In perfetta assenza di fascismo, milioni di francesi hanno scelto Macron come male minore rispetto a Le Pen-Hitler. Un terribile peccato di disinformazione.
Restano lì a intralciare il panorama politico, a renderlo illeggibile. Ogni nuovo relitto rende sempre più improbabile il sorgere di un nuovo progetto.
Il Movimento di Beppe Grillo escluso dal ballottaggio anche a Genova, dove si contendono la poltrona di sindaco i candidati di sinistra e di destra.
Il partito conservatore del primo ministro ottiene meno seggi delle consultazioni precedenti. Il leader laburista invita l'avversaria a lasciare.
L’inciucio tra PD, Forza Italia e Movimento 5 stelle sta producendo una riforma elettorale cucita su misura per le esigenze dei firmatari.
Cosa c'è dietro il discorso di domenica, siamo di fronte ad una svolta storica o la Merkel sta facendo campagna elettorale a spese dell'europeista Schulz?
Il fattore terrorismo è entrato nel dibattito politico inglese e il susseguirsi di attentati è una delle cause principali del declino dell’attuale premier.
La costante discesa nei sondaggi del Partito Conservatore britannico in vista delle elezioni del prossimo 8 giugno sta producendo una reazione frenetica.
La terza batosta consecutiva incassata in altrettante elezioni regionali sembra avere già fatto deragliare il treno del Partito Social Democratico (SPD).
Ormai a poche ore dal voto del 19 maggio, gli iraniani fremono e la febbre del venerdi sera elettorale sale a dismisura.
Potrebbe essere necessaria un’opera “gramsciana” di penetrazione di quadri dirigenti del FN nei corpi sociali e nella parte produttiva del Paese.
Il sindaco di Teheran e candidato alle elezioni presidenziali, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa presidenziale e il suo sostegno al candidato Raeisi.
La premessa è che questo signore non solo supporta Macron ma ne è il suo principale mentore insieme alle sue teorie, uno dei padri dell’euro.
Marine ha deciso di intraprendere una strada complicata ma forse vincente. Innanzitutto, la sua decisione di non essere più leader del Front National.
Se fossi francese voterei la Le Pen. La voterei da marxista senza se e senza ma. E prima di invocare il pericolo nazista, guardiamo al vero neonazismo.
Da un lato Macron promette di imporre l’austerità al settore pubblico, eliminando 120.000 posti in 5 anni; d’altra parte promette importanti investimenti.
Se perde la Le Pen, l’Europa diventerà definitivamente la prigione dei popoli. Se vince Macron, le oligarchie uccideranno il populismo, per sempre.
Quel che, però, è emerso di importante in questa tornata elettorale francese, comunque essa vada, è l’affermazione di una forza politica nazionale e sociale
Bastava vedere la differenza tra gli attivisti. Che contrasto tra l’atmosfera da discoteca nella sede Macron e i balli improvvisati nella sede della Le Pen.
A contendersi l’Eliseo, dunque, sono due destre: quella tradizionale, rappresentata dal Front national, e quella tecnocratica di Macron.
I banchieri della City hanno fatto un ottimo lavoro in pochissimo tempo. Hanno costruito il prototipo politico perfetto, un po’ burocrate un po’ banchiere.
E’ la lotta di classe di cui ha parlato anni fa il miliardario Warren Buffett: “La lotta di classe esiste, e l’abbiamo vinta noi”. Noi miliardari.
Sono i due candidati presidenti più votati che si sfideranno il 7 maggio per conquistare l'Eliseo. Con i sondaggi che già danno Macron vincente.
Il malessere sociale e le drammatiche condizioni in cui versa l’economia della Francia, pienamente ascrivibile tra i Paesi dell’europeriferia.
Il rischio è che le elezioni oggi siano non metodi di legittimazione democratica del consenso popolare ma metodi di guerra civile istituzionalizzata.
La dichiarazione a sorpresa arriva a meno di un mese dall'avvio formale della Brexit e segna un'inversione dalla posizione assunta prima di Pasqua.
La "Revoluciòn Ciudadana" iniziata dieci anni fa con la presidenza di Rafael Correa continuerà il suo corso con Il movimento bolivariano internazionale.
Perché nessuno si illuda, la Le Pen non andrà mai all’Eliseo. Anche se oggi è al primo posto nelle preferenze degli elettori.
Una nuova crisi africana, una nuova miccia in una regione che sembra destinata a non trovare mai pace; grande poco più dell’Umbria e conosciuto come Gambia.
Cento anni fa l’Europa era divisa dalle trincee della Prima Guerra Mondiale: cento anni dopo il Vecchio Continente è senz’altro più unito, ma si appresta ad affrontare un anno diverso dagli altri. Con le elezioni in Germania, Francia e probabilmente in Italia, l’anno che
Il motivo per cui gli USA gridano allo scandalo, non è altro che quello che lo stesso establishment americano ha sempre fatto verso il resto del mondo.
Con questa pedanteria mi piace sviluppare una riflessione già avviata ne Lo schiavismo dei buoni, sui modi in cui concetti verbalmente consegnati a un passato da deplorare – lo schiavismo e il colonialismo nell’articolo citato, il totalitarismo e l’eugenetica nel caso qui rappresentato –
I media mainstream hanno orchestrato una propaganda di un mese per convincere il popolo nord-americano che “hacker russi”, guidati da Vladimir Putin in persona, hanno privato Hillary Clinton della possibilità di divenire Presidente. Questi media citano in continuazione “fonti anonime” dall’interno della CIA e
Per i democratici che speravano in un “tradimento” dei grandi elettori repubblicani ai danni di Donald Trump si tratta di una débâcle senza appello. Il Collegio Elettorale ha infatti ufficialmente incoronato Trump nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, certificando il risultato delle elezioni dello
C’è un appuntamento elettorale previsto per il 2017 che, più di tutti gli altri, preoccupa gli studiosi di integrazione europea: è quello delle presidenziali francesi, con la prima tornata in calendario per il 23 aprile e il ballottaggio fissato per il 7 maggio. Già