La banca senese ha chiuso il bilancio 2016 in profondo rosso a causa delle svalutazione dei crediti deteriorati, che incidono per il 76% sulla perdita netta

MILANO – Banca Mps ha chiuso il 2016 con una perdita di 3,38 miliardi. Ma è stato anche un fuggi fuggi generale da parte di correntisti e clienti, perché la raccolta è calata di 14,7 miliardi. In molti hanno chiuso i rapporti per paura di un fallimento. Sul conto economico, invece, pesano i quasi 2,6 miliardi di euro di rettifiche sui crediti. La banca ha prestato soldi e ora in molti non sono in grado di restituirli. Nel 2015 aveva chiuso il bilancio in utile di 388 milioni. Mps ha registrato rettifiche su crediti e attività finanziare per 4,5 miliardi di euro, 2,5 miliardi di euro in più del 2015, a causa di componenti non ricorrenti pari a quasi 2,6 miliardi di euro legate all’aggiornamento delle metodologie e dei parametri utilizzati nella valutazione dei crediti, che recepiscono le indicazioni date dalla Bce alle banche nel trattamento degli Npl e valutazioni interne della banca.

E proprio sui crediti deteriorati, la Fondazione Mps, un tempo padre padrone della banca, oggi ridotta al lumicino, ha fatto sapere di non voler pubblicare i nomi dei principali creditori del gruppo.  “Come presidente della Fondazione Mps sono contrario alla pubblicazione della lista dei grandi creditori della banca”, ha detto Marcello Clarich presidente della Fondazione Mps questo pomeriggio a margine di un convegno all’università di Siena sul tema della corruzione. “Si tratta di attività aziendali riservate – ha proseguito Clarich – non credo che la banca giuridicamente lo possa fare. Come metodo sarebbe anche sul piano aziendale non particolarmente positivo per la clientela perchè il rapporto di confidenzialità e riservatezza con la propria banca è fondamentale”.

E in mattinata erano arrivate le richieste di dimissioni dei vertici. “Il management di Mps dovrebbe rimettere le deleghe sul tavolo di Padoan. E il ministro, a sua volta, cercarne  uno abituato sì a guidare banche, ma nell’interesse del Paese”, ha commentato Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, non ancora a conoscenza del buco di bilancio 2016.
Il cantiere per il piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi “è in corso, mantenendo, in continuità con il piano industriale 2016-2019, le principali linee strategiche focalizzate sulla riduzione del profilo di rischio della banca”, ha vluto precisare la società su richiesta della Consob nel comunicato sui risultati preliminari dell’esercizio chiuso in perdita per oltre 3 miliardi. Il piano industriale al 2019 è stato varato dalla banca a fine ottobre, due mesi prima il fallimento della ricapitalizzazione da 5 miliardi sul mercato.

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