Durissimo attacco ambientalista contro il governo britannico, giudicato un disastro, e nel mirino finisce in particolare il cancelliere dello scacchiere George Osborne, ed i suoi tagli contro l’energia pulita. 

Durissimo attacco ambientalista contro il governo britannico, giudicato un disastro, e nel mirino finisce in particolare il cancelliere dello scacchiere George Osborne, ed i suoi tagli contro l’energia pulita. Alcuni tra i principali gruppi per la difesa dell’ambiente hanno accusato l’esecutivo di aver tradito la sua promessa di essere il “governo più verde della storia” e in due lettere inviate all’Observer esprimono la loro rabbia contro le dichiarazioni fatte da Osborne nel suo discorso d’autunno. Per rispondere alla crisi economica, il governo ha tagliato i sussidi per l’energia solare, introdotto una riforma sui piani edilizi riducendone le limitazioni e vuole applicare incentivi fiscali alle industrie ad alto tasso di emissioni nocive. E proprio per questo, contro Osborne ora si è scagliata la più grande coalizione di gruppi ambientalisti, dagli attivisti per la difesa degli uccelli a quelli per la conservazione delle campagne. “Dopo il discorso del cancelliere pensiamo che questa coalizione stia diventando il governo più distruttivo dal punto ambientale dalla nascita del movimento ambientalista moderna”, si legge in una lettera firmata da Caroline Lucas, leader del partito dei verdi e da diversi rappresentanti di gruppi ecologisti britannici.  Un’altra missiva, inviata da Greenpeace e altre associazioni, denuncia “L’incredibile inosservanza nei confronti del valore
dell’ambiente naturale”. Un atteggiamento che “non solo sfida l’opinione pubblica, ma va anche contro a tutto ciò che il governo ha indicato a giugno, quando ha lanciato due grandi progetti ambientali, la legge-quadro sull’ambiente e la sua strategia sulla biodiversità”.  Ed è proprio sulle politiche ‘verdi’ che le più profonde divisioni tra conservatori e liberaldemocratici, i due partiti della coalizione di governo, stanno emergendo. Secondo l’Observer, il ministro dell’energia Chris Huhne non sarebbe stato consultato da Osborne prima del suo discorso d’autunno, durante il quale ha tra l’altro detto: “Non salveremo il pianeta chiudendo le nostre imprese siderurgiche, le nostre fonderie e le nostre cartiere. Così facendo si porterebbero soltanto posti di lavoro fuori dalla Gran Bretagna”.   E proprio oggi il Sunday Telegraph riporta un piano del ministero dell’Ambiente per la costruzione di 32.000 nuove turbine eoliche e nuove centrali nucleari, per ridurre la dipendenza del Regno dai combustibili fossili.  

Fonte: Ansa

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