Spesso il mito dell’imbattibile efficienza e della granitica incorruttibilità tedesca si sgretola di fronte alla realtà. Come riporta il Telegraph, ne è un esempio lampante la vicenda dell’aeroporto di Berlino: un progetto colossale in ritardo ormai di sei anni, costato già 5 miliardi di euro più del previsto, e di cui nessuno sa se si riuscirà mai a vedere il funzionamento. Il tutto condito da difetti nei sistemi di sicurezza, titoli accademici millantati e scandali di corruzione. Sorge qualche dubbio sulla lucidità di chi ancora invoca l’egemonia tedesca in Italia per risolvere i problemi di spreco e corruzione.

Di Gavin Haines, 1 giugno 2017

La Germania gode di una solida e sudata reputazione per l’ingegneria di precisione e la puntualità, ma i continui ritardi nel progetto dell’Aeroporto Brandeburg di Berlino (BER) stanno offuscando il suo buon nome e trasformando la capitale tedesca in uno zimbello.

Previsto inizialmente per l’ottobre del 2011, il famigerato aeroporto è stato colpito da continui ritardi e registra al momento 5 miliardi di euro di extra-costi, secondo i media tedeschi.

Sono state previste una mezza dozzina di date di inaugurazione – ottobre 2011, giugno 2012, marzo 2013, ottobre 2013, giugno 2017 – ma finora sono state tutte disattese. Il taglio del nastro è ora previsto per una data ancora ignota del 2018 – con sette anni di ritardo – ma nessuno si aspetta che la scadenza verrà rispettata.

Che cosa è andato così storto?

I primi problemi sono iniziati nel 2012 quando la cerimonia di apertura – cui avrebbe dovuto essere presente Angela Merkel e 10.000 ospiti – dovette essere cancellata con pochi giorni di preavviso, a causa di un guasto al sistema di allarme antincendio e agli estrattori di fumo.

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Tuttavia, risultò che questo problema non era che la punta dell’iceberg, perché da quel momento l’aeroporto è stato colpito da una lunga lista di gravi problemi tecnici.

Secondo Deutsche Welle (DW), 90 km di cavo sono stati installati in maniera errata, 4.000 porte sono state numerate scorrettamente, le scale mobili sono risultate troppo corte e la linea di emergenza per i vigili del fuoco era difettosa. Inoltre si dice che il tetto dell’aeroporto si è rivelato pesare il doppio rispetto a quanto previsto nel progetto.

Ma non è finita. Ci sono state accuse di corruzione – secondo DW il capo del controllo di progetto dell’aeroporto “non era un ingegnere, bensì un impostore” – e sono girate voci preoccupanti su un informatore interno che aveva svelato le magagne e sarebbe stato avvelenato. Questa accusa però non è mai stata provata.

Sono saltate delle teste. L’ex sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, noto per aver dichiarato che la sua città è “povera, ma sexy”, è stato costretto alle dimissioni, in parte anche a causa del fiasco dell’aeroporto.

Nel frattempo, le società di costruzione, le compagnie di taxi e i negozi sono andati in bancarotta a causa dei ritardi che, secondo DW, stanno costando ai contribuenti un milione di euro al giorno.

Sebbene l’aeroporto sia ancora chiuso, la pista è occasionalmente utilizzata dal vicino aeroporto di Schönefeld. Il nuovo aeroporto BER avrebbe dovuto rimpiazzare gli aeroporti di Schönefeld e Tegel, ma dati i continui ritardi sembra improbabile che questi vengano chiusi nel breve periodo.

In Germania i berlinesi sono diventati protagonisti di una quantità di barzellette a causa del disastro dell’aeroporto BER. L’ultima beffa è arivata da una squadra di calcio, il Daemstadt, che è stata condannata alla retrocessione in serie B dopo aver perso contro l’Hertha Berliner, a maggio. L’ultimo a ridere è stato però il Darmstadt.

“Noi siamo atterrati in serie B” ha scritto il club su Twitter. “Ma voi state ancora atterrando a Tegel”.

Come l’aeroporto BER è diventato un’attrazione involontaria

Un bell’esempio di schadenfreude (godere delle disgrazie altrui NdVdE), se mai se ne è visto uno, sono i turisti che ormai pagano per fare il giro del disastroso aeroporto tedesco BER. Ci sono molte differenti proposte per i visitatori, inclusi i giri in bicicletta,  che si snodano intorno alle aree di parcheggio degli aerei, passando per i gate e i terminali vuoti.

I giri in bicicletta sono organizzati dall’aeroporto che, tipicamente, non fornisce né biciclette né elmetti. I visitatori devono arrivare già attrezzati. L’aeroporto però fornisce un pranzo al sacco per il giro da due ore, al costo 15 euro a persona.

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