Caleb Maupin New Eastern Outlook /11/02/2017

I media continuano la campagna contro le “notizie false”, invitando la gente a ascoltare solo i soliti media capitalisti filo-occidentali, nonostante la loro documentata storia di imprecisioni. I media statunitensi denigrano tutto ciò che riguarda la Repubblica Popolare Democratica di Corea, un grande esempio di parzialità e inganno. A volte i media degli Stati Uniti vengono colti a riportare palesemente falsità sulla Corea democratica, come ad esempio la pretesa scandalosa che Kim Jong-Un abbia giustiziato qualcuno facendolo sbranare da un branco di cani selvatici. Ciò s’è dimostrato falso, o fake news. Tuttavia, la maggior parte del pubblico viene ingannato sulla RPDC in modo più sottile.

I “miracoli economici” dimenticati
Ad esempio, la maggioranza degli statunitensi crede che il sistema economico della metà settentrionale della penisola coreana sia un fallimento assoluto che ha causato null’altro che carestie; ciò è palesemente falso. Un nuovo video del Council on Foreign Relations, think tank della politica estera statunitense, vede Scott Snyder menzionare di passaggio: “E’ un sistema socialista, basato sul modello sovietico. L’economia è centralizzata e funzionò bene nei primi anni ’60, ma s’è bloccata“. Un articolo della BBC del 2008 diceva la stessa cosa: “A un certo momento, l’economia centralmente pianificata della Corea democratica sembrava funzionare bene, anzi, nei primi anni dopo la creazione della Corea democratica, dopo la seconda guerra mondiale, ebbe risultati spettacolari. La mobilitazione di massa della popolazione, insieme all’assistenza tecnica e gli aiuti finanziari sovietici e cinesi posero tassi di crescita economica annua del 20%, addirittura del 30%, negli anni successivi la devastante guerra di Corea del 1950-1953. Ancora nel 1970, la Corea del Sud languiva all’ombra del “miracolo economico” del Nord“. Lo Studio della RPDC pubblicato dall’US Library of Congress descrive in dettaglio i risultati economici del Paese, come alloggi, alfabetizzazione, autosufficienza e accesso alle sanità. La carestia si ebbe negli anni ’90. All’indomani del crollo dell’Unione Sovietica, la Corea democratica non poteva importare petrolio, da cui il sistema alimentare del Paese dipendeva. Nella Corea democratica tale periodo è noto come l’”ardua marcia”. Il governo incolpò le sanzioni degli Stati Uniti per la crisi alimentare. Tuttavia, quando si parla di Corea democratica, i media statunitensi sottolineano il periodo dell’”ardua marcia” e omettono i “miracoli economici” degli anni ’60. Inoltre, le cause della crisi alimentare degli anni ’90 non vengono mai spiegate. Un singolo episodio della carestia degli anni ’90 non rappresenta l’intera esperienza della costruzione del socialismo in Corea democratica. Inoltre, il pubblico è portato a credere che gli unici fattori furono fallimento dell’economia socialista e incapacità del Partito dei Lavoratori di Corea. Di solito evitando di parlate degli altri fattori, come sanzioni, mancanza di terreni coltivabili, siccità, inondazioni, ecc.

Nucleare: tutta la storia
L’altro esempio di omissione ed enfasi riguarda la proliferazione nucleare. La Corea democratica si ritirò dal trattato di non proliferazione nucleare il 10 gennaio 2003. E si riconosce ora che il Paese possiede armi nucleari. Perché? I media statunitensi ignorano, omettono o nascondono il contesto dello sviluppo delle armi nucleari nordcoreane. Il pubblico è portato a credere che la Corea democratica abbia sviluppato in modo casuale le armi nucleari, con il desiderio di attaccare gli Stati Uniti o minacciare i vicini. Si veda meglio il contesto omesso della storia della proliferazione nucleare nella penisola coreana. Durante la guerra di Corea, milioni di coreani morirono. Alcuni stimano che circa il 30% della popolazione della Corea democratica andò persa. Ogni edificio di più di un piano fu distrutto. Durante la guerra, gli Stati Uniti pensarono apertamente di usare le armi nucleari contro le forze coreane e cinesi. Douglas MacArthur fece queste minacce pubblicamente. La Corea democratica ratificò il trattato di non proliferazione nucleare nel 1985. Nel 1993 minacciò di ritirarsi. A quel tempo, il Paese subiva carestia, minacce e sanzioni degli Stati Uniti, e la scomparsa degli alleati sovietici. Vi furono negoziati tra governo degli Stati Uniti e della Corea democratica da cui la Corea democratica non si ritirò. Nel 1994 l’”accordo quadro” fu posto tra Stati Uniti e Corea democratica. Si comprese che la Corea democratica avrebbe avuto aiuti agricoli e petrolio e gli Stati Uniti adottato relazioni diplomatiche con la Corea democratica, il tutto in cambio della non proliferazione nucleare. Tuttavia, gli Stati Uniti non adempirono mai all’accordo. Il Congresso degli Stati Uniti bloccò l’accordo che l’amministrazione Clinton aveva negoziato. In tale contesto, la Corea democratica non seguì gli obblighi dell’accordo e, infine, creò le armi nucleari. I media statunitensi ovviamente ignorano questi eventi. La leadership della Corea accettò di non sviluppare le armi nucleari in cambio di cibo per la popolazione affamata, così come di altre forme di aiuto umanitario, nel periodo delle carestie. I capi degli Stati Uniti non rispettarono le loro promesse. Poco cibo e petrolio fu consegnato. Quindi non sorprende od offende che la Corea democratica abbia lasciato perdere l’accordo, infine, e costruito le armi nucleari? Tale azione si conforma al racconto dello “Stato canaglia” guidato da un leader “folle” intenzionato a distruggere il pianeta?
Quando alcuni fatti di base sono menzionati, l’intero racconto e la percezione della Corea democratica vanno a pezzi. La Corea democratica non ha sempre subito la carestia e secondo le fonti, anche piuttosto ostili come BBC e Council on Foreign Relations, il suo sistema economico ebbe successo e inoltre la Corea democratica sviluppò armi nucleari solo in risposta all’inadempienza degli Stati Uniti ai loro obblighi nel negoziato. Avevano promesso certe cose in cambio della non creazione di armi nucleari. Non le ebbero e così andarono avanti. Questi fatti sono convenientemente dimenticati in ogni discussione sulla Corea democratica, ma sono molto importanti per capire il Paese e il suo rapporto con il mondo. Ignorando aspetti importanti della realtà, i media diffondono “notizie false” spingendo ad ascoltare esclusivamente esse? Non è probabilmente una buona idea, soprattutto per chi vuole la pace.Caleb Maupin è un analista politico e attivista di New York. Ha studiato scienze politiche presso il Baldwin-Wallace College ed è stato ispirato e coinvolto nel movimento Occupy Wall Street, in esclusiva per la rivista on-line “New Eastern Outlook“.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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