La decisione, presa dal Consiglio di amministrazione, sarà sottoposta al voto dell’assemblea il 12 gennaio. Nessun dividendo nel 2016. L’ad Mustier: “Dobbiamo gestire l’eredità del passato”. Crediti non performanti per 17,7 miliardi trasferiti ad un nuovo soggetto in cui l’istituto bancario è in minoranza

ROMA – Il Consiglio di amministrazione di Unicredit ha deliberato un aumento di capitale da 13 miliardi di euro, nell’ambito del piano strategico ribattezzato “Trasform 2019”. L’operazione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea convocata per il 12 gennaio. L’aumento, che dovrebbe completarsi nel primo trimestre 2017, è interamente garantito da un consorzio di “primarie banche internazionali”.

In sostanza, queste banche si sono impegnate a sottoscrivere “le nuove azioni eventualmente non sottoscritte all’esito dell’asta dei diritti inoptati, fino a concorrenza di 13 miliardi di euro” (segui qui l’andamento del titolo in diretta).

Il Cda proporrà ai soci anche il raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio UniCredit. Il  rapporto sarà di una nuova azione ordinaria (con godimento regolare) ogni 10 azioni ordinarie esistenti e di una nuova azione di risparmio ogni 10 azioni di risparmio esistenti. Previsto anche l’annullamento di azioni ordinarie e di risparmio “nel numero minimo necessario a consentire la quadratura complessiva dell’operazione, senza riduzione del capitale”.

Il piano dell’istituto bancario prevede altri 6.500 esuberi, posti da eliminare entro il 2019. I tagli di personale si attesteranno così sulle 14 mila unità con un risparmio di 1,1 miliardi. In Italia verrebbe cancellato il 21% della forza lavoro (un quinto dei dipendenti) con la chiusura anche di 800 filiali.

In generale, Unicredit  prevede altre economie che dovrebbero portare a un rapporto tra costi e ricavi del gruppo sotto quota 52%, sempre dal 2019. L’obiettivo di 4,7 miliardi di euro di utile netto, ancora al 2019, sarà effetto di una crescita dei ricavi media annua dello 0,6%.

Tra gli altri obiettivi, anche una migliore redditività con l’indicatore Rote (il Return on tangible equity) superiore al 9% e un politica di distribuzione dei dividendi cash compresa tra 20% e 50% (mentre non ci saranno dividendi nel 2016). Ancora al 2019 inoltre il costo del rischio del Gruppo viene immaginato a 49 punti base, in calo di 40 punti base rispetto al 2015.

Le cessioni concordate dell’intera partecipazione in Pekao e Pioneer, oltre alla vendita già finalizzata dell’Ucraina e della partecipazione del 30% in Fineco “portano a un aumento di 164 punti base” di uno degli indicatori più rilevanti della solidità di una banca (il Cet1 fully loaded).

Unicredit, aumento di capitale da 13 miliardi. Altri 6500 esuberi entro il 2019

Jean-Pierre Mustier, ad di Unicredit

“Abbiamo sviluppato un piano pragmatico basato su presupposti prudenti, con obiettivi concreti e raggiungibili. Le leve di gestione del rischio e dei costi sono saldamente sotto il nostro controllo”. Così l’amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, che aggiunge:  “Stiamo attuando misure decise per gestire i problemi, ereditati dal passato, dei crediti deteriorati lordi (Npe)”.

A questo riguardo, Unicredit ha siglato due accordi – uno con Fortress e l’altro con Pimco – per trasferire crediti non performanti per 17,7 miliardi “in una nuova e indipendente entità in cui Unicredit avrà una quota di minoranza”.

A proposito di una possibile aggregazione con Société Generale, Mustier è sembrato freddo: “Il nostro piano si basa sulle
nostre forze e sullo sviluppo organico, ci stiamo focalizzando solo su tematiche organiche e non stiamo parlando con nessuno”.

Unicredit invece manterrà il controllo di Fineco ed anche la sua quota in Mediobanca, di cui è il primo azionista con l’8,56%, perché la cessione sarebbe “negativa sul capitale”; mentre non acquisterà azioni in altri istituti tenendosi fuori da programmi nazionali di consolidamento del settore.

A proposito del Monte dei Paschi di Siena, il manager è convinto che la situazione si risolverà “entro l’anno. Dunque quel dossier non avrà impatti sull’aumento di capitale di Unicredit”.

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