PRESIDENZIALI: VANTAGGIO INCOLMABILE del chávista Maduro 
Cosultores 30.11…Maduro 52,8%, Capriles 38,6%; Data Analisis…Maduro 50,3%, Capriles 33,9%; ICS…Maduro 56,7%, Capriles 41,7%; GIS XXI…Maduro 55,3%, Capriles 44,7%; Hinterlaces...Maduro 54%, Capriles 37%
Manca una settimana al voto per eleggere il presidente del Venezuela post-Chávez. Tutti i sondaggi danno un vantaggio per il bolivariano Nicolás Maduro superiore al 14% sul neoliberista Capriles. Costui è avviato alla terza sconfitta in soli 6 mesi, stavolta la lezione sarà più severa di quelle che gli inflisse Chávez nell’ottobre scorso. Al giovane e ultrareazionario rampollo sionista –

che solo all’estero vedono come un “progressista”- non riesce a presentare un progetto-Paese superiore o più coerente del programma 2013-2019 stilato da Chávez e già ratificato dal voto popolare che subissò Capriles.
Costui non si è risparmiato in demagogia, arrivando a promettere il 45% di aumento dei salari appena eletto, sucitando il mugugno pubblico della locale corporazione confindustriale. Nè gli giova giurare che confermerà tutti i programmi dello Stato-sociale edificato dai suoi avversari. Non lo avvantaggia l’occultamento integrale delle sue mega-privatizzazioni e gli estremismi del suo fresco passato. Gli ultras, infine, gli rovinano puntualmente il gioco quando inneggiano pubblicamente o scrivono sui muri “viva il cancro“.

Le “creative”trovate del suo marketing elettorale non funzionano in una realtà di alta politicizzazione e di sofisticate e variegate forme di organizzazioni popolari. I suoi consilieri internazionali non lo capiscono. Non riescono a evitare che l’opposizione sa riunirsi ed agire solo come compagine elettorale, per poi tornane all’ordine sparso di fazioni divise, prive di una strategia di medio termine. E sarà così fino a quando i finanziamenti del Dipartimento di Stato, fondazioni private e gruppi multinazionali saranno decisivi nella scelta della dirigenza politica anti-bolivariana. Il lungamente agognato effeto cancro è già svanito.

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