“L’Europa deve prendere il suo destino nelle proprie mani”, sentenziò furiosa contro Donald Angela Merkel un mese fa al vertice di Taormina.
Giovedì il senato USA ha votato una legge che propone di penalizzare le aziende europee che collaborassero con le società petrolifere russe per Nord Stream.
C.J.Polychroniou (CJP): Il gabinetto dei ministri del presidente eletto e’ composto da figuri del mondo finanziario e delle corporazioni e da militari.
Il viaggio mediorientale di Trump ormai sembra aver chiuso l’”Operazione Levante arabo” messa in moto durante l’amministrazione Obama.
Se avesse vinto la Clinton avremmo avuto una vera e propria vipera al comando del mondo. Ma da questo zuzzurellone ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Trump sarebbe sempre più irritato verso McMaster, che non riesce a dialogare durante i briefing con il presidente.
Non ci sarebbe la cattiva gestione dell’indagine sui server di posta elettronica privati utilizzati dalla Clinton alla base del licenziamento di Comey.
La vittoria di Trump focalizza innanzi tutto la natura dei processi decisionali e di delega dei poteri politici del sistema liberal-democratico americano.
La politica protezionista annunciata da Donald Trump fa seguito a una serie di misure puntuali di ritorsione commerciale, e non è immediatamente operativa.
Come noto, non è la prima volta che al governo legittimo della Siria viene accusato di attaccare il suo stesso popolo con armi di distruzione di massa.
Ora, a credere alle sciocchezze di Washington, dovremmo pensare che i missili furono sparati dopo aver preavvisato i russi del piano.
Una fonte del Congresso USA ha rivelato a fine marzo che l’amministrazione Trump ha informato il Congresso di perseguire la vendita al Bahrain di 19 aerei.
L’attacco, militarmente, è stato dunque insignificante. Sicché, col passare delle ore, s’è consolidata la sensazione che avevano colpito alla perfezione.
Fra Erdogan e gli Usa, malgrado il cambio di Amministrazione a Washington, i motivi di discordia rimangono immutati.
Un piano del Pentagono per cancellare le restrizioni stabilite da Obama all’uso militare in Yemen a sostegno dello sforzo bellico dell’Arabia Saudita.
Venerdì scorso l’aviazione irachena ha bombardato postazioni dell’Isis in territorio siriano; è la prima volta che Baghdad interviene.
Trump ha scelto il Tenente-Generale dell’US Army Herbert Raymond McMaster come Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
Trump ha rimosso il presidente del Joint Chiefs of Staff e il direttore della National Intelligence (ovvero la CIA) dai membri regolari del comitato.
Il vero peccato mortale di Trump è il decreto di dissoluzione del TPP. L’èlite non può perdonare il pollice verso al trattato di libero commercio con l’Asia
Obama è stato soprattutto un prodotto di marketing. Ha ingannato gli statunitensi e il mondo con falsi impegni di smilitarizzazione e difesa delle libertà
Da giorni vediamo come Trump si sia incartato in un conflitto non necessario contro la potente magistratura, per un bando d’entrata da sette paesi islamici.
Chi sono i perdenti e perché lo sono, Stiglitz lo ha capito? Io credo che siano quelli che han votato la Brexit, hanno votato Trump.
Abe sarebbe intenzionato a prospettare a Trump l’urgenza di discutere la questione valutaria in sede di G7 invece di cercare intese con singoli paesi.
Non ci sono prove nel comportamento di Russia, Cina e Iran a supporto dell’idea del Gen. Mattis. La sua definizione di “minaccia” è quella neo-conservatrice
La lettera inviata da McHenry a Yellen può essere l’inizio della fine dell’era della banca centrale indipendente e del coordinamento finanziario globale.
L’attacco all’ordine esecutivo ‘divieto di viaggio’ di Donald Trump fa parte di una campagna di disinformazione della rete creata da George Soros.
Le multinazionali affermano che il decreto “viola le leggi sull’immigrazione e la Costituzione, infligge danni all’economia a causa dei costi di manodopera.
La maggioranza “suburbana”, per poter vivere in quell’allucinato ambiente in cui magari è anche nata, non è la parte più povera della popolazione
Le élite tedesche e i media mainstream vedono in Merkel la sola forza capace di opporsi all'avanzata di Trump: probabilmente resteranno delusi.
Donald Trump, dopo una prima opposizione all’adesione della Crimea alla Russia, definì inutile continuare a costringere la Russia a rinunciare alla Crimea.
Donald Trump e la sua amministrazione non accusano la Germania per favorire l’Italia. Al contrario vuole mano libera per trattare con paesi più deboli.
Il Presidente eletto rischia di essere rovesciato, e contrattaccare duramente e rapidamente, agitando i numerosi scheletri nell’armadio dello Stato.
Trump finora sta mantenendo tutte le promesse. Farà lo stesso anche per quanto riguarda la Russia? Intanto, passa a Putin le coordinate delle basi dell'ISIS
Dal giorno della sua elezione Trump ha smussato alcuni spigoli della campagna elettorale ma non ha mai mollato la presa sui “grandi interessi” del Paese.
Sarebbe troppo pericoloso per quest’America in crisi d’identità e di credibilità permettere che si formi una grande coalizione di nemici di tale spessore.