Piantare alberi nelle città potrebbe essere un’arma formidabile contro i cambiamenti climatici e contribuire a salvare decine di migliaia di vite umane minacciate da ondate di calore e inquinamento.

Lo dimostra il nuovo studio condotto da The Nature Conservancy dal titolo ‘Più alberi per un’aria più sana’, presentato al meeting annuale dell’American Public Health Association, a Denver (Colorado).

Il lavoro ha analizzato l’impatto della piantumazione di alberi in 245 città e valutato l’impatto di interventi fattibili e su larga scala di aumento della copertura arborea, misurando il relativo ritorno sugli investimenti in termini di riduzione del particolato o mitigazione della temperatura fornita agli abitanti per ogni dollaro speso.

Il risultato è che un investimento globale nella piantumazione di alberi pari a  meno di 4 dollari per abitante in alcune delle città più grandi del mondo potrebbe essere davvero la soluzione per decine di migliaia di persone.

L’anidride carbonica è ormai a livelli record: come allerta l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel 2015 tale valore ha superato i 400 ppm (parti per milione), e, come è noto, il gas serra è il maggiore responsabile dell’aumento della temperatura sul nostro Pianeta.

Credits: TNC/Erica Simek Sloniker

Le ondate di calore sono responsabili di circa 12 mila decessi ogni anno, un numero di vittime superiore a quello prodotto da uragani o tempeste invernali, e un fattore di rischio in continuo aumento a causa del pericoloso trend sulle emissioni dovute alle attività umane.

Ogni anno, inoltre, oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni senza adeguate misure per ridurre il rischio. E tutti questi dati diventano ancora più allarmanti se pensiamo che entro i prossimi 30-40 anni oltre la metà dell’umanità vivrà all’interno di aree urbane.

“Gli alberi possono avere un notevole impatto locale sui livelli di inquinamento e sulle temperature e possono salvare molte vite – ha dichiarato Rob McDonald, lo scienziato di The Nature Conservancy autore principale dello studio – Da soli forse non possono risolvere tutte le sfide relative all’aria e al caldo urbano, ma sono una parte importante della soluzione.

D’altronde con la fotosintesi clorofilliana le piante trasformano anidride carbonica e acqua in glucosio e ossigeno, quindi è ormai noto che la vegetazione contribuisce all’abbassamento dei livelli del gas serra. E non è infatti la prima volta che questa soluzione viene presa in considerazione.

Ma questo studio sembra dimostrare che piantare alberi non solo è un metodo scientifico valido, ma anche economicamente sostenibile.

Vale forse dunque la pena tentare?

Roberta De Carolis

Foto: Nature Conservancy

FONTE: Greenbiz

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