Di No Big Banks

Sorpresa! Le grosse banche manipolavano il sistema finanziario.

Beh, in realtà per chi non ha la testa nella sabbia da qualche anno non è una sorpresa, ma semplicemente un altro tassello che indica come la finanza mondiale venga gestita senza alcun legame con la realtà economica.

In queste settimane è esploso lo scandalo Libor, e scopriamo sempre di più come i grossi players sul mercato trasmettevano dei dati falsi sul costo del denaro per i propri istituti – prima per aiutare i traders a guadagnare sui derivati, un gioco fin troppo facile quando si sa in anticipo come sarà l’andamento dei tassi; e poi, a partire dai momenti più caldi della grande crisi scoppiata nel 2007-2008, per evitare di rilasciare indizi sulle proprie difficoltà che avrebbero potuto innescare ulteriori crolli o attacchi sul mercato.

Risultato? I tassi utilizzati per fissare centinaia di trilioni di dollari di contratti di derivati vengono deviati, come anche i tassi variabili di tutti i prestiti nell’economia (va detto però che nel caso dell’abbassamento del Libor di cui si parla, per buona parte dei consumatori finali si tratterebbe di un vantaggio).

Sappiamo che le autorità erano a conoscenza del problema; se ne parla per esempio in una lettera del Segretario del Tesoro USA Tim Geithner al Governatore della Bank of England Mervyn King. Ma non si prendono misure per correggere la situazione, per garantire che i tassi riflettano la reale situazione creditizia dei grandi istituti bancari.

Senza dover aspettare ulteriori dichiarazioni di Geithner o altri, sappiamo già perché i regolatori non si sono dati troppo da fare per cambiare le cose: perché l’intero sistema è manipolato!

Nel 2008 la bolla dei mutui era già scoppiata, e il processo che avrebbe portato ai momenti di panico totale dell’autunno ben avviato. L’obiettivo delle autorità monetarie non era certo di assicurare la correttezza formale di tutti i passaggi nel mondo finanziario, era di garantire la liquidità necessaria per evitare un crac totale, che si è comunque sfiorato a fine anno.

Pensate che in un giorno solo la Federal Reserve ha dato più di 1 trilione di dollari alle grosse banche americane a tassi prossimi allo zero.

Questa non è manipolazione del mercato?

L’intera politica dei salvataggi bancari ha per scopo dichiarato quello di evitare una crisi che sfugga dal controllo. Proprio come avviene con le operazioni attuali della BCE e i suoi compari: si vuole mantenere bassi i tassi sui titoli di stato, per evitare dei potenziali default.

Dunque quali conclusioni possiamo trarre dai due aspetti dello scandalo Libor a questo punto?

1. Dentro e tra le banche si colludeva per guadagnare con informazioni riservate.

Illegale? Sì. Sorprendente? Purtroppo no, da quello che si sa da tempo.

2. I tassi d’interesse sono manipolati per favorire le banche.

Ma questo lo sapevamo già! Questo nuovo scandalo aggiunge soltanto un altro metodo a quelli ufficiali con cui viene fatta l’operazione, sia con menzogne private sulla qualità degli investimenti detenuti sia con pressioni pubbliche.

Anzi, sono le banche centrali stesse a fissare certi tassi. Lo fanno in base a cosa? Alle proprie analisi tecniche, e soprattutto agli obiettivi macroeconomici prefissati.

E qui arriviamo al punto più ampio, quello che riguarda il sistema in quanto tale.

In teoria il Libor – come l’Euribor, usato per i prestiti in euro – rappresenta il sistema del libero mercato. Le banche riferiscono i propri costi sul mercato interbancario – anche se in realtà si tratta di costi solo stimati, e non di costi reali, e quindi già piuttosto dubbi – e così si fissa un tasso generale che dovrebbe riflettere l’andamento del mercato.

La realtà però è che i costi per le banche possono già essere soggetti a tantissimi fattori, che a nostro avviso non dovrebbero avere niente a che fare con la rata del mutuo di una famiglia.

Se una grossa banca ha perso decine di miliardi di euro nei mercati speculativi – il caso dei subprime è stato solo uno di tanti – perché io dovrei pagare di più il mutuo il mese prossimo?

Cioè perché dovrebbe avvenire che i costi della vita per i privati e per le imprese dipendono da un sistema dominato da strumenti puramente speculativi?

Che senso ha un libero mercato in cui la ricerca del profitto immediato mette a rischio il futuro della gente?

Il sistema bancario commerciale va protetto dal mercato degli squali. Occorre separare le banche sul modello della legge Glass-Steagall di F.D. Roosevelt, isolando le attività ordinarie dalla bisca mondiale.

Questo significa non solo creare due ordini di istituti diversi, ma anche due sistemi creditizi: uno regolamentato con tassi agevolati per l’economia reale, dove lo Stato fissi degli indirizzi generali per garantire il credito necessario per le famiglie e le imprese, senza dover subire le manipolazioni da parte di chi cerca solo di spremerci il più velocemente possibili.

Dall’altra parte ci sarà il sistema “libero” in cui gli squali potranno inventarsi tutti i tassi finti che gli vengono in mente; basta che quando falliscono – e succederà presto quando non potranno più chiedere i salvataggi al pubblico – non dobbiamo affondare anche noi con loro.

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Umberto Brenzone Sto studiando da un pò di tempo argomenti quali gestione del denaro, rapporto tra psicologia e ricchezza, investimenti ecc…ma mai prima d’ora avevo riflettuto sul fatto che le banche “offrono servizi” ai cittadini e contemporaneamente investono parecchi soldi in svariate attività. Effettivamente credo proprio si possa parlare di conflitto d’interessi. O sbaglio? D’altronde come può un cittadino sentirsi tutelato e servito dalle banche quando sono proprio le banche stesse ad investire con i soldi del cittadino? Se vogliono investire lo facciano pure, ma in sedi separate e con ruoli diversi da quelli che invece appartengono alle banche tradizionali. Firmo la petizione per contribuire a cambiare in meglio le cose. Una persona può fare poco per cambiarle, mille possono fare abbastanza rumore, ma diecimila e oltre hanno il potere di costruire robuste fondamenta per ricostrire il nostro Paese dalle macerie nelle quali sta finendo.

Giovanna Di leo molto interessante davvero, anche se ritengo improbabile l’attuazione

Alessandra Tombari condivido la necessitá della separazione tra banche commerciali e banche d áffari

Antonietta Gentile Firmo perchè sono convinta che sia una misura “giusta” ma è solo una delle tante necessarie. Si deve tornare alla sovranità monetaria abolita dal Trattato di LIsbona e Di Mastricht. Uscire dal sistema dell’euro che è una moneta che NON APPARTIENE ad alcun Stato europeo, ma CHE VIENE PRESA IN PRESTITO DAI MERCATI DI CAPITALI PRIVATI, PRODUCENDO IL DEBITO SOVRANO INFINITO CHE CI RENDE SCHIAVI DELLE POLITICHE ECONOMICHE STATALI DECISE DA QUELLE STESSE ELITE CHE SI ACCAPARRANO I FRUTTI DELLE PRIVATIZZAZIONI…è ORA DI SVEGLIARSI DA QUESTO INCUBO 
 

Filed under: Glass-Steagall

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