Lo ha reso noto il generale della missione il generale norvegese, Robert Wood, che ha spiegato la decisione con l’intensificarsi delle violenze degli ultimi 10 giorni, segnale della “mancanza di volonta’ delle parti nel trovare una soluzione pacifica”. “Gli osservatori non effettueranno piu’ pattugliamenti e rimarranno nelle loro basi fino a nuovo ordine”, ha tagliato corto Wood. Maggiori dettagli, si e’ limitato ad aggiungere, saranno resi noti attraverso un successivo comunicato.
Anche se il capo della missione Onu ha usato un linguaggio ambiguo sulla mancanza di volonta’ di pace da parte di “entrambe le parti”, e’ dato di fatto che i terroristi operanti in Siria ai danni del governo avevano dichiarato ufficialmente di voler far fallire il piano di pace di Annan ed hanno agito in questo senso con molteplici attentati sanguinari, il piu’ orrendo quello di Hula.
Il governo siriano che all’inizio della missione era riuscito a tenere a bada le gang armate finanziate ed armate dall’estero riportando una calma relativa nel paese, e’ di fatto stato trascinato nel fatto compiuto dagli attentati.
