I sei velivoli dell’Air Task Group della RAAF (Royal Australian Air Force), dislocati negli Emirati Arabi Uniti non voleranno più nello spazio aereo siriano
Bhadrakumar è un ex diplomatico indiano, a lungo ambasciatore a Mosca e in Medio Oriente, ed uno dei più lucidi analisti della situazione dell’area.
La Russia ha bollato come illegali le operazioni americane in Siria, dalla creazione di una “zona di de-escalation” alle azioni contro le forze armate.
Il cambiamento più importante degli ultimi giorni sono le forze governative siriane che da sud-est avanzano al confine iracheno.
In Siria, gli USA della “coalizione contro il terrorismo” che dice di combattere l’ISIS, hanno attaccato le forze del siriane mentre combattono l’ISIS.
Se l’informazione fosse confermata, sarebbe un terremoto. Le forze governative hanno aggirato i terroristi filo-statunitensi e raggiunto il confine iracheno
Il degrado ambientale è inevitabilmente legato all’insorgere di conflitti violenti. Non si tratta di una teoria basata su coincidenze e supposizioni.
La società civile irachena teme che la battaglia finale contro il Califfato sia solo il preludio di una nuova guerra civile ancora più sanguinosa.
Agli Stati Uniti di Trump non interessano accordi cui poi devono attenersi ma tirare avanti per la loro strada, regolare i conti con accordi bilaterali.
Un colonnello israeliano catturato in Iraq con miliziani dell’Isis, e un dossier ufficiale dell’Onu che denuncia il ruolo di Israele nel supporto al Isis.
Sarà un’altra delle “guerre dimenticate”, lontane dall’opinione pubblica occidentale, pronta ad indignarsi per inezie ma non per le proprie multinazionali.
Nonostante la fine della Guerra Fredda sia stata ritenuta la conclusione della contrapposizione nucleare, la conflittualità missilistica non è terminata.
La guerra in Siria è ormai incentrata alla conquista o liberazione (a seconda dei punti di vista) del fronte orientale, e cioè della terra tra Iraq e Siria.
Il rapporto di Amnesty presenta un numero considerevole di incongruenze. Ai fini di questo articolo ne analizziamo un paio.
Il copione è sempre uguale. Il pretesto è per entrare a casa d’altri con l’approvazione ipocrita degli esegeti parziali del diritto internazionale.
Il 18 maggio, bande armate composte dai miliziani armati dal governo Renzi-Gentiloni e da al-Qaida, decapitavano e bruciavano vive 150 persone.
Sembra la trama di un film di fantascienza: il 12 marzo il mondo, al risveglio, scopre di essere sotto attacco di un virus. I danni sono incalcolabili.
Un aspetto fondamentale della questione siriana, come già lo fu di quella irachena nel 2003 e di quella libica nel 2011, è la propaganda occidentale.
Il trappolone è scattato e, ora, gli avvenimenti corrono via veloci, debitamente coperti da un tonfo borsistico figlio legittimo dello strano attacco hacker
Amnesty International ha oggi trasformato Saydnaya, una delle tante carceri di guerra, in una sorta di campo di sterminio per gli “inermi oppositori".
Unica TV italiana, Pandora era a Mosca per la parata del 9 Maggio per l'anniversario della vittoria contro il nazismo. Un emozionante racconto in parole e immagini
Perché i neoconservatori spingono verso una guerra nucleare se non ci possono essere vincitori. Se tutti muoiono, a che serve?
I membri della coalizione a guida saudita cominciano a spararsi fra loro e le proteste iniziano a fare morti anche in Arabia.
Il governo di Mosca ha presentato relativamente a sorpresa una proposta per creare quattro “zone di sicurezza” nel paese mediorientale in guerra.
La Russia propone la creazione di quattro zone "per ridurre la tensione in Siria", ha riferito ieri, la delegazione dell'opposizione siriana.
Gran parte dell’attenzione (e della tensione) si concentrava sulle minacce terroristiche e sugli attentati davvero accaduti.
Nessuno può uscirne vincitore, ma non importa; per chi manovra, Washington e Islamabad su tutti, è un successo che continui e nessun altro possa vincere.
Insomma, ha colpito i principali alleati degli Stati Uniti nella guerra contro lo Stato Islamico: ed è un grosso problema.
Secondo il rapporto, tra i “danni collaterali” dell’uso dei droni militari c’è proprio il costo in termini di vite civili comunque difficile da quantificare
La stessa setta islamica dei Wahabiti di cui la monarchia saudita è leader, rappresentava sin dal XVIII secolo uno strumento dell’imperialismo britannico.
All'inizio del secolo scorso, le grandi potenze europee e il Giappone s'impegnarono in una febbrile corsa agli armamenti, che i loro popoli applaudirono.
I media occidentali non solo confermano che il Pentagono ha addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma anche l'esistenza di un piano segreto.
Come noto, non è la prima volta che al governo legittimo della Siria viene accusato di attaccare il suo stesso popolo con armi di distruzione di massa.
Cinque anni non bastano, non basta mezzo milione di morti ammazzati. La guerra di Siria – sotto forma di genocidio, come vogliono loro – continuerà.
La notizia è partita da Damasco; riportata dai media arabi, sta rimbalzando anche attraverso alcune agenzie occidentali.