La complessità dello scenario internazionale rende indispensabile il ruolo di Vladimir Putin alla guida della Russia. Dunque alla scadenza del mandato presidenziale non sarà più sufficiente la staffetta con l’attuale primo ministro Dimitrij Medvedev che diventerebbe presidente al posto di Putin lasciando all’uomo forte della Russia la guida del governo.

Un’operazione riuscita in passato, ma ora la situazione globale non consente un indebolimento ai vertici di Mosca. Per questo Putin sta progettando una modifica costituzionale per assegnare al futuro primo ministro, cioè a lui stesso, molti più poteri rispetto ad ora. Poteri che verrebbero sottratti al futuro presidente della Federazione Russa.

Nel frattempo Mosca intende approfittare di ogni eventuale segnale di disgelo nei rapporti con gli Stati Uniti. Ma la Russia torna a guardare con interesse all’Europa ed all’Italia, con l’auspicio che anche l’Italia si renda conto dell’assurdità di sanzioni che stanno danneggiando l’economia della Penisola. Dal 2000 al 2013 l’interscambio Italo-russo era cresciuto del 185% e l’export italiano del 327%. Poi, con le sanzioni, l’interscambio è calato del 31% e lo scorso anno l’export italiano è diminuito del 34%. Non va meglio nel primo semestre di quest’anno, con una ulteriore flessione.

Eppure – ha rilevato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia – la caduta sta rallentando ed alcuni settori registrano già segnali di ripresa. Non solo la moda e l’alimentare, ma anche automotive ed aerospazio. Le opportunità in Russia per le aziende italiane tecnologicamente avanzate sono numerose. Negli ultimi 10 anni sono stati realizzati in Russia 120 parchi tecnologici ed altri 37 sono in fase di ultimazione. E nel corso di un convegno di Conoscere Eurasia a Torino, è stato ricordato che la Russia è al dodicesimo posto per innovazione tra le economie mondiali mentre l’Italia è in ventiseiesima posizione.

Per questo, secondo il sindaco di Torino, Chiara Appendino, è arrivato il momento di costruire nuovi ponti con la Russia, in ambito economico ma anche culturale. Mentre Fallico ha sostenuto la necessità di passare dall’analisi della situazione alla realizzazione di strutture stabili che favoriscano la collaborazione e gli scambi tra Italia e Russia.

Alessandro Grandi
Think tank “Il Nodo di Gordio”
www.NododiGordio.org

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