la continua riduzione degli stipendi.

Intanto PCC riconosce un accumulo di crediti per circa 1,3 miliardi di euro alla fine del 2012. Un segnale ormai chiaro che i greci, al loro sesto anno di recessione consecutivo, sono sempre più in difficoltà e non riescono a pagare bollette elettriche ulteriormente appesantite da una tassa speciale sulle proprietà.

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