Lunedì 4 Giugno 2012
Fino a questo momento non ne avrebbero parlato altri organi d’informazione. Più che di notizia, pertanto, saremmo in presenza di una mera ipotesi. Fondata, peraltro, su un ragionamento che porterebbe ad un presunto coinvolgimento del presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, nell’inchiesta della Procura di Trani sulle agenzie di rating.
La tesi è portata avanti da Lorenzo Mauro, in un pezzo sul sito “Articolotre”. «Qualche giorno fa – ricorda il giornalista -, dopo oltre due anni di lavoro, l’inchiesta su Standard & Poor’s si è conclusa con l’ipotesi di reato di manipolazione di mercato continuata e pluriaggravata a carico di cinque persone (…) Secondo il Pm di Trani i cinque indagati, ai vertici dell’agenzia, “attraverso descritti artifici, a carattere informativo – costituenti condotte solo in apparenza lecite, ma effettivamente illecite per come combinate fra loro, con modalità e tempi accuratamente pianificati – fornivano intenzionalmente ai mercati finanziari, quindi agli investitori, un’informazione tendenziosa e distorta (come tale anche “falsata”) in merito all’affidabilità creditizia italiana ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal Governo italiano, per modo di disincentivare l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il valore”. Dei tre rami dell’inchiesta – prosegue Mauro – , rimangono ancora aperti quelli su Fitch e Moody’s, per i quali il Pm necessita evidentemente di più tempo ed ulteriori accertamenti. E fin qui nulla di strano: l’indiscrezione clamorosa che invece circola sul web in queste ore riguarderebbe il ruolo del premier Mario Monti. Per qualcuno infatti, l’allora presidente della Bocconi avrebbe fatto parte del consiglio di Moody’s almeno fino all’epoca dei fatti di cui si occupa l’inchiesta del Pm Ruggero. Lo confermerebbe una biografia della New York University, non aggiornatissima, ma nemmeno smentita fino ad ora. Questo significa, almeno in teoria, che se il Pm arrivasse alle stesse conclusioni per le quali ha ritenuto di indagare i cinque di Standard & Poor’s, potrebbe andare a disturbare proprio lui. Il nuovo inquilino di Palazzo Chigi: e non sarebbe una visita gradita»