Come in Libia: stesse bugie, stessi argomenti, stesso piano criminale di invasione.

Parte da New York la notizia di AGI,  ma anche di Ansa e tutte in coro le altre agenzie stampa, secondo le quali  l’ONU denuncia la Siria per utilizzo dei bambini come scudi umani.  E’ da notare la dinamica con cui si costruisce  una informazione fasulla.

0) la partenza è sempre con atti terroristici provenienti  dalle stesse entità criminali che operano in ogni parte del pianeta, quelli che danno gli ordini agli Usa per intenderci,

1) Si tormenta il popolo bue europeo con allarmi ricorrenti e ossessivi circa la pericolosità del terrorismo,

2) si fanno intervenire entità di parte, supposte indipendenti,  per formulare la condanna dello Stato sotto attacco che diventa “regime”,

3) si inventa un  governo rivoluzionario presunto legittimo al confino, normalmente a Londra la patria dei burattinai,

4) si procede con proteste ed un aumento del terrorismo con un bel po’ di morti  per addossare la colpa al governo del paese da aggredire,

5) si scoprono le fossse comuni o il massacro di bambini, ovviamente tutto falso e documentato, ma non importa la gente si beve tutto (come una spugna o un alcolizzato)

6) si fa partire la disinformazione criptica e quella ufficiale da Avaaz a Rai 3 e le altre reti con personaggi orrendi che sostengono la necessità di un intervento armato, come soetengono i nostri rappresentanti al governo. Quando c’è un presidente dello stampo del nostro, gli si fa dire qualche fesseria di natura solidale con i terroristi.

7) si comincia a dire dapprima che Assad deve lasciare  la Siria in mano ai terroristi, per poi passare a dire che il capo del governo, in questo caso quello siriano, commette crimini contro l’umanità. Questo è l’ultimo atto ovvero la condanna a morte.

A questo punto la comunità internazionale ovvero l’Onu,  è pronta ad intervenire o a concedere alla Nato un’esportazione di democrazia Usa e getta.

Nel frattempo le nazioni prese alla gola dalla crisi  e incattivite come un doberman o un pibull  torturato ad arte, diventano sempre più aggressive e arrivano a convincersi che si,  il problema Siria deve essere risolto.

Non sanno i poverini che questo è solo l’inizio e che la preda non è la Siria nè lo sarà l’Iran. La preda siamo noi L’Europa intera a partire dai paesi più ricchi di natura e arte e meno globalizzati, cioè i paesi mediterranei.  Sarebbe l’unico modo per eliminarci.

Dopo averci rubato il petrolio iracheno, il petrolio e gas libico, e quello iraniano,  l’impegno dell’elite sarà quello di toglierci il gas russo.

Alla fine, producendo in contemporanea la caduta dell’Euro vorrebbero dare la spallata all’Europa mandandola, senza energie fossili, in guerra contro la Russia. Vogliono la distruzione e la miseria per l’Europa squattrinata.  A cosa credete che servano i bombardieri, e le installazioni missilistiche dall’estremo nord alla Sicilia e lungo tutto il confine russo passando per Repubbliche Baltiche, Polonia, Romania, Bulgaria , Georgia. A cosa credete servano i caccia a guida anche remota (americana) ed i droni che abbiamo comprato.  Per ora i politici accelerano e predispongono l’Italia e le altre ricche nazioni mediterranee alla bancarotta con il giochino del debito presunto, di moneta presunta, coperta da un valore presunto, emessa da un istituto presumibilmente autorizzato che avrebbe una presunta titolarità per farlo ed una autorevolezza per imporlo.

E’ tutta una favola anche se il finale non appare a lieto fine.

Sta a noi informare le persone di buona volontà di questo progetto. Ed a quanti se la sentono di polemizzare per questa cruda  analisi chiedo prima una risposta sulla devastazione e gli olocausti di Iraq, Libia e Somalia.

Ed ecco l’ennesima squallida balla per persone dotate di poca capacità di discernimento e di ragionamento autonomo. Quelli che si bevono tutto insomma.

Siria: denuncia choc dell’Onu, “bambini usati come scudi umani”

Siria: denuncia choc dellOnu, bambini usati come scudi umani

(AGI) – New York, 12 giu. – Non c’e’ fine all’orrore in Siria: secondo un rapporto dell’Onu, le truppe siriane hanno torturato bambini anche di solo 8 anni, li hanno uccisi e usati come scudi umani nelle incursioni militari contro i ribelli.
Le Nazioni Unite definiscono il governo di Damasco come uno dei peggiori nella lista annuale della ‘vergogna’, che elenca le nazioni che si servono dei bambini nei conflitti armati.
Secondo i gruppi a tutela dei diritti umani sono ormai circa 1.200 i bimbi morti nei 15 mesi di rivolta contro il regime di Bashar al-Assad. “Raramente – dice Radhika Coomaraswamy, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i bambini nei conflitti armati- ho visto tanta brutalita’ come in Siria, dove ragazzi e ragazze sono strati arrestati, torturati, giustiziati e usati come scudi umani”. .

Ed ecco il primo atto criminale di  Hollande che si vuo dimostrare piu odioso di Sarkozi

SALE LA TENSIONE NELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE SULLA SIRIA

Siria, la Francia evoca intervento armato
Clinton: «Mosca tagli i rapporti con Damasco»

Parigi si appella al capitolo 7 della carta Onu. Mentre gli Usa invitano Mosca a non sostenere Assad. Nuovi massacri

Link: http://video.corriere.it/siria-immagini-amatoriali-attacco-mezzi-onu/695d71fe-b58f-11e1-817c-8346743ab819

Come nel caso della Libia. Intervenire con la forza in Siria per scongiurare l’allargamento della guerra civile già in corso in alcune regioni chiave del Paese: la Francia ha evocato esplicitamente il ricorso al capitolo settimo della Carta dell’Onu e torna a parlare di imposizione di una zona di non sorvolo aereo. E gli Stati Uniti sono tornati a premere sulla Russia: «Assad deve andare via, è sbagliato continuare a sostenerlo».

FAMIGLIE STERMINATE – Si inaspriscono dunque le posizioni della comunità internazionale. Mentre dalla Siria in rivolta e martoriata dalla repressione e dagli scontri tra ribelli e governativi giunge la notizia di un nuovo massacro, questa volta ai danni di un’intera famiglia, madre e cinque figli con età dai sei anni a meno di un anno, a nord di Aleppo, nei pressi di Afrin a maggioranza curda. E mentre le stesse Nazioni unite hanno parlato nei giorni scorsi di bambini torturati, stuprati, usati come scudi umani e uccisi.

BOTTA E RISPOSTA – Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha esplicitamente detto che bisogna «fare ricorso al capitolo settimo dell’Onu per rendere obbligatorio il piano di Kofi Annan», inviato speciale per la Siria. Fabius è tornato poi a parlare, come più volte ha fatto nei mesi scorsi il Quay d’Orsay, di imposizione di una no-fly zone. La Russia, che ha più volte ribadito il suo «no» ad ogni ipotesi di ricorso alla forza, ha oggi respinto le accuse, lanciate da Washington e Parigi, di fornire armi usate dal regime nella repressione, in particolare gli elicotteri militari di recente usati nelle regioni di Homs, Hama, Latakia e Idlib. «Si tratta di materiali difensivi in linea con i dettami del Consiglio di sicurezza dell’Onu e di altri accordi internazionali», hanno detto da Mosca. Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, da Teheran dove ha evocato la questione siriana col collega iraniano, ha dal canto suo accusato gli Stati Uniti di fornire armi ai ribelli siriani. Mentre da Washington la risposta è stata per bocca del segretario di Stato, Hillary Rodham Clinton che ha detto: «La Russia sta mettendo a rischio i propri interessi fondamentali e le relazioni nella regione» bloccando l’azione internazionale sul piano di transizione in Siria.

ACCUSE – La Clinton ha inoltre respinto le accuse del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, secondo cui gli Stati Uniti stanno fornendo aiuti militari ai ribelli siriani. Per l’agenzia ufficiale Sana i terroristi sono responsabili dell’uccisione dei 27 tra militari e agenti uccisi nei giorni scorsi e i cui funerali si sono celebrati oggi a Damasco. Il Centro di documentazione delle violazioni in Siria ha invece riferito di un bilancio provvisorio odierno di 49 uccisi, tra cui 14 tra minori e adolescenti, colpiti a morte non solo ad Afrin ma anche nella regione di Homs (Rastan, Talbise e Quseyr). L’esercito governativo ha intanto ripreso il controllo anche del centro di Dayr az Zor, capoluogo orientale al confine con l’Iraq, altra roccaforte della rivolta armata.

Redazione Online

http://www.stampalibera.com/?p=47288

 

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