Vedere il passare delle stagioni, coltivare e gustare i prodotti dell’orto, prendersi cura degli animali, ma anche partecipare a corsi di lingua e laboratori cucina e, naturalmente, giocare in compagnia. In Emilia Romagna sta per nascere un agriasilo per ripensare l’educazione e gli stili di vita insieme agli adulti, per sperimentare un modo diverso di vivere
di Silvia Manzani
Vi piace l’idea che i vostri figli, da zero a sei anni, possano crescere in un contesto agricolo? Se la risposta è affermativa, non vi resterà che seguire con attenzione l’evolversi del progetto Agrinfanzia che una mamma di Ravenna, Patrizia Fanara, in qualità di responsabile organizzativa, sta portando avanti da un paio di anni insieme a diverse professionalità. L’obiettivo finale è aprire un agriasilo, cioè una struttura educativa dedicata proprio alla fascia pre-scolare dove i bambini facciano esperienza della natura, in campagna e tra gli animali. E mentre Patrizia sbriga la burocrazia, attende permessi e via libera, Agrinfanzia si fa strada. L’ultima iniziativa riguarda “English at the Farm”, un laboratorio di inglese che si terrà alla Fattoria didattica Artemisia di Godo di Russi in collaborazione con la scuola di inglese Ma. Ma. Centre. Dal 2 al 6 settembre, dalle 14:30 alle 18:30, si terranno in fattoria laboratori creativi, giochi, canzoni e filastrocche per avvicinare con divertimento i bambini – da 5 a 12 anni – alla scoperta della lingua e della cultura inglese (per chi si iscrive entro oggi sono previste tariffe promozionali).
Il laboratorio di inglese è una prova di qualcosa che verrà?
Sì, ci piacerebbe aprire una scuola d’inglese in fattoria. Per ora, intorno ai nostri progetti, abbiamo trovato l’interesse di Artemisia e di un’azienda agricola di Faenza. Speriamo che la collaborazione possa ampliarsi. L’agriasilo che vorremmo aprire sarebbe il primo in Emilia-Romagna: una bella sperimentazione che però ha bisogno di tempo per essere realizzata.
Che cosa state aspettando?
Il nostro progetto è stato presentato al Comune e alla Provincia di Ravenna, al Comune di Faenza, al Comune di Russi e presto lo presenteremo anche alla Regione. Facciamo da apripista, il nostro è un progetto pilota. La normativa sugli agriasili in Emilia-Romagna non esiste. La speranza è che possano essere normati al più presto. Intanto, abbiamo visitato strutture simili in giro per l’Italia, come La Piemontesina, un agriasilo piemontese o Il Cavallo a Dondolo, un agrinido che si trova a Mezzocorona, in Trentino.
Nell’attesa, che cosa avete in mente per l’inverno?
Vogliamo organizzare laboratori di alimentazione e di cucina per le famiglie, ma anche un centro per bambini e genitori da tenere aperto il sabato mattina. E poi laboratori domenicali. Mi piace l’idea di raccogliere le esigenze delle famiglie, sempre più indirizzate verso servizi flessibili, elastici. Ecco perché stiamo pensando anche ad un servizio serale per quei genitori che lavorano di notte e non hanno una rete parentale che li supporti. Vogliamo che le famiglie, al di là dell’orario tradizionale fisso, possano avere l’opportunità di usufruire alla nostra offerta quando ne hanno davvero bisogno.
Finora avete trovato genitori sensibili al tema della crescita in mezzo alla natura?
Sì, devo dire che troviamo conferma al dato diffuso da Coldiretti, secondo la quale il 78% delle famiglie vorrebbe che i propri bambini crescessero in un agriasilo. Sempre più genitori si rendono conto dell’importanza, per i loro figli, di stare all’aperto, di vedere il passare delle stagioni, di mangiare i prodotti dell’orto, di avere un contatto con gli animali. Esperienze che arricchiscono e che in città difficilmente si riescono a fare. Io ho due figlie: una di 21 anni e una di cinque. Sto recuperando con la piccola tutte le opportunità in termini di contatto con la natura che non ho dato alla grande.
Avrà un risvolto sociale il vostro agriasilo?
Sì, puntiamo all’aggregazione in tutti i modi e le maniere. Ci piacerebbe lavorare in rete con strutture che si occupano di servizi all’infanzia, siano esse pubbliche che private. Vogliamo partire con un doposcuola in fattoria per i bambini Dsa. Non solo: la fattoria è un luogo che si presta ai bimbi con bisogni speciali. Pensiamo solo alla pet therapy, che in una saletta dell’Asl difficilmente si può fare.
Per iscrizioni al laboratorio o informazioni Patrizia 340 9835045, info@agrinfanzia.it.
Fonte: romagnamamma.it (l’articolo è stato segnalato in un post del Gruppo facebook Memorie contadine e società rurali)
Link: http://comune-info.net/2013/07/un-modo-diverso-di-vivere-inizia-allagriasilo/