Lo stanco ritornello “dall’euro non si esce” sembra ormai una fissazione. Una paranoia da cui sono colpiti tanti giornali e tv in grande maggioranza eurofanatici. Eppure diversi indizi dimostrano il contrario. A fornirli certamente in maniera involontaria, Mario Draghi. Alla domanda degli europarlamentari Marco Valli e Marco Zanni (del Movimento 5 Stelle) sull’eventuale Italexit Draghi aveva risposto che il costo sarebbe stato di 359 miliardi: cioè il debito dell’Italia sul Target2, pari 359 miliardi. Draghi l’aveva commentato con il solito ritornello: “dall’euro non si esce” senza accorgersi che proprio l’esistenza del Target2 dimostra che in Europa non c’è la moneta unica. Basta poco per capire se un italiano compra un prodotto italiano, Bankitalia non se ne accorge; se invece compra un prodotto tedesco, i soldi non arrivano al venditore ma transitano attraverso la Bundesbank che iscrive un credito di pari importo, nei confronti di Banca d’Italia. Insomma, in tutti i pagamenti internazionali le banche centrali continuano a trovarsi in mezzo, come avessimo monete diverse. In altre parole, l’euro tedesco non è uguale a quello italiano (o quello francese, spagnolo, belga o greco).
Proprio per questa ragione i difensori dell’euro sostengono che in caso di uscita dalla moneta unica si scatenerebbe una guerra commerciale che inciderebbero negativamente sulle nostre esportazioni. Un’ipotesi propagandistica. Un intervento del genere equivarrebbe ad un suicidio per l’Italia e per tutti i sistemi economici ad essa collegati. Il grande progresso di cui ha beneficiato l’Europa dal dopoguerra in poi è stato determinato dalla libera circolazione di capitali, merci, idee e persone. Pensare di limitare questa libera circolazione sarebbe un suicidio. Lo dimostra la prudenza con cui procedono le trattative sulla Brexit.
Gli euro-fanatici si chiedono se l’eventuale uscita dall’euro dell’Italia si debba definire o meno un default. Un tema di scarsa rilevanza. Soprattutto se paragonato alla rilevanza del sollievo che i conti pubblici trarrebbero da un’uscita dall’euro e ad un ritorno controllato del proprio debito pubblico.
La svalutazione non è una furbata ma la presa d’atto di un mutato rapporto di forza fra due economie. E quanto è mutato il rapporto di forza fra Italia e Germania in quindici anni!!! Non si dimentichi che non c’è niente di più sovrano di uno Stato sovrano.