Ziad Fadil, Syrian Perspective 13 dicembre 2016Scrissi un articolo sull’imminente scomparsa di Abu Muhamad al-Julani e Abdullah al-Muhaysini, dopo i loro ripetuti fallimenti nel comando. Beh, ora i rapporti confermati indicano la fuga di Abdullah al-Muhaysini in Turchia e il suo volo per l’Arabia Saudita, ritardato dalle dispute su cosa farsene a Riyadh. A molti clerici sauditi è stato chiesto d’intercedere in suo favore sostenendo che non sia un terrorista feroce ma invece un combattente dei nemici mortali del wahhabismo (leggi: Dr. Bashar al-Assad). Inutile dire, sono sconvolto dal fatto che gli sia permessa la fuga dopo averne promesso le ossa bruciate all’inferno. Eppure, è solo un altro esempio dei ratti che abbandonano la nave che affonda. I dettagli sul rapporto di ieri sul convoglio di 45 autoveicoli carichi di armi inviato da Hama, via autostrada, per rifornire i ratti dello SIIL intrappolati a Palmira. E’ sempre più evidente che i ratti di Hama, del Jaysh al-Fatah, si opposero all’invio del convoglio su un deserto piatto che garantiva a SAAF e RVVS l’intercettazione. In altre parole, i ratti di Hama non volevano inviare dei rifornimenti tanto necessari a una città come Palmira, circondata e senza vie d”ingresso. Il piano per rifornire i ratti a Palmira era un ordine diretto degli ufficiali sauditi in collegamento con i mercenari dell’MI6 a Gaziantep, in Turchia, che improvvisamente si resero conto che i molteplici attacchi all’Esercito arabo siriano, che difende la città, consumavano le loro armi pesanti, lasciandoli con solo quelle leggere e una assai ridotta quantità di munizioni. Inoltre, la RVVS ha distrutto la maggior parte degli autocarri per i rifornimenti che seguivano i ratti all’attacco, infliggendo agli inglesi un non meno umiliante disastro militare di quella dai nazisti nella battaglia delle Ardenne. I ratti dello SIIL sono ora come sardine in scatola, incapaci di muoversi e in attesa dei denti scintillanti del gatto. L’ordine diretto di al-Muhaysini dalla Turchia d’inviare il convoglio dei rifornimenti dopo l’incontro con l’ufficiale saudita, fu visto come follia pura e contraria alle decisioni di un capo prudente. Ora è sulla lista dei liquidabili. Gli fu detto di non ritornare pena l’esecuzione o l’assassinio, dato che Aleppo veniva liberata dall’Esercito arabo siriano. Il disastro fa uscire allo scoperto molti ratti di al-Nusra/al-Qaida, Jaysh al-Fatah e soprattutto haraqat Ahrar Al-Sham, che tra l’altro collassa. Ancora aspetto notizie sul capo di al-Nusra Abu Muhamad al-Julani che sarà garrotato dagli ottomani. Con il governo degli Stati Uniti che si dispera nel salvare i piani omicidi sulla Siria d’ispirazione sionista, e prima che il Presidente Donald Trump s’insedi, agisce con rapidità per cambiare il corso dei combattimenti, inviando Ayman al-Zhawahiri dalla sua caverna nel Waziristan in qualche buco in Siria. La CIA è convinta che il suo prestigio di “terrorista per eccellenza” rianimi il movimento per cacciare il Dr. Assad e sollevi il morale tanto necessario al gruppo di ratti traditi dai mandanti, e che apertamente chiedono la resa in massa e lo sterminio dei ratti stranieri tra i loro ranghi. Ci sono rapporti non confermati che al-Julani (vero nome: Usama al-Absi al-Wahidi di Dayr al-Zur) sia braccato a morte dai rivali che vogliono ristabilire i legami con al-Qaida.
Ahrar al-Sham è in una posizione assai peggiore. 3 suoi massimi capi sono stati arrestati con l’accusa di “non aver obbedito all’alto comando” e “ritardato l’esecuzione dei piani operativi”. Il problema fa impazzire i mandanti inglesi e statunitensi dei terroristi. Sembra non possano risolvere tale frattura e convincere Ahrar a procedere con altre azioni che inevitabilmente sventreranno il movimento. Ahrar al-Sham è visto da inglesi e dipartimento di Stato degli USA come “moderato”, se si può crederlo. I 3 ratti-in-capo sono: Abu Taha Hauin (nome operativo che significa “padre del mortaio Taha”, accusato di comandare le unità dei mortai del movimento); Abu Islam Mudarat (nome operativo che significa “padre dei blindati dell’Islam”, responsabile dei blindati del movimento.); Abu ‘Abdu’ al-Wasif (nome operativo che significa “padre della tempesta Abdu”, responsabile dei lanciarazzi). Questi tre sono finiti davanti alla “corte sciariatica” del gruppo dove saranno incriminati dai buffoni che si spacciano per giudici. Ma sentite questa: il nuovo capo del gruppo, ed ex-capo, Hashim al-Shayq (alias Abu Jabir) cambierà il nome del gruppo in Jaysh al-Ahrar. Con Ahrar al-Sham in guerra con al-Nusra/al-Qaida siamo in felice attesa di un vero e proprio regolamento di conti degno di tali serpenti velenosi.
I ratti di al-Nusra/al-Qaida hanno iniziato a denigrare i ratti che abbandonano Aleppo per combattere con Erdoghan nella follia chiamata “Scudo dell’Eufrate”. Accusano i traditori di lasciare la difesa di Aleppo per denaro.
Confermiamo la disinfestazione totale di queste aree: Bustan al-Qasr, al-Qalsa, al-Zaydiya, al-Amiriya, Tal Zarazir, al-Shahadin, Qarm al-Afandi, Qarm al-Dada, al-Salihin, al-Jalum, Bab al-Maqam, Qalat al-Sharif, al-Asila. Tutte le aree sono state ripulite da ratti e mine. I ratti sono intrappolati sul 2% di Aleppo, i 5 chilometri quadrati vengono ridotti a 2 mentre scrivo. Shayq al-Said è stata completamente ripulita dai ratti, oggi. I ratti sono intrappolati tra Fardus, al-Suqari, al-Mashad e al-Ansari, aree ristrette e a breve ripulite. Si presti attenzione al fatto che 11 o più spie statunitensi sono nella zona, non essendo ancora fuggite. A meno che qualcuno le faccia evacuare, saranno un bottino apprezzato. Complessivamente, 2200 ratti si sono arresi in cambio dell’amnistia. L’EAS avanza sul Suq al-Hal, nella manovra finale per sterminare i ratti.

“L’occidente tratta con il terrorismo in modo ipocrita. Lo chiama terrorismo quando lo colpisce, e rivoluzione, libertà, democrazia e diritti umani quando colpisce noi“.
Nota: le puttane presso le Nazioni Unite hanno iniziato, ancora una volta, a parlare di massacri del “regime” ad Aleppo mentre l’Esercito arabo siriano avanza. Ne ho già parlato e tutti lo sanno quando se ne sente. Anche quella puttana, Ban Kimoon, esprime orrore alle notizie provenienti dai terroristi che parlano di esecuzioni di giovani e cittadini inermi ad Aleppo est. Tutto ciò che va detto è che le milizie che operano ad Aleppo non permetteranno agli stranieri provenienti da Cecenia, Daghestan, Albania, Tunisia, Libia, Sudan o qualsiasi altro Paese, di sfuggire alla giustizia. Se questo è ciò di cui parlano, vadano all’inferno con essi. Alcun mercenario straniero avrà scampo, saranno liquidati. Alcun cittadino siriano è stato colpito dall’esercito o dalle milizie.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora