L’Environmental Protection Agency (EPA) negli Stati Uniti starebbe proteggendo Monsanto e nascondendo i danni del glifosato per la salute e per l’ambiente.
Le accuse di collusione tra Monsanto e Epa emergono da una nuova richiesta presentata in tribunale da decine di persone che sostengono di essersi ammalate di cancro a causa del glifosato, ingrediente principale dell’erbicida RoundUp di Monsanto.
L’Epa da trent’anni starebbe proteggendo Monsanto e tutta l’industria agrochimica da qualsiasi accusa di inquinamento. Le colpe maggiori vengono addossate a Jess Rowland. Si tratta di uno scienziato dell’Epa secondo cui è improbabile che il glifosato sia cancerogeno per l’uomo.
Ma dalla corrispondenza dell’Epa sono emerse delle informazioni ben differenti, a partire dal parere del tossicologo Marion Copley, che citando prove e studi conferma che certamente il glifosato provoca il cancro.
Copley – morta nel 2014 di cancro al seno – nella corrispondenza degli anni scorsi accusa Rowland di essere intervenuto all’interno dell’Epa per favorire Monsanto e sostiene che il glifosato debba essere indicato come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo, così come ha in seguito ammesso lo Iarc attraverso l’Oms nel 2015. Monsanto ha respinto tale classificazione e ha ordito una campagna per screditare gli scienziati dello Iarc.
Se la corrispondenza e le accuse fossero autentiche, Epa e Monsanto potrebbero essere travolte da un vero e proprio tornado. Ora un gruppo di 60 persone, tutti pazienti malati di cancro o con parenti colpiti dalla malattia, stanno accusando Monsanto di aver nascosto per anni le prove che il glifosato sia cancerogeno per l’uomo.
Negli ultimi documenti del processo queste persone hanno affermato che Monsanto sta esercitando un’influenza significativa all’interno dell’Epa, in particolare con l’ufficio che si occupa dei pesticidi e stringendo legami con Rowland.
Rowland non è ancora intervenuto per confermare o smentire il proprio reale rapporto con Monsanto ed Epa. Secondo le accuse, Rowland opera sotto l’influenza di Monsanto per fare in modo che le pubblicazioni e le posizioni espresse dall’Epa supportino la multinazionale.
L’Epa da anni promette di completare la propria valutazione sul glifosato e ora siamo in attesa che possa finalmente renderla pubblica entro la fine del 2017 dopo averla rimandata più volte dal 2015 in poi.
Secondo Monsanto non esistono prove per dimostrare che il Roundup o altri prodotti a base di glifosato siano difettosi o pericolosi. Inoltre sempre secondo Monsanto il parere dello Iarc sul glifosato è irrilevante per giudicare l’erbicida Roundup. Monsanto sostiene addirittura che le conclusioni dello Iarc sul glifosato siano inaffidabili e che i pareri dello Iarc o dell’Epa non siano necessariamente rilevanti per la valutazione dei propri prodotti.
Ora resta da comprendere fino a che punto Monsanto riuscirà a difendersi e se davvero esista una collusione della multinazionale con l’Epa. Per saperlo dobbiamo continuare a seguire il processo in corso, con la speranza che nel frattempo almeno l’Europa riesca ad esprimersi contro il glifosato per evitare qualsiasi rischio per l’ambiente e per la salute. L’erbicida viene ormai utilizzato in Italia e in UE da anni senza tenere realmente conto delle possibili conseguenze negative.
Leggi qui la documentazione per approfondire la questione Monsanto-Epa.
Partecipa qui all’iniziativa europea ICE per dire stop al glifosato #stopglyphosate.
Marta Albè