Tokyo si unisce a Shanghai e Shenzhen (che rimarranno chiuse per l’intera ottava per le festività del Capodanno lunare), ma questo non impedisce allo yen di continuare ad apprezzarsi, salendo ai massimi degli ultimi 15 mesi nei confronti del dollaro Usa.
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Tokyo si unisce a Shanghai e Shenzhen (che rimarranno chiuse per l’intera ottava per le festività del Capodanno lunare), ma questo non impedisce allo yen di continuare ad apprezzarsi, salendo ai massimi degli ultimi 15 mesi nei confronti del dollaro Usa.
Apprezzamento che aveva contribuito non poco alle perdite del 5,40% martedì (peggiore performance giornaliera dal giugno 2013) e del 2,31% mercoledì per il Nikkei 225. La Borsa giapponese rimane chiusa per il Kenkoku Kinen no Hi (celebrazione della fondazione del Giappone e della nomina del primo imperatore Jimmu), ma dopo due giornate di festa riaprono Seoul e Hong Kong.
E la piazza dell’ex colonia britannica avvicinandosi alla chiusura scambia in flessione di oltre il 4% (ancora peggio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento per la Corporate China, che sfiora un declino del 5%) in quello che è il peggiore avvio di anno lunare dal 1994.
Tra i singoli titoli, i colossi petroliferi PetroChina e Cnooc scambiano in flessione di circa il 6% a fronte dell’ennesimo deprezzamento del greggio (in declino dell’11% nelle tre sedute in cui Hong Kong era rimasta chiusa). Performance simile anche per la banca britannica, ma con business focalizzato sull’Asia, Hsbc Holdings che si avvicina ai minimi di sei anni. Peggio ancora ha fatto il colosso dei pc Lenovo, che ha toccato un declino superiore all’11% nella seduta.
Come per lo yen, anche un altro bene-rifugio, l’oro, beneficia dei timori legati alle future mosse della Federal Reserve. Mercoledì Wall Street aveva chiuso mista (in positivo solo il Nasdaq, apprezzatosi dello 0,35%), dopo che la parole della chairwoman Janet Yellen davanti al Congresso Usa avevano evidenziato ottimismo per l’economia americana, ma confermato le preoccupazioni sulle turbolenze dei mercati azionari e sul rallentamento della Cina.
“Yellen ha chiarito che mentre la Fed prevede di continuare il suo percorso graduale d’inasprimento, la politica non è predefinita e sarà adattata agli sviluppi”, ha spiegato a Reuters Justin Fabo, economista dell’australiana Anz. “Il vero test potrebbe arrivare in seguito, se i mercati continueranno a deteriorarsi e guarderanno alle banche centrali per il loro salvataggio.
Le pistole dei policymaker sono caricate a salve?”, ha concluso. Timori che spingono gli investitori appunto verso i beni-rifugio, e spiegano l’apprezzamento dell’oro ai massimi dal maggio dello scorso anno. Sydney, intanto, recupera terreno segnando il primo progresso nell’ottava. L’S&P/ASX 200, entrata in bear market mercoledì (avendo perso il 20,17% dal picco dell’ultimo anno toccato nell’aprile 2015), segna un progresso dello 0,95% al termine degli scambi. A Seoul, invece, il Kospi crolla del 2,93% nella sua prima seduta dell’ottava.
Fonte: Trend OnLine
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