Ilse Aigner, il ministro dell’Economia della Baviera, il land più ricco della Germania, avverte il governo tedesco che il suo stato ha bisogno di mantenere accordi commerciali post-Brexit con la Gran Bretagna, il miglior partner commerciale della Baviera. La Aigner si trova la strada già aperta dalla Merkel, che in contrapposizione alle chiusure dei leader di Bruxelles aveva parlato della necessità di “discutere ulteriormente” sulla libertà di movimento post-Brexit. Si confermano così le previsioni di quegli economisti, in primis Alberto Bagnai, secondo i quali la mercantilista Germania non punirà il suo miglior cliente per voler lasciare l’Unione Europea. Dal Telegraph.
di Laura Hughes, 25 novembre 2016
La Germania ha bisogno di un nuovo accordo commerciale “onnicomprensivo” tra la UE e il Regno Unito post-Brexit per ridurre al minimo la ricaduta potenziale per la propria economia, ha avvertito un leader politico.
Ilse Aigner, il ministro dell’Economia della Baviera, ha detto che la Brexit pone un “rischio alto” per l’economia e ha sostenuto che il Regno Unito è uno dei “più importanti partner commerciali della Baviera”, uno degli stati più prosperi della Germania.
In Gran Bretagna si spera che la Germania contribuirà a moderare le richieste, provenienti dalla Francia, di far “pagare al Regno Unito il prezzo” della sua decisione di lasciare l’Unione Europea.
I ministri sono stati incoraggiati [in queste esternazioni, ndt] dal suggerimento della settimana scorsa di Angela Merkel, che è disposta a trovare un compromesso sulla libera circolazione subito dopo la Brexit.
In alcuni commenti visti come un cambiamento significativo, la cancelliera tedesca ha suggerito che l’Unione Europea ha bisogno di “discutere ulteriormente” le regole sulla libertà di movimento.
Per la prima volta la Merkel ha sollevato la possibilità che la Gran Bretagna possa riprendere il pieno controllo dei suoi confini pur mantenendo l’accesso al mercato unico, qualcosa che i leader europei, tra cui Jean-Claude Juncker, avevano precedentemente definito impossibile.
La signora Aigner ha chiesto un nuovo accordo commerciale tra la UE e la Gran Bretagna, dicendo: “Dobbiamo fare di tutto per affrontare le incertezze che sono sorte… dobbiamo trovare il modo di riedificare le relazioni economiche con il Regno Unito, senza fratture”.
La Germania precedentemente aveva avvertito che la Gran Bretagna potrebbe dover continuare a versare i contributi comunitari per un decennio dopo la Brexit,
Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze tedesco, ha detto che gli impegni finanziari della Gran Bretagna “proseguiranno oltre l’uscita dalla UE” e che non potranno beneficiare di eventuali sconti.
I commenti della signora Aigner sono arrivati dopo che Joseph Muscat, il primo ministro maltese, il cui paese avrà la Presidenza dell’Unione Europea il prossimo anno, aveva detto che non si può permettere alla Gran Bretagna di ottenere un accordo “migliore” dopo l’uscita dall’Unione Europea.
Muscat ha detto: “Siamo stati tutti abbastanza chiari nel nostro approccio: vogliamo un accordo equo per il Regno Unito, ma questo trattamento equo non si può tradurre in un accordo migliore”.
“So che non c’è assolutamente nessun bluff da parte europea, almeno nelle riunioni del consiglio alle quali ho partecipato non diciamo ‘inizieremo in questa posizione e poi la ammorbidiremo’. No, questa è realmente la nostra vera posizione”.
In risposta alle osservazioni del signor Muscat, un portavoce di Downing Street ha detto:”Questa è una trattativa che si terrà il prossimo anno e il governo fisserà la sua strategia negoziale col tempo. Lo scopo della trattativa è quello di ottenere il miglior accordo possibile per la Gran Bretagna, di far accedere le aziende britanniche al mercato unico per lavorare con esso e all’interno di esso e di far avere alle aziende europee lo stesso tipo di accesso qui”.
Il primo ministro maltese ha anche messo in dubbio che la signora May sia in grado di innescare l’articolo 50 per la scadenza che si era fissata, entro la fine di marzo 2017.
Muscat ha detto che “non sarebbe sorpreso” se i procedimenti legislativi ritardassero l’avvio dei negoziati sulla Brexit oltre questa data, in particolare se il ricorso del Governo contro una decisione che richiede l’approvazione parlamentare per la Brexit sarà indirizzata dalla Corte Suprema alla Corte di giustizia europea.
Ma il portavoce del governo ha detto: “Il programma rimane attivare l’articolo 50 entro la fine di marzo del prossimo anno.”
FONTE: Voci dall’Estero