Nel corso di “Trident Juncture 14”, lo staff di JFC Naples coordinerà a distanza le operazioni di numerose unità di pronto intervento distribuite in tutta Europa per affrontare una crisi in rapida evoluzione. “Lo scenario previsto in questa esercitazione annuale — l’invasione dell’Estonia da parte di un paese di confine fittizio — potrebbe interessare le nazioni del fianco orientale della Nato che, come l’Ucraina, hanno fatto parte dell’Unione Sovietica e hanno una popolazione considerevole di lingua russa”, commentano gli ufficiali del Comando Nato di Napoli. “Il conflitto evolve progressivamente, passando da operazioni di stabilizzazione e combattimenti irregolari a una guerra terrestre in grande scala”. Le attività prevedono “combattimenti ibridi”, attacchi di sistemi missilistici, cyber defence e “protezione” da attacchi nucleari, biologici e chimici (Nbc).

Lo stemma del JFC Naples
L’esercitazione si tiene contemporaneamente in diversi paesi europei: oltre alle unità e ai reparti assegnati al JFC Naples di Lago Patria, prendono parte a “Trident Juncture”, il Joint Warfare Center (JWC) Nato di Stavanger, Norvegia; il French Joint Force Air Component Command di Lione (Francia); il quartier generale delle forze navali spagnoli (HQ COMSPMARFOR) a bordo dell’unità da guerra LPD Castilla; il Comando delle forze speciali polacche di Cracovia e il Comando supremo delle forze alleate in Europa (SHAPE) di Mons, Belgio. Sono coinvolti complessivamente 1,255 tra militari e dipendenti civili del settore difesa.
“A settembre, il summit Nato in Galles ha fornito alle autorità militari un Readiness Action Planbasato su un programma di esercitazioni avanzate di difesa collegialee Trident Juncture 14, la prima grande esercitazione Nato dopo il summit, è parte integrante di questo sforzo”, ha dichiarato il generale Reinhard Wolski, direttore e comandante del Joint Warfare Centre di Stavanger. In Galles, in particolare, è stata decisa la creazione di una forza di pronto intervento con “punte di lancia” (Spearhead), capaci di entrare in azione nel giro di 48 ore, con il supporto di aviazione, marina e forze speciali. La task force avrà a disposizione basi permanenti, depositi di munizioni e carburante e tutte le infrastrutture di supporto necessarie nei paesi Nato prossimi alla frontiera con la Russia.

Breedlove
Lo scorso 3 novembre, il generale Philip Breedlove, comandante delle forze armate Usa in Europa e del Nato Supreme Allied Commander Europe, ha formulato al Congresso Usa la richiesta di aumentare il numero delle unità statunitensi in Europa orientale e dei depositi di equipaggiamenti e armamenti militari come “risposta alle continue mosse aggressive delle forze armate russe”. Breedlove ha affermato che la dimensione numerica delle forze Usa presenti stabilmente in Europa è “sufficiente” ma ha aggiunto che il suo Comando necessiterà nel continente di una maggiore presenza di forze militari su base rotazionale, utilizzando possibilmente unità di riservisti dell’Esercito e la Guardia nazionale. “Date la crescente pressione che avvertiamo oggi in Europa orientale e le misure di sicurezza che abbiamo preso in Baltico, in Polonia e in Romania, abbiamo bisogno di una presenza addizionale a rotazione”, ha concluso il generale Usa. I dettagli sulle unità e sugli equipaggiamenti destinati a rafforzare la presenza statunitense in Est Europa sono in discussione al Pentagono per essere poi presentati al Congresso che dovrà deliberare sul bilancio militare 2016.
Dopo lo scoppio della crisi in Ucraina, Stati Uniti e Nato hanno dato il via a una serie d’imponenti esercitazioni multinazionali in Europa orientale. Dal 15 al 26 settembre scorso, presso l’International Peacekeeping and Security Center di Yavoriv, Ucraina, si è tenuta “Rapid Trident” con il fine di “rafforzare la partnership è l’interoperabilità tra il Comando delle forze armate Usa in Europa, la Nato, le forze terrestri ucraine e gli altri paesi membri della Partnership for Peace”. All’esercitazione hanno partecipato complessivamente 1,300 militari di 15 nazioni: Ucraina, Azerbaijan, Bulgaria, Canada, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Moldavia, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna e Stati Uniti.

Infanteristi canadesi in azione durante “Iron Sword” (Spada di ferro)
Dal 2 al 14 novembre, nei grandi poligoni di Pabrade e Rukla in Lituania si è tenuta “Iron Sword 2014”, a cui hanno preso parte 2.500 militari provenienti da Canada, Estonia, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Ungheria. Nell’ultimo mese, infine, 600 unità del 1st Brigade Combat Team, 1st Cavalry Division dell’esercito Usa di stanza a Fort Hood, Texas, sono statiti trasferiti in Europa orientale per una missione che avrà una durata non inferiore ai 90 giorni. Attualmente i militari si stanno addestrando con i carri armati M-1 “Abrams” e i veicoli da combattimento “Bradley” in Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia.
Per concessione di Antonio Mazzeo
Fonte: http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2014/11/a-napoli-il-comando-della-forza-di.html
Data dell’articolo originale: 15/11/2014
URL dell’articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=13910