Nella finanza ed in economia nulla avviene per caso, dietro ci sta sempre un’ideologia o il pensiero o la teoria di qualche economista defunto.
come diceva il buon keynes, “le idee degli economisti e dei filosofi politici, tanto quelle giuste quanto quelle sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si creda. In realtà il mondo è governato da poco altro. Gli uomini pratici, che si ritengono completamente liberi da ogni influenza intellettuale, sono generalmente schiavi di qualche economista defunto”
Ovviamente non è possibile sempre generalizzare, ma Brad DeLong ha davvero scritto anni fa un pezzo memorabile sulla professione economica in genere…
I principi economici che sostengono le loro teorie sono un inganno: non sono verità fondamentali ma mere manopole da girare e regolare in virtù delle giuste conclusioni che emergono dall’analisi.
Le giuste conclusioni dipendono da quale dei due tipi di economisti si è. Il primo sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati. Il secondo prende tutte le ossa della storia, le butta in una casseruola, accende il fuoco e le fa bollire, sperando che le ossa trasmettano degli insegnamenti e suggeriscano i principi per guidare gli elettori, i burocrati e i politici della nostra civiltà, mentre avanzano lentamente verso l’utopia. ( Sole24Ore )
Ma due paroline su questo signore, mentore di Macron, quello che ha rifilato ai francesi la più feroce legge sul lavoro mai vista dalla nascita della Repubblica francese, ve le raccontiamo…
La premessa è che questo signore non solo supporta Macron ma ne è il suo principale mentore insieme alle sue teorie, uno dei padri dell’euro, un dei principali teorici dell’inevitabilità della crisi, Attali: ho scoperto io Macron e ora vi svelo come governerà, Corriere.it, 24 aprile 2017.
C’è una parte di soddisfazione personale nel vedere il suo giovane collaboratore avvicinarsi all’Eliseo?
«Certamente. Dopo quel lavoro insieme sono stato io a presentarlo a François Hollande nel 2010, e quando Hollande è diventato presidente lo ha chiamato come consigliere. Devo riconoscere che provo un certo orgoglio nell’avere capito per primo che Emmanuel era un ragazzo di grandi qualità».
Solo uno sprovveduto rigonfio di ego poteva scegliere il ristorante più chic di Parigi, “La Rotonde” per festeggiare con il suo mentore la sua prossima …sconfitta!
Un altro sprovveduto è Jacques Attali, che ha descritto come un “aneddoto” il destino dei 286 dipendenti dello stabilimento francese della Whirpool di Amiens.
Pour Jacques Attali, soutien de Macron, Whirlpool n’est qu’une
Una “storia” di quasi 300 persone. “Non vorrei che questa campagna si riducesse ad un aneddoto[…]. Questa è davvero una storia in un contesto più ampio, se non siamo presenti in un contesto più ampio. Si tratta di un aneddoto, non nel senso peggiorativo del termine, è parte di un contesto più ampio, vale a dire nel contesto della globalizzazione”, ha detto il saggista a supporto di Emmanuel Macron. “300 persone non sono responsabilità del presidente”, ha aggiunto l’economista
Di quale presidente parla questo signore, ha omesso di dire che un’unione valutaria non ottimale è intrinsecamente deflativa, non può che distruggere occupazione!
Vedremo come andrà a finire, noi intanto domani vi racconteremo cosa ci ha suggerito nell’orecchio il premio Nobel Kenneth Arrow, una nostra vecchia conoscenza, il vecchio Ken ha in serbo una sopresa per noi il 7 di maggio.
Ieri c’era una piccola differenza tra la visita di un banchiere nella fabbrica della Whirpool che verrà delocalizzata e quella della LePen, uno li dentro al chiuso insieme ai sindacalisti di sinistra che hanno deciso di sostenerlo al secondo turno e lei la fuori in mezzo ad una folla inferocita…
Qualcuno sta facendo male i conti per il secondo turno, soprattutto anche se Macron dovesse vincere di uno o due punti, ma secondo Ken non finirà così!