L’Iran ha richiesto fermamente il disarmo nucleare di tutti i Paesi che possiedono tali ordigni attraverso il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, ed ha messo in guardia contro le minacce poste in essere dalle armi atomiche. “Il tempo è ora maturo per distruggere le bombe nucleari dei Paesi in possesso di tali ordigni invece di accettarli nel club nucleare“, ha dichiarato ai giornalisti domenica scorsa.

Per rafforzare la necessità di un disarmo nucleare, il ministro iraniano ha affermato che tali ordigni non hanno nessuno scopo, certamente non quello di portare sicurezza, né per l’Iran né per le altre Nazioni. Alla domanda circa le minacce, per nulla velate, del presidente Donald Trump, Zarif ha risposto che l’Iran non si farà influenzare dal tentativo di coercizione posto in essere dagli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri ha poi continuato affermando che l’Iran è stato messo sotto controllo e testato dagli osservatori per molti anni, per cui le parole del presidente Usa non hanno il potere di creare tensioni.

Prima delle sanzioni imposte, l’Iran era in possesso di appena 2000 centrifughe; il suo programma di sviluppo tecnologico per lo sfruttamento dell’energia nucleare, implementato durante le lunghe trattative con gli Stati Uniti e gli altri 5 Stati, le ha fatte arrivare a circa 20mila. Ciò è stato ritenuto una minaccia da quelle stesse potenze del club nucleare che Zarif definisce il più grande pericolo atomico. In realtà, il programma di sviluppo del nucleare iraniano si è svolto con meccanismi ben chiari che sono stati rispettati e monitorati dalla comunità internazionale, soprattutto per quanto riguarda la sua natura pacifica; una natura coerente con un disarmo nucleare.

La frase sui tempi maturi per un disarmo nucleare che distrugga gli ordigni dei Paesi che ne sono in possesso non è stata gettata lì per caso; Zafir ha chiesto degli sforzi collettivi da parte della Comunità Internazionale per superare i problemi di sicurezza ed affrontare i gruppi terroristici.

Rivolgendosi alla platea della Munich Security Conference, in Germania, Zarif ha concluso dicendo che in un mondo ormai multipolare, in cui gli attori si sono moltiplicati, nessun singolo potere, per quanto grande, né un concerto di grandi Potenze, possono affrontare le sfide globali o anche regionali escludendo o criminalizzando gli altri Paesi.

di Sebastiano Lo Monaco

Il Faro sul Mondo

 

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