Ziad Fadil, Syrian Perspective

Il primo ministro turco, il nano alemanofilo Davutoghlu, ha avvertito le forze di difesa curde di cessare e desistere dal tentativo di passare dalla base aerea di Minaq alla città cruciale di Azaz, così vicina al confine turco. Ha avvertito che l’esercito turco avrebbe annientato la base aerea se i curdi non l’abbandonavano immediatamente ai legittimi proprietari: gli squinternati di Jabhat al-Nusra. I sauditi, agendo di concerto con il regime turco, hanno iniziato a friggere l’aria con pronunciamenti noiosi sull’intenzione di aderire a qualsiasi coalizione guidata dagli statunitensi per attaccare lo SIIL. In realtà, i sauditi, frustrati dall’inazione statunitense, hanno deciso di mettere la questione della cacciata del Dr. Assad nelle loro misere mani di scimmie. E così si arriva a queste strane domande:
1. I sauditi hanno la forza d’invadere la Siria? Risposta: Se il governo saudita ha bisogno di truppe da Sudan, Egitto, Giordania, Marocco e Sierra Leone per combattere la disastrosa guerra nello Yemen, come potrebbe avere forze sufficienti per combattere in Siria? La risposta è che l’esercito saudita è uno scherzo la cui storia viene ripresa da decenni da un clan di scimmie guidate dal desiderio di sperperare le ricchezze del Paese e nascondere i fondi pubblici rubati nelle banche di tutto il mondo occidentale, soprattutto in Gran Bretagna. Con un accordo militare dopo l’altro, tutto quello che è accaduto è il trasferimento di fondi nelle banche inglesi, presumibilmente per comprare aerei e carri armati. Ma come l’esercito fantasma di Patton, non era altro che uno stratagemma.

2. I sauditi hanno l’esperienza militare per combattere contro un esercito potente come l’Esercito siriano e i suoi alleati Russia, Iran, Hezbollah e varie milizie impegnate a spazzare via lo Stato delle scimmie saudite? La risposta è “no”. I sauditi non hanno mai combattuto alcuna guerra e non hanno ufficiali con esperienza in combattimento. Con l’eccezione della sceneggiata di qualche principe saudita nella prima guerra del Golfo, presumibilmente volando su un F-14 sull’Iraq, nessuno in Arabia Saudita sa cosa sia la guerra moderna; i loro talenti più chiari sono dedicati ai “ghazia”, i raid per rubare pecore, capre e donne altrui. Quindi, ecco la presenza di “esperti” inglesi, le cui storie sono gravide di fallimento e vergogna.

3. I sauditi possono contare sull’esercito per effettuare le politiche del regime di Riyadh? La risposta è un secco “no”. Nessuno può contestare il fatto che gli abitanti sauditi disprezzino il regime. La prova è l’oppressione mortificante dei servizi di sicurezza. Si può dire che più un regime è odiato, più è paranoico e ostile alla propria popolazione. Quod erat demonstrandum. L’Arabia Saudita è classificata come la più oppressiva e tirannica del mondo, e perché è così? È convinzione di chi scrive che l’esercito saudita, se esiste, si sottrarrà ad ogni responsabilità e ignorerà ogni disciplina, nel tentativo di sabotare la base dell’oppressione. E a maggior ragione, i mercenari con ancora più probabilità abbandoneranno la nave.

4. I sauditi davvero combatterebbero lo SIIL? Non c’è modo. Lo SIIL è il gemello ideologico wahabita dell’Arabia Saudita. I sauditi sono a corto di amici su cui contare e lo SIIL è uno dei pochi su questa terra che non abbia alcun interesse sul tipo di relazioni pubbliche dalla proposizione cui gli esseri umani danno un valore intrinseco. Lo SIIL è l’alleato ideale dell’Arabia Saudita. Oltre a tagliare la testa alla gente, usare le donne come bottino di guerra, tormentare le minoranze, praticare la dissolutezza dilagante, lanciare presunti omosessuali dai tetti degli edifici, bruciare vivi i piloti catturati e in gabbia, sparare missili anticarro sui prigionieri, e tutta una serie di audaci barbarie (tutto in nome del “vero” Islam), ogni azione, ogni dogma e dottrina dello SIIL e delle scimmie saudite appare identico. Per i sauditi, sarebbe un suicidio eliminarlo.

5. I sauditi possono sperare che il loro esercito fantasma entri in Siria senza una risposta di Damasco? Difficile. L’avanzata oggi nel Paese di un nemico mefitico come quello saudita innescherebbe una risposta, non dal Dr. Assad, ma dall’Ayatollah Khamenei stesso. L’Iran ha un conto da regolare con i sauditi. Nulla farebbe piacere a Teheran più che Damasco invocare il trattato di mutua difesa, in modo che i missili iraniani piovano su Riyadh nebulizzando le scimmie mutanti con il loro DNA. Questo per non parlare nemmeno della risposta russa che sarebbe legale e devastante.

6. Si potrebbe pensare che con un tale grosso e cattivo esercito, i sauditi avrebbero già fatto terminato il lavoro con i poveri yemeniti. Eppure, entrando nel 10° mese di bombe sganciate principalmente su feste di matrimonio e funerali, i sauditi lottano per la vita ad Asir e Jizan. Che grand esercito!

7. I sauditi hanno il denaro per finanziare un’altra guerra in Siria? La risposta è che sono in bancarotta. Non credo che i bimbiminkia inglesi sappiano quanto ricco sia in realtà il governo saudita. No lo è, difatti. Oltre a tagliare tutte le borse estere, mollando gli studenti, rimandare a tempo indeterminato il piano nazionale di assistenza sanitaria, affondare il prezzo del petrolio sui mercati, spendere miliardi per bombardare gli inermi ma resilienti yemeniti, i sauditi iniziano a subire il massiccio esaurimento della loro più importante risorsa: i sauditi. Proprio così, la gente, i membri del clan saudita, abbandona la nave e parte per l’Europa per sfuggire al disastro imminente. Proprio ieri, l’ex-capo del ramo siriano dell’intelligence interna ed ex-ambasciatore siriano ad Amman, Bahjat Sulayman, ha avvertito che l’esercito siriano progetta l’assalto con 10000 paracadutisti su Riyadh il cui obiettivo sarebbe niente di meno che estirpare la genia saudita ancora rimasta nella vecchia Arabia.

8. I sauditi possono continuare questa farsa? Forse, ma per un breve periodo, comunque. Abbiamo appena saputo che il Qatar ha gettato il suo doppio filo con i sauditi, il Qatar invierebbe “truppe” in Siria se i sauditi lo chiedessero. Bé, certo chiedono aiuto a chiunque possa darlo. Il Qatar ora deve spiegare come un Paese che aspira ad ospitare la Coppa del Mondo 2022, nonostante l’assenza di una squadra nazionale per non parlare della maggiore popolarità a Doha delle corse di cammelli, giustifichi l’arrivo di migliaia di tifosi da tutto il mondo per farsi arrostire vivi da una temperatura media di 40 gradi. Oh, lo spiegheranno, come spiegheranno la curiosa assenza dell’esercito del Qatar il cui unico contingente ora schiva i missili balistici yemeniti.

9. La stampa occidentale è sollecita sulla presenza di 150000 soldati sauditi al confine iracheno. L’Iraq segue tali strani movimenti. Gli iracheni hanno inviato truppe ad affrontare il “grande” esercito di giordani, egiziani, sudanesi e pakistani. Bé. Cosa faranno tali truppe quando l’Aeronautica russa inizierà a bersagliarle dal cielo? Cosa faranno quando i missili da crociera gli pioveranno addosso? Potranno resistere e combattere per il custode dei due luoghi santi? O faranno le valigie e partiranno per la più fresca Alessandria? Pensiamo che quest’ultimo sia più probabile.

10. Cosa salverà l’Arabia Saudita dalle conseguenze umilianti della sua aperta millanteria? La cosa migliore sarebbe gli Stati Uniti dirle di mantenere il suo esercito di soldatini di piombo a casa o gli dirà che la Russia ha un missile è pronto a finire sul sanatorio di re Salman a Riyadh, che dovrebbe bastare a risparmiarci la gioia di un’altra farsa surreale alla Ionesco. Purtroppo, gli Stati Uniti sono profondamente coinvolti in tali piani e sosterranno le scimmie saudite.

Ed ora la Turchia!!
I turchi si grattano il palmo sinistro nella speranza che i sauditi gli facciano il gran dono che salvi la Turchia dalla povertà opprimente cui si dirige grazie alla politica raffinata del suo presidente, il sultano di merda Recep Tayyip Erdoghan. I turchi, che sono i più avvantaggiati dallo SIIL, gli consentono d’intrufolarsi dal loro confine in Siria e Iraq, e sono i più desiderosi di acquistare i prodotti petroliferi rubati alle due nazioni, ma ora sono fino al collo nel sangue. Ansiosi di smussare l’avanzata curda ai loro confini, i turchi iniziano a giocarsi l’ultima carta vincente. E qual è? Ci si chiede. La NATO, che altro? A differenza dei sauditi che non hanno nulla se non denaro, forse, i turchi hanno un vero e proprio esercito, ma un esercito che non ha quasi mai vinto una guerra. Che si tratti di Corea o sud del Paese, l’esercito turco quasi sempre è stato scarso in ogni scontro. Ha una reputazione di ferocia, ma solo perché mutila i prigionieri, tagliandone orecchie o scroto come ricordo o per fare conversazione. Nella tattica e nella pianificazione, i turchi sono mediocri. Il loro esercito è carente in diversi settori quali la difesa aerea (per questo la NATO ha dovuto inviarvi batterie di Patriot) e il potere aereo. Il fatto è che l’esercito turco è l’ombra di se stesso. Cosa che non impedisce ai turchi di credere alle proprie menzogne sulla loro forza. Ora si aggiunga che centinaia di migliaia di turchi, in realtà milioni, sono membri della setta cripto-sciita alevi o alawiti arabofoni, dello stesso ramo dello sciismo a cui appartiene il Dr. Assad; o sono curdi, creando una possibile frattura nelle forze armate. Questo fattore, più di ogni altro, abbatterebbe lo Stato turco. Ve lo garantisco.

1. Che cosa può fare la Turchia per fermare l’avanzata delle forze curde al confine? Risposta: sparare di tanto in tanto ai curdi e, a volte, all’EAS. Ma, non ci sarà alcuna invasione perché la Russia andrà in guerra in questo caso. La Russia tollera, però, trasgressioni minori.

2. E l’enclave turca in Siria? Il governo turco è stato colto una volta a discutere di una provocazione per giustificare l’intervento. Hakan Fidan, il Fu Manchu a capo del MIT, è stato colto a prestarsi ad organizzare qualche attacco contro il santuario in Siria, dove il nonno del fondatore dell’impero ottomano, Sulayman Shah, si trovava. La tomba era custodita da un plotone di soldati turchi la cui morte potrebbe essere facilmente organizzata per un casus belli. Risposta: Se il piano è incastrare la NATO a sostenerlo sull’intera storia, è chiaro che la NATO non vedrebbe l’attacco alla tomba come attacco ingiustificato alla Repubblica turca attivando l’articolo 5, l’intervento per proteggere uno Stato membro della NATO. Guardate amici, i Paesi della NATO sono pienamente consapevoli di ciò che Erdoghan è, e sanno che il coinvolgimento della Russia potrebbe far esplodere la Terza Guerra Mondiale, e questo solo per minare il governo laico della Siria o compiacere l’Arabia Saudita? Erdoghan ha provato in passato a sollecitare gli eserciti europei e statunitense ad aiutarlo a scalzare il Dr. Assad. Anche se lo stesso tentativo di cercare di rovesciare il capo di un governo riconosciuto e di uno Stato membro delle Nazioni Unite è di per sé una violazione del diritto internazionale, i membri della NATO esitano non per gli aspetti legali, ma a causa dei costi e del pericolo di scontrasi con la Russia potenza nucleare. Erdoghan, la cui condizione mentale è oggetto di molte discussioni, non riesce a capire il motivo per cui nessuno voglia invadere la Siria. L’evocata operazione sotto falsa bandiera al santuario di Sulayman Shah semplicemente non giustifica lo sterminio della popolazione mondiale, non importa quanto sacrosanta ai turchi possa sembrare una tomba facilmente trasferibile. E’ probabile che gli alleati europei e statunitensi pagherebbero due soldi per trasferire i resti di questo barbaro da qualche parte in Turchia, piuttosto che sfidare la comprovata macchina militare della Russia. Erdoghan perde.

3. Come possono Turchia e Arabia Saudita unirsi per combattere Aeronautiche ed Eserciti russi e iraniani, Hezbollah ed Esercito della Siria? Risposta: non possono. Non sarà la prima volta nella storia in cui delle parti calcolano male le attività del nemico o la sua psicologia. La Turchia sembra pensare che la NATO finirà per aiutarla se sembra che i russi stiano vincendo. Può essere anche che la dottrina di Obama, di cui ho già scritto, sarà un fattore che contribuirà al piano turco-saudita per invadere la Siria. Credo che gli Stati Uniti siano coinvolti nella pianificazione dell’invasione della Siria. E’ ovvio che Obama, ancora impegnato nel “cambio di regime”, troverà un modo occulto per raggiungere gli obiettivi anche se non farà inghiottire gli statunitensi in un’altra guerra. Questa sarà un’altra sua opportunità per sedersi in panchina utilizzando gli ascari per raggiungere i suoi obiettivi, non importa quanto si sbaglino. La Turchia affronterà il peso di Federazione russa, Repubblica araba siriana, Repubblica islamica iraniana, Repubblica Popolare Cinese,Hezbollah, PKK e sue filiali, per non parlare dell’ira delle grandi minoranze interne: curdi, aleviti e alawiti. Come l’Arabia Saudita può gestire una guerra su due fronti? Non può. La Turchia può gestire una guerra del genere con le forze russe che si ammassano sui confini dell’Armenia e punta missili da crociera sul Mar Nero, pronti a sparare in qualsiasi momento? Non può. Assistiamo all’imminente disastro, e sarà bellissimo.

4. Gli errori di calcolo di Erodoghan uniranno i turchi, siano suoi sostenitori o avversari? La risposta è no. L’opposizione in Turchia non è solo i partiti politici dalle caratteristiche a volte settarie o etniche. L’opposizione è anche l’esercito che Erdoghan ha devastato con rabbiosa paranoia, provocato accusando e perseguitando i più efficienti alti ufficiali della Turchia, come il Capo di Stato Maggiore Generale Ilkert Basbug. Ha anche a che fare con il governo ombra che continua a tormentarlo, l’esercito di agenti di polizia e funzionari governativi di Fethullah Guelen. Cosa faranno quando avranno davanti un Erdoghan che affonda la Turchia nel caos economico da lui voluto. Cosa succederà se nessuno l’aiuterà? Cosa succede ai dittatori come Erdoghan che restano senza alleati?

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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