Una democrazia dominata dal “pensiero unico” è la peggiore tirannia che un popolo debba e possa subire perché non prevede alcuna alternativa, non consente ricambio nella gestione del potere; rimane in piedi solo la liturgia della scheda e del voto, tutto è illusione, la stessa vita della gente assume aspetti virtuali.
Solo menti diaboliche, soltanto personalità sataniche hanno potuto pensare e mettere in atto un perverso condizionamento psicologico di tal fatta attraverso la pianificazione di atti concreti che progressivamente hanno attenuato le difese naturali di una popolazione fino al punto di annullarne ogni capacità reattiva anche di fronte a gravissime prevaricazioni morali e materiali.
Un fenomeno di questo tipo non è riscontrabile nell’intera storia dell’umanità. Nella circostanza che ci riguarda come italiani, ma che coinvolge tutta l’Europa (nessuno si faccia illusioni!), per descrivere la pianificazione di un tale piano diabolico, vale la pena utilizzare la metafora della rana.
Se una rana la immergiamo in una pentola di acqua bollente, essa ha la capacità reattiva di saltar fuori e salvarsi. Se, viceversa, la mettiamo in una pentola con acqua fredda che poi facciamo riscaldare gradualmente sul fuoco, la rana si adatta e, piano piano, perde la sua capacità reattiva e finisce per rimanere nella pentola fino a completa cottura. La maggioranza della popolazione italiana (e, più o meno, anche quella europea!) è “in cottura” e non reagisce a dovere perché si illude ancora di vivere ed operare in una democrazia in cui, con le elezioni, sarà sempre possibile recuperare autonomia e sovranità o, comunque, sarà ancora possibile attraverso un cambiamento, uscire dalla stretta dell’usura.
In realtà si tratta di una incommensurabile illusione perché, nella democrazia dal pensiero unico, rimane in piedi solo la liturgia formale delle “elezioni”, ma ad ogni eventuale cambiamento del direttore d’orchestra la musica rimane sempre la stessa. Il “consenso” finisce sempre nel cesto del “pensiero unico”. Tanto è vero che, a risultati elettorali proclamati, si parla di “alternanza” ma non certamente di alternativa e nessuno può validamente sostenere che i due termini siano sinonimi.
Noi socialisti nazionali è da tempo ormai che cerchiamo in tutti i modi, sia pure con i limitati mezzi a disposizione (ospitalità sul quotidiano “rinascita”, internet, banchi nelle piazze, convegni, volantinaggi per le strade) di svegliare dal torpore una popolazione abbindolata da diabolici incantatori di serpenti. Adesso l’acqua sta per entrare in ebollizione e l’unico modo per uscire dalla trappola è l’aperta e solidale ribellione, ricordando ancora una volta che le elezioni in questo contesto fanno parte del piano diabolico di annullamento di ogni capacità reattiva.
L’occasione elettorale andrà utilizzata attraverso il “non voto” che rappresenta l’unico modo giuridicamente valido per delegittimare l’intero sistema partitocratico. Occorre rompere il “giocattolo” che è adesso nelle mani del nemico, considerando tutto ciò come ultima possibilità di difesa. Stiamo correndo un pericolo mortale per tutti noi e per le future generazioni. Il “meccanismo di stabilità dell’euro”, che viene presentato come ciambella di salvataggio per svincolarci dalla tenaglia della speculazione, è uno strumento che mettiamo nelle mani di organismi privati, il cui operato è segreto e le cui decisioni sono incondizionatamente obbligatorie e con effetto immediato, e si tratta di organismi il cui fine ultimo è il profitto.
Osservate bene e con grande attenzione quando il “sobrio” presidente del consiglio vi propone queste soluzioni “salvifiche”. Vi accorgerete l’espressione luciferina che assume il suo ghigno facciale e vi renderete conto anche della sua grande difficoltà ad esprimersi in un corretto italiano. La lingua italiana non è più la sua lingua madre, il suo idioma è l’inglese e, se è vero come è vero, che la lingua non è la veste del pensiero ma è PENSIERO, vi apparirà chiaro che egli è nemico del popolo italiano e lavora al servizio del “nemico”. Si perché, è arrivato il momento di dire a chiare lettere che l’Inghilterra non è Europa, ha svolto storicamente da sempre una politica antieuropea, ha provocato nei secoli guerre fratricide, ha depredato per mare e per terra, la sua classe dirigente nasce dalla razza dei pirati.
L’asse Londra, Tel Aviv, Washington rappresenta il centro operativo della speculazione internazionale, le loro classi dominanti appartengono alla stessa “tribù”.
Sono gli adoratori del “vitello d’oro”, il loro appetito è insaziabile, il loro cinismo non ha eguali. L’Irlandese Bernard Shaw ha scritto: “Non v’è nulla di turpe che un inglese non possa fare, ma non troverai mai un inglese disposto a riconoscersi in fallo. L’inglese uccide, spadroneggia e riduce in schiavitù sempre e solo per considerazioni e doveri morali, ma questo non gli impedirà mai di distruggere ferocemente qualunque popolo si ritenga, in omaggio alle stesse considerazioni e agli stessi doveri morali, autorizzato a resistere alla sua prepotenza e alla sua ingiustizia.” – The man of destiny – pag. 247
Ci sembra che non ci sia altro da aggiungere.

Stelvio Dal Piaz

Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=16061&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Rinascita-Tutti+%28Rinascita+-+Tutti%29

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