Di Antonio Mazzeo

Tagli draconiani a pensioni e stipendi, annunci di “massimorigore” nella spesa pubblica, ma il nuovo governo non sembra intenzionato adabbandonare il modello delle Grandi Opere di Berlusconi & soci. Il primoappuntamento del nuovo CIPE, il Comitato interministeriale per laprogrammazione economica, ha autorizzato il finanziamento di 4,8 miliardi dieuro per il rilancio dei cantieri di alcune delle più controverse infrastruttureprogrammate dai precedenti esecutivi. Tra esse spiccano il secondo lotto della lineaferroviaria ad alta velocità Genova-Tortona (il cosiddetto “Terzo valico”, 1,1miliardi); la tratta Av Treviglio-Brescia (919 milioni); il Mose di Venezia (600milioni). Opere che trasferiscono ancora una volta ingenti risorse pubbliche afavore della ristretta cricca di società di costruzioni e istituti bancarinazionali. Con gli immancabili conflitti d’interesse che però non sembranoturbare l’unanimismo pro-Monti di forze politiche e media.
“Quindici miliardi per le infrastrutture e losviluppo. È il nostro modo di essere banca”, recitava l’inserzione pubblicataqualche tempo fa nelle maggiori testate nazionali da Intesa Sanpaolo, il grandegruppo bancario di cui è stato amministratore delegato il neo-superministro dell’Economia, delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, nonchévicepresidente del consiglio di sorveglianza, la responsabile al Welfare ElsaFornero. “Tanti progetti avviati anche grazie a BIIS, la banca del nostroGruppo dedicata alle infrastrutture, l’innovazione e lo Sviluppo”, chiariva la manchette.
Proprio la BIIS ha avuto come Ad edirettore generale Mario Ciaccia, chiamato a ricoprire il ruolo di viceministro delcollega-banchiere Passera. È proprio sotto la sua direzioneche BIIS-Intesa è divenuta la principale banca finanziatrice delle Grandi Operein Italia. “Abbiamo erogato finanziamentiall’Anas per la realizzazione della terza corsia del Grande Raccordo Anulare diRoma, per un importo di 390 milioni di euro; e del secondo lotto dellaSalerno-Reggio Calabria, per oltre 430 milioni di euro”, ha dichiarato Ciacciain un’intervista a Specchio Economico.“Siamo presenti nel Passante di Mestre con un investimento di 800 milioni dieuro e abbiamo favorito la realizzazione di parcheggi in varie città per unimporto di 130 milioni. Abbiamo attuato il collocamento e la sottoscrizione diparte dell’emissione obbligazionaria della ex società Infrastrutture Spa per lacostruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano-Napoli, perun importo di 320 milioni di euro. Siamo i consulenti per la realizzazione egestione delle autostrade Brescia-Bergamo-Milano e delle Tangenziali esterne diMilano, rispettivamente per 1,6 e 1,4 miliardi di euro”. Per la cronaca, IntesaSanpaolo è azionista per il 39,7% di Autostrade lombarde, soggetto promotoredella BreBeMi, mentre BIIS è tra gli arrangerdel project financing da oltre 1,9 miliardi per i lavori autostradali. BancaIntesa, poi, controlla il 5% del capitale di Tem, a cui si aggiunge uno 0,25%di azioni in mano direttamente a BIIS.
La banca amministrata da Ciaccia è attiva nel settoreferroviario anche attraverso il controllo diretto di Cofergemi, la società chesi occupa della linea Genova-Milano (proprio quella “premiata” dal CIPE). BIIS è inoltre advisordell’autostrada regionale Cremona-Mantova (projectfinancing da 430 milioni) e della Pedemontana Veneta, l’autostrada checollegherà le province di Bergamo, Monza, Milano, Como e Varese. La stessabanca per le infrastrutture controlla il 6,03% della società di gestione dellaPedemontana e contestualmente si occupadell’arranging del debito, stimatoin circa 3 miliardi di euro su un costo complessivo dell’opera di 4,7 miliardi.Nell’agosto 2010, BIIS ha poi concesso un credito di 15,7 milioni ad Invester, la finanziariadell’imprenditore lombardo Rino Gambari, primo socio privato dellaBrescia-Padova, ricevendo in pegno le quote di proprietà della societàautostradale. Della “Serenissima”, Intesa Sanpaolo già detiene il 6% delcapitale attraverso la controllata Equiter.
In Liguria, la banca di Ciaccia, Passera e Fornero haintrapreso una partnership con Regione e amministrazione comunale di Genova perlo sviluppo di grandi progetti come la Gronda di Ponente, il rafforzamentodelle infrastrutture portuali e l’immancabile “Terzo valico” (oltre 7 miliardidi investimenti). BIIS ha pure sottoscritto crediti per un miliardo di euro afavore delle imprese impegnate nei lavori della nuova Fiera di Milano ed è arrangerdi alcuni dei più detestabiliprogrammi destinati alla Sicilia, come il “miglioramento dell’adozione idrica”di Siciliacque Spa (investimenti per 564 milioni) e la realizzazione deitermovalorizzatori da parte di un pool d’imprese a guida Falck (1,2 miliardi) eSicil Power (450 milioni).
Dulcis infundo, il mostro del Ponte sullo Stretto di Messina, celebrato da tempiimmemorabili da Ciaccia e dalle banche di riferimento.BIIS è un polmone finanziario importante dei Signori del Ponte. Divenutacapofila del pool di banche che ha rilasciato la garanzia fideiussoria per lapartecipazione alla gara ad Eurolink,il consorzio d’imprese aggiudicatario dell’appalto (linee di credito per 350milioni di euro), il 21 luglio 2009, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo ha fatto sapere per bocca del suo amministratoredelegato di essere pronta a intervenire direttamente nel finanziamento dei lavori del Ponte. “Sonostati stanziati 1,3 miliardi e noi siamo pronti a mettere quello che serve epoi eventualmente a sindacarlo”, ha spiegato Ciaccia.
Il neoviceministro non nutre dubbi sul potere taumaturgicodel dirottamento di massicce risorse pubbliche a favore delle grandi opereconsacrate dalla legge Obiettivo. Il 3 febbraio 2010,intervenendo al convegno dell’Istituto latino-americano su “La cooperazione economicapubblico-privato”, Ciaccia l’ha sparata più grossa di Berlusconi: “Investendo 50 miliardi di euro l’anno così da coprire unfabbisogno infrastrutturale di 250 miliardi, il minimo per far fronte alla crisieconomica ed energetica e riprendere lo sviluppo, si potrebbero ipotizzare nell’arcodi un quinquennio circa 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro”. Come dire checon i 5 miliardi stanziati dal CIPE di Monti potrebbero essere generati 350milaoccupati…

Pubblicato su Bollettino – Italia Nostra, n. 467,novembre 2011

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