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Ubs ammette gli illeciti e pagherà 1,5 miliardi di dollari di multa per lo scandalo Libor, un meccanismo volto a manipolare il tasso interbancario di riferimento per i mercati finanziari, sulla base del quale si calcolano gli interessi sui mutui. La sanzione è tre volte superiore a quella da 450 milioni di dollari inflitta lo scorso giugno alla britannica Barclay’s per lo stesso reato.
Nel dettaglio, pagherà 1,2 miliardi di dollari al dipartimento Usa alla Giustizia e alla Cftc, la Borsa sui future sul commodity trading Usa, 160 milioni di sterline alla Fsa britannica e 59 milioni di franchi svizzero alla Finma, l’autorità elvetica di controllo, per la violazione delle normative sul mercato.
Nell’intesa raggiunta tra Ubs, il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, la britannica Fsa e l’autorità di controllo svizzera sui mercati, Ubs ha dichiarato che alcuni suoi dipendenti hanno cercato di manipolare il tasso Libor e altri tassi di riferimento che insieme servono come base di calcolo per contratti finanziari per centinaia di migliaia di miliardi di dollari in tutto il mondo.
La consociata giapponese di Ubs, dove hanno avuto luogo gran parte dei tentativi di manipolazione, ha ammesso la propria responsabilità nella frode che includeva il Libor sullo yen. Intanto sono attesi per oggi, da parte delle autorità Usa, alcuni arresti di persone legate al colosso svizzero, che saranno probabilmente i primi legati alla lunga inchiesta sulla manipolazione dei tassi d’interesse, secondo quanto hanno rivelato fonti vicine alle indagini.
La commissione antitrust svizzera, Comco, sta ancora conducendo un’inchiesta sulla manipolazione dei tassi Libor e ha preferito non rilasciare commenti a proposito della multa che Ubs pagherà alle autorità di supervisione. “Le nostre inchieste sugli accordi potenzialmente illegali tra le banche, avviate a febbraio di quest’anno, sono ancora in fase di sviluppo e non possiamo commentare le decisioni di Ubs”, ha spiegato un portavoce dell’Antitrust.
L’autorità svizzera sta infatti conducendo un’inchiesta che coinvolge Ubs, Credit Suisse e altre 10 banche estere. E una decisione richiederà ancora dei mesi. Le indagini non hanno finora evidenziato alcun coinvolgimento dei top manager di Ubs nella manipolazione dei tassi di interesse interbancario. Il presidente di Ubs, Sergio Ermotti, si è detto sorpreso dallo scandalo Libor.
“Alcuni collaboratori si sono comportati in modo inaccettabile”, ha dichiarato. E la banca ha adottato misure disciplinari: da 30 a 40 hanno lasciato o dovranno lasciare l’istituto. “Simili casi non devono ripetersi”, ha aggiunto Ermotti. A seguito della multa Ubs prevede una perdita netta nel quarto trimestre 2012 da 2-2,5 miliardi di franchi svizzeri per via degli accantonamenti che dovrà operare. A fine esercizio, invece, l’utile pre tasse dovrebbe essere pari a 2,5-3 miliardi di franchi svizzeri.
Il titolo alla borsa di Zurigo sale comunque dell’1,57% a quota 15,49 euro. “Alla fine l’ammenda può finire per rafforzare la volontà di Ubs di ridurre i rischi legati al ridimensionamento dell’attività di investiment banking”, osservano gli analisti di Zuercher Kantonalbank. “Nonostante la maxi multa, Ubs rimane comodamentecapitalizzata e accogliamo con favore la strategia di restituire all’investment banking i suoi punti di forza tradizionali”, aggiungono gli analisti che sull’azione mantengono il rating overweight.
Per Vontobel (buy e target price a 18 franchi svizzeri) la multa a Ubs rappresenta un nuovo passo verso la purificazione dai “peccati del passato” legate al caso Libor. Sebbene Ubs abbia collaborato con le autorità, “solo in futuro vedremo se le capacità di controllo della banca saranno davvero migliorate”, ha spiegato Teresa Nielsen, analista di Vontobel, ricordando che l’istituto sta accelerando il processo che lo trasformerà nel maggiore gestore patrimoniale al mondo con il minor tasso di rischio negli investimenti.