Murad Makhmudov e Lee Jay Modern Tokyo Times 14 novembre 2014
Il governo della Siria continua a lottare tenacemente contro nazioni e jihadisti internazionali che cercano di distruggere il tessuto secolare del Paese del Presidente Bashar al-Assad. In realtà, ciò significa che le grandi potenze del Golfo e NATO, insieme ai jihadisti internazionali, cercano la grande destabilizzazione. Dopo tutto, l’ingerenza delle potenze del Golfo e NATO in Afghanistan, Iraq e Libia ha prodotto caos, settarismo, terrorismo, instabilità, scomparsa del controllo centrale, odio religioso, sottomissione delle donne e altre realtà negative, come l’ascesa dell’eroina in Afghanistan. Pertanto, senza ombra di dubbio, gli stessi petrodollari del Golfo e delle potenze occidentali sono impiegati per creare Stati falliti. Contro tutte le probabilità, il governo del Presidente Assad dimostra che non tutti gli Stati nazionali indipendenti possono essere schiacciati, anche se instabilità grave persiste in alcune parti della nazione per via dell’ingerenza estera. In effetti, la barbarie assoluta dell’esercito libero siriano (ELS) e di vari altri gruppi terroristici non riguarda le potenze NATO e del Golfo. Ciò può essere indicato chiaramente, perché anche davanti alle immagini di decapitazioni, impiccagioni, stupri delle minoranze religiose, di bambini cui viene insegnato a decapitare e squartare soldati prigionieri siriani, le stesse nazioni continuano a finanziare, addestrare e cospirare con tali forze brutali. Tuttavia, quando un paio di ostaggi occidentali vengono decapitati e cristiani e yazidi venduti come schiavi dal SIIL in Iraq (rapporti affermano atti simili in Siria contro vari gruppi), sono costrette al ripensamento alcune nazioni coinvolte nella destabilizzazione della Siria. Naturalmente, tale realtà non sembra riguardare Francia, Quwayt, Qatar, Turchia e Arabia Saudita. Tuttavia, fedele alla confusione di massa che attanaglia il governo del presidente Obama, mentre alcuni attacchi aerei avvengono contro il SIIL (Stato islamico dell’Iraq e Siria – Stato islamico/SI), ne lascia comunque intatte le roccaforti, per esempio Raqa in Siria, lo stesso ordine del giorno anti-siriano è vivo e vegeto nei corridoi del potere a Washington. Francia, Quwayt, Qatar, Arabia Saudita e Turchia continuano ad agitarsi contro la laica Siria. Ciononostante SIIL, Nusra e altre forze terroristiche e settarie continuano la pulizia etnica contro curdi e minoranze religiose come cristiani, alawiti, shabaq (in Iraq) e altri. Verso la minoranza sciita in Siria e la maggioranza sciita in Iraq, i taqfiri e altre forze islamiste sunnite settarie continuano a massacrarle con gioia dichiarata. Nonostante tale realtà, le potenze NATO e del Golfo recitano ancora il mantra che la Siria laica del Presidente Assad debba essere sconfitta. E’ difficile capire perché le potenze occidentali ancora una volta cerchino di distruggere uno Stato laico che tutela tutte le fedi religiose e dà un respiro tanto necessario ai cristiani della regione. Nonostante ciò, le principali potenze occidentali sono schierate con la Turchia e la sua storia anti-cristiana, e l’Arabia Saudita laddove non una sola chiesa cristiana è permessa. In altre parole, le forze del settarismo e della xenofobia sono sostenute contro la nazione indipendente della Siria che permette a tutte le comunità religiose di coesistere sotto il suo controllo. Ovviamente, le minoranze religiose come i cristiani di Siria fuggono da SIIL, Nusra, ELS e altri gruppi settari e terroristi supportati dalle diverse potenze NATO e del Golfo.
Chuck Hagel, segretario alla Difesa degli USA, evidenzia la grave confusione dell’amministrazione Obama, osservando: “Basta trattare con Assad, come ora… così non metteremo da parte il SIIL“. Hagel proseguiva affermando: “Potremmo cambiare Assad oggi, ma ciò non cambia le cose… con chi sostituire Assad? Che tipo di esercito può affrontare il SIIL?” Quanto sopra evidenzia chiaramente che non si ha alcuna soluzione rapida, perché Hagel indica che solo un futuro peggiore attende una Siria dominata da forze terroristiche e settarie esistenti. Purtroppo, la logica conclusione non viene colta, perché sicuramente è nell’interesse della stabilizzazione della Siria fermare il supporto degli Stati anti-siriani a caos e massacri dei barbari settari. Ma la grave confusione nei corridoi del potere a Washington continua, perché invece di cercare di risolvere la crisi fermando l’ingerenza esterna, Washington risponde sostenendo ancora le cosiddette forze moderate, inesistenti al di fuori delle Forze armate siriane che proteggono il mosaico nazionale. Il capo di stato maggiore statunitense Martin Dempsey, evidenza tale confusione affermando: “...la nostra strategia è rafforzare l’opposizione moderata al punto da poter, in primo luogo, difendere e controllare i propri territori e poi riprendersi le aree perdute per mano del SIIL, ed infine, avendo sviluppato capacità e forza, creare le condizioni per una soluzione politica in Siria“. In altre parole, il governo siriano continua ad essere attaccato dai fantocci degli USA per l’ulteriore indebolimento dello Stato centralizzato. Tale realtà significa che uno scenario da Afghanistan, Iraq e Libia aspetta la Siria se il governo di questa nazione sarà sconfitto. Pertanto, la follia persiste negli USA e negli altri potenti membri della NATO come Francia, Turchia e Regno Unito; cioè tali nazioni sono alleate alle potenze del Golfo che sostengono terrorismo, settarismo e grave instabilità nel Levante e Iraq. Dopo tutto, molti potenti capi jihadisti in Siria provengono da nazioni come l’Arabia Saudita, così come cittadini soprattutto sauditi causarono l’11 settembre; tale realtà equivale a follia. E’ evidente che le nazioni estere provocavano, e continuano provocare, carneficina e caos totale che affliggono Afghanistan, Iraq e Libia. Le stesse forze dell’instabilità operano in Siria, ma questa volta è chiaro che la barbarie tramonta mentre scattano i campanelli d’allarme in altre nazioni illuse dalle stesse menzogne. Pertanto, la stabilità di Levante e Iraq dipende dalla sopravvivenza del governo e delle forze armate siriani. Altrimenti un altro Stato destabilizzato da terrorismo, distruzione delle minoranze religiose, sottomissione delle donne, povertà di massa e altre realtà brutali danneggerà le generazioni future.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora