Jeroen Dijsselbloem, è un slavato economista, noto per il suo rigorismo filotesdesco, le giacche pastello sfumate nell’azzurrino, gli occhialini cattivi e l’aria inquietante da nazista dei film di Indiana Jones. Non è mai stato simpaticissimo. Da un paio di giorni ha fatto uno scatto in più. Al punto che ora sono in tanti a chiedere le dimissioni da presidente dell’Eurogruppo, cioè il capo di turno dei ministri delle Finanze: «I Paesi del Sud Europa non possono continuare a spendere soldi in donne e alcol e poi chiedere aiuto». In pratica ha sostenuto che noi italiani, insieme agli spagnoli, ai portoghesi e a una parte dei francesi siamo dei puttanieri ubriaconi che non meritano nulla. Un esempio di eurobullismo che certamente andrebbe sanzionato. Non avverrà e sarà un’occasione perduta per il buon nome della Ue. Soprattutto ora che si prepara, tra fiumi di melassa, a festeggiare settant’anni. Tanto più che non siamo di fronte ad un cretino isolato ma al portavoce di ciò che una larga parte dell’opinione pubblica del Nord-Europa pensa di noi meridionali d’Europa. Nè importa che Dijsselbloem sia un ectoplasma avvinghiato a una poltrona istituzionale traballante, nonché un politicante privo del senso della tempistica. Dovrebbe dimettersi come atto di rispetto per gli elettori olandesi. Il suo Partito del Lavoro è affondato dal 24,8% al 6%, da 38 a 9 seggi in Parlamento (un disastro che va a braccetto con quelli del Pasok greco e dei socialisti spagnoli). Vuol dire lo sbiadito economista ha faticato ad avere il voto dei parenti stretti. Secondo molti osservatori la sua sparata contro i Paesi del sud pur non citati esplicitamente nell’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung sarebbe il culmine di una strategia disperata per rimanere presidente, con l’appoggio di Berlino. D’altronde, se lo mollassero anche i tedeschi di cui è fedele soldatino Dijsselbloem non saprebbe dove piazzarsi.
Questa vicenda dimostra la Comunità Europea è solo una convenzione. Gli olandesi detestano, ricambiati, gli italiani e gli spagnoli. I francesi considerano i belgi dei cretini, per noi italiani i romeni sono una banda di criminali, per non parlare dei tedeschi ch si sentono superiori a tutti. Questa è la vera Europa.