Il voto è una replica di quello dello scorso 22 maggio, quando vinse l’ex professore ecologista per 31mila voti. Il risultato venne impugnato dall’Fpoe, che presentò ricorso sostenendo irregolarità formali, poi confermate dalla Corte costituzionale. Al voto sono chiamati 6,4 milioni di austriaci
VIENNA – Aperti i seggi in Austria dove oggi si tiene il ballottaggio delle presidenziali tra l’ex professore ecologista Alexander Van der Bellen e l’esponente dell’estrema destra Norbert Hofer. I primi sono operativi dalle 6, anche se la maggior parte degli altri seggi dalle 7 o dalle 8. La chiusura è prevista per le 16, tranne nelle due grandi città , Vienna e Innsbruck, un’ora dopo. Tradizionalmente nel paesino di Vorarlberg le urne saranno chiuse già alle 13. Le prime stime cominceranno ad arrivare dunque dopo le 17, ma saranno necessarie diverse ore prima di avere i risultati definitivi, tanto più che il distacco fra i due candidati si prevede sia esiguo, come nel ballottaggio annullato.
Il voto di oggi è una replica di quello dello scorso 22 maggio, quando vinse Van de Bellen per appena 31mila voti – in un Paese che conta 8,5 milioni di abitanti -, ma il risultato venne impugnato dall’Fpoe di Hofer, che ha presentato ricorso sostenendo ci siano state irregolarità formali, ma non manipolazione. Le irregolarità sono state poi confermate dalla Corte costituzionale. Al voto sono chiamati 6,4 milioni di austriaci.
Negli ultimi sondaggi il candidato dell’estrema destra Hofer guida di un soffio la corsa, ma la percentuale che lo distanzia da Van Der Bellen è sempre inferiore al margine di errore dichiarato dai sondaggisti. Neppure gli ultimi dibattiti tv sembrano aver modificato questo quadro. Come per il precedente ballottaggio si prevede che il voto delle urne darà un vantaggio a Hofer che sarà poi corretto dal voto per posta a favore di Van Der Bellen. Questa volta però il numero dei votanti per posta sarà inferiore, poiché sono state richieste meno schede elettorali postali rispetto a maggio, circa il 20% in meno.
Se l’interesse mediatico, anche internazionale, che ha circondato queste elezioni presidenziali non ha precedenti nella storia dell’Austria, questa lunghissima campagna elettorale sembra aver invece represso il desiderio degli austriaci di recarsi alle urne. Tutti gli osservatori infatti concordano sul fatto che l’affluenza sarà inferiore alle precedenti, anche se la posta in gioco è alta e potrebbe vedere per la prima volta un esponente dell’estrema destra populista accedere alla presidenza di un Paese europeo. “Il fatto che l’affluenza sia in calo dipende innanzitutto da questa infinita campagna elettorale – ha spiegato il capo dell’istituto di sondaggi Ogm, Wolfgang Bachmayer – e anche con il fatto che l’appuntamento elettorale arrivi nel periodo natalizio”.
L’istituto di sondaggi prevede “in ogni caso” un’affluenza inferiore a quella di maggio, quando si è svolto il ballottaggio poi annullato per vizi nella procedura di scrutinio del voto postale e la partecipazione fu del 72,65%. Ma anche i toni e i temi dello scontro politico tra i due candidati alla presidenza hanno “disturbato” l’elettorato austriaco: “La lunga durata della campagna e l’eccessiva polarizzazione hanno allontanato molti elettori dalla politica”, spiega Bachmayer. Il presidente eletto giurerà e prenderà ufficialmente le sue funzioni il 26 gennaio prossimo e resterà in carica per 6 anni.