Quito, 1° apr (Prensa Latina) Il criminale bloqueo degli Stati Uniti per più di mezzo secolo contro Cuba è il maggiore oltraggio alla Lettera dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) ed ai diritti umani della Nostra America, ha affermato il presidente ecuadoriano, Rafael Correa.
“Non possiamo permettere che l’OSA guardi da un’altra parte di fronte al maggiore oltraggio al suo statuto di fondazione”, ha enfatizzato Correa sottolineando che questo bloqueo rompe qualsiasi diritto interamericano e viola tutti i diritti umani.
“Leggano le relazioni della Commissione Interamericana dei diritti umani (CIDH)”, ha invitato il governante al mondo durante il suo programma settimanale del sabato con la cittadinanza, “affinché vedano che non c’è nessun capitolo per denunciare gli Stati Uniti e questo bloqueo”.
“Non dicono niente”, ha detto. “Processare un giornalista furbo è un attentato contro i diritti umani, ed il bloqueo contro Cuba non è neanche ricordato, e quando includono un capitolo su Cuba nelle loro relazioni è per criticarla, ma mai per denunciare gli Stati Uniti”, ha commentato.
“Chiaramente non è mai esistito un capitolo speciale per condannare il bloqueo contro Cuba, che è una brutalità nel secolo XXI, e condannato 21 volte nell’Assemblea Annuale delle Nazioni Unite dal 1992”, ha continuato.
“Se queste cose non si potessero dichiarare”, ha insistito Correa, “ora che stiamo in Settimana Santa, come dice il Vangelo, perfino le pietre potrebbero gridare”.
“Le irrazionalità sono troppo grandi e gravi”, ha denunciato. “Non può esistere la sede della CIDH in un paese che non ha firmato nessuno degli strumenti interamericani dei diritti umani, è troppo irrazionale, troppo assurdo”, ha insistito.
D’accordo col mandatario ecuadoriano, “il potere potrà evitare cambiamenti in questi momenti, ma le future generazioni avranno la prova che sono esistite persone che lo hanno denunciato con forza”.
“E per la storia ci saremo noi, coloro che hanno difeso la verità, la dignità, i diritti umani, e dall’altra parte quelli che, come sempre, hanno solo messo il collo per, entusiasmati, ricevere la collana e la campana dei padroni di sempre, ha detto Correa.
“Ecuador e la Nostra America del secolo XXI non avranno più padroni, non saremo il patio posteriore di nessuno”, ha enfatizzato il presidente, ed ha fatto un appello per denunciare con forza tante contraddizioni, tanta irrazionalità, tante assurdità.
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