La Ue raddoppia: la manovra di aggiustamento dovrà salire da 3,4 a sette miliardi. L’ordine, probabilmente, arriverà da Bruxelles dopo che lunedì l’Eurogruppo avrà esaminato un dossier dal titolo apparentemente neutro «Opinione sui conti italiani». La realtà è tutt’altro che innocua e racconta uno scenario pericoloso e bollente. Secondo il gruppo che riunisce governi, Commissione e Bce, mancherebbero un po’ di giustificativi per la flessibilità legata agli investimenti concessa nel 2016. Insomma a Bruxelles hanno scoperto che l’Italia si era fatta concedere uno sforamento sugli obiettivi di bilancio per fare gli investimenti. In realtà non sono stati fatti. O almeno non tutti. Dunque bisogna restituire 3,4 miliardi, da aggiungere ai 3,4 miliardi della manovra in scadenza a fine mese. In totale sette miliardi per non finire sotto procedura di infrazione.
Tradotto: il governo Renzi aveva promesso di aumentare gli investimenti per una percentuale vicina allo 0,2% del Pil. Così non è stato. Ecco perché potrebbero cadere 3,4 miliardi a valere sui 19 miliardi di maggior deficit concesso dalla Ue a Renzi. L’importo verrebbe cancellato creando un buco da riempire entro l’anno. A questo punto il pallino tornerà nelle mani della Commissione, che a maggio, «verificherà se ci sono le condizioni per concedere ex post quella flessibilità». Il ricalcolo rischia di perseguitarci anche nei prossimi anni. Per esempio a causa del terremoto. La questione non è stata affrontata fino in fondo. L’ufficio parlamentare di Bilancio fece le pulci alla manovra 2017 e ne esaminò tutte le magagne. Una su tutte è la discrepanza tra investimenti per il sisma e le richieste che il governo fece alla Ue. Renzi aveva stanziato per le zone colpite dal terremoto del 24 agosto 600 milioni di euro, mentre la fisarmonica chiesta a Bruxelles ammonta a 3,4 miliardi di euro… Lo scherzetto rischia di ripetersi anche per il 2018. A Bruxelles lo hanno scoperto e preparano le sanzioni nei confronti dei “soliti” italiani che non mantengono mai gli impegni. D’altronde perché stupirsi? Il ministro Padoan aveva promesso la stabilizzazione del debito per il 2016. Ora la Banca d’Italia fa sapere che a gennaio è salito ancora di 32,7 miliardi a quota 2.250 miliardi. Siamo ad un passo dal record storico di 2.255 miliardi segnato a luglio. Stanchi delle nostre bugie finirà che prima o poi saranno gli altri a buttarci fuori dall’euro… Certo faremo la figura dei soliti italiani imbroglioni e inaffidabili. Ma anche dal male può nascere un bene.