Di Stefano Pecoraro

Il sistema monetario regionale complementare a quello delle banche centrali  + [territorio]
In Sicilia è nato un programma di crescita e di sviluppo, il cui fine è il lavoro. Lo strumento è un sistema monetario regionale complementare. I Siciliani, nel massimo rispetto della Costituzione Italiana e dello Statuto della Regione Siciliana, si renderanno protagonisti, in autonomia, del proprio futuro. Anticipando gli eventi gestiranno in maniera innovativa la finanza Pubblica attraverso l’adozione del proprio Sistema Monetario Regionale, complementare al Sistema delle Banche Centrali Europee: il Grano. Il Grano sarà la Moneta Complementare della Regione Siciliana. Lo strumento è un sistema monetario regionale complementare al sistema delle banche centrali europee, che consenta di recuperare le risorse finanziarie necessarie per realizzare piena occupazione in Sicilia, 250.000 posti di lavoro.
Lo studio si articola in quattro punti:
1. Situazione: deficit inarrestabile; 
2. Problema: mancanza liquidità; 
3. Soluzione: creare lavoro; 
4. Strumento: moneta Grano.
Progetto Sicilia ha elaborato un programma di crescita, che consente raggiungere subito questi obiettivi di primaria importanza:
•la soluzione: occupare subito 250.000 siciliani disoccupati;
•aumento del reddito delle famiglie da € 13.000 a € 18.000, 2014;
•crescita del PIL da € 82 miliardi a € 96 miliardi, nel 2014;
•aumento delle entrate correnti per € 6 miliardi, nel 2014;
•minor spesa corrente per € 2 miliardi l’anno, nel 2014;
•investimenti infrastrutturali e strategici, € 40 miliardi in cinque anni;
•determinando un attivo di € 40 miliardi, cui liquidità € 10 miliardi
Tutto questo senza ricorso all’indebitamento, senza elemosine Statali, senza rivendicazioni sullo Statuto. Diversamente, si dovranno affrontare questi drammatici imminenti eventi:
•perdita di altri posti di lavoro per oltre 120.000 siciliani, in tre anni;
•calo del reddito delle famiglie da € 13.000 a € 11.500, nel 2015;
•nuova decrescita del PIL da € 82 a € 78 miliardi, nel 2015;
•riduzione entrate € 2 miliardi; aumento della spesa € 0,5 miliardi;
•aumento del debito da 13 a € 21 miliardi, 15 nei confronti di siciliani.
Con lo studio, elaborato da Pizzino, attraverso il quale si vuole suggerire un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile per la Sicilia, il fine del programma è il lavoro, cioè creare la massima occupazione.
Lo strumento da utilizzare per raggiungere l’obiettivo è un sistema monetario regionale complementare al sistema delle banche centrali europee che consenta di recuperare le risorse finanziarie necessarie per realizzare gli investimenti infrastrutturali e strategici.
Il progetto fornisce una documentata rappresentazione della situazione reale, dalla quale è facile rilevare come non sia più possibile evitare, per via convenzionale, il degrado, la povertà, e la nuova migrazione, soprattutto giovanile.
Si è individuato il problema specifico e contingente nella mancanza di liquidità, irrisolvibile con l’attuale sistema monetario, quindi, occorre adottare subito una moneta complementare.
La moneta complementare è una divisa territoriale che da risalto al concetto di filiera corta, di crescita sostenibile. Essa nasce libera dal vizio del debito e dell’interesse, ha funzione di strumento di scambio e di pagamento, e rende improbabile la formazione di una riserva di valore.
Lo studio fornisce la soluzione al problema individuata attraverso l’impiego del binomio inscindibile rappresentato dalla Terra (Sicilia) e dal Lavoro (Siciliani).
Terra, lavoro, solidarietà, un distretto economico e solidale per consentire la crescita e lo sviluppo sostenibile nell’Isola. Il lavoro, la piena occupazione di quanti sono in cerca di occupazione, consentirà di raggiungere il benessere comune.
L’utilizzo di questo strumento non convenzionale, quale è il sistema monetario siciliano complementare può permettere di raggiungere questo obiettivo nel pieno rispetto di ogni legge e/o norma Europea, Nazionale e Regionale.
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