A quasi tre anni dalla crisi scoppiata nell’ex paese sovietico e dalla fondazione delle due repubbliche indipendentiste filo-russe proponiamo due video che narrano di quali sono le condizioni della Repubblica di Donetsk nella vita di tutti i giorni.
Mentre Euromaidan e le proteste a Piazza dell’Indipendenza a Kiev lo hanno già fatto, nel nuovo anno la crisi ucraina si accinge a compiere 3 anni. A febbraio del 2014 Janukovich veniva deposto e inizia la crisi della Crimea risoltasi nel mese di marzo con l’annessione alla Russia, dopo un referendum che aveva sancito la volontà popolare con oltre il 90% delle preferenze, di dichiararsi indipendente dall’Ucraina. Il prossimo aprile invece sarà il terzo anniversario dell’autoproclamazione delle due regioni del sud-est dell’Ucraina a repubbliche indipendenti.
Con la speranza che la situazione venga risolta prima di queste ricorrenze, o almeno si spera entro la fine dell’anno grazie all’avvento della nuova presidenza Usa, intanto abbiamo scelto due testimonianze video della vita quotidiana che da quasi tre anni si svolge nelle regioni indipendentiste del Donbass. Questi video narrano di una Repubblica, quella di Donetsk che cerca di vivere in dicotomia tra pace e guerra.
La guerra imposta dal governo nato dal prodotto del golpe portato a termine dalle forze che avevano fondato il movimento di Euromaidan, e appoggiato in vari modi da Europa e Usa, trova un muro invalicabile di risposte militari nei miliziani difensori degli attuali confini dettati dagli accordi di MinskII, tuttavia al’interno del Donbass c’è anche voglia di pace che si respira ogni giorno tra quelle persone che cercano di mandare avanti la regione filorussa con il lavoro operoso. Una regione che si sente vicina allo spirito russo e che vuole tornare alla madrepatria non per una contrapposizione all’Ucraina ma come esigenza di sentirsi libera da un regime che persegue le politiche della destra più nazionalista che vuole contrpporsi alla Russia e che si fa sostenere da Bruxelles e Washington a tutti i costi.
In questa guerra gli italiani liberi possono vedere tutta l’inutilità e la pericolosità nel rimanere in una organizzazione aggressiva come la Nato, che in questi giorni a dispetto delle dichiarazioni del futuro presidente americano Donald Trump continua in un dispiegamento massiccio di forze nell’est Europa perseguitando nell’obbiettivo di provocare Mosca. Mossa che oramai manca anche del necessario supporto politico. Un drago che ha bisogno di sangue per autoalimentarsi e che ha trovato nei miliziani di Donetsk e Lugansk il suo San Giorgio.
Ringraziamo Doninews per la gentile concessione dei video:
Max Bonelli per L’Opinione pubblica